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Gli appartenenti ad una popolazione vengono talora ripartiti secondo le {{TextTerm|lingue|1}} o i {{TextTerm|dialetti|2}} — ''parlate'' ({{RefNumber|34|0|2}}*) locali, di limitata capacità espressiva — parlati. Si fa anche eventualmente, a proposito della lingua parlata da un individuo, una distinzione fra la sua lingua {{TextTerm|materna|3}}, che è quella da lui appresa da piccolo in casa sua, e la sua {{TextTerm|lingua usuale|4}}, in cui si esprime abitualmente: distinzione che non riesce però a superare la difficoltà di classificazione di individui {{TextTerm|bilingui|5}}, o più in generale {{TextTerm|multilingui|5}}.
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Gli appartenenti ad una popolazione vengono talora ripartiti secondo le {{TextTerm|lingue|1|340|IndexEntry=lingua}} parlate, o secondo i {{TextTerm|dialetti|2|340|IndexEntry=dialetto}}, che sono delle varietà delle lingue principali. Si fa anche frequentemente una distinzione fra la {{TextTerm|lingua madre|3}}, che è quella nella quale l’individuo ha imparato inizialmente a parlare, e la sua {{TextTerm|lingua usuale|4}}, in cui si esprime abitualmente. Questa distinzione non riesce però a superare la difficoltà di classificazione di individui {{TextTerm|bilingue|5}}, o più in generale {{TextTerm|multilingue|5}}. Le statistiche corrispondenti sono dette {{TextTerm|statistiche linguistiche|6|340|IndexEntry=statistica linguistica|OtherIndexEntry=linguistica, statistica-}}.
{{Note|1| {{NoteTerm|lingua}}, s.f. — {{NoteTerm|linguistico}}, agg.: attinente allo studio scientifico delle lingue — {{NoteTerm|linguistica}}, s.f.: studio storico e comparativo delle lingue.}}<br />Il vocabolo {{NoteTerm|idioma}} (s.m.) viene impiegato per indicare un linguaggio proprio di una ''nazione'' ({{RefNumber|30|5|2}}).
+
{{Note|1| {{NoteTerm|lingua}}, s.f. — {{NoteTerm|linguistico}}, agg.: attinente allo studio scientifico delle lingue — {{NoteTerm|linguistica}}, s.f.: studio storico e comparativo delle lingue.<br />Il vocabolo {{NoteTerm|idioma}} viene impiegato talvolta per indicare una lingua di limitata estensione.}}
{{Note|2| {{NoteTerm|dialetto}}, s.m. — {{NoteTerm|dialettale}}, agg.}}<br />{{NoteTerm|parlata}} (s.f.) è nozione più generica, comprensiva di dialetto.
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{{Note|2| {{NoteTerm|dialetto}}, s.m. — {{NoteTerm|dialettale}}, agg.<br />in linguistica si chiama {{NoteTerm|parlata}} (s.f.) un dialetto utilizzato in modo molto localizzato.}}
 
{{Note|5| {{NoteTerm|bilingue}}, agg. — {{NoteTerm|bilinguismo}}, s.m.}}
 
{{Note|5| {{NoteTerm|bilingue}}, agg. — {{NoteTerm|bilinguismo}}, s.m.}}
  
 
=== 341 ===
 
=== 341 ===
  
Le {{TextTerm|statistiche delle confessioni religiose|1}} ripartiscono gli appartenenti ad una popolazione a seconda della religione professata, od anche a seconda della religione cui sono stati ammessi con un ''rito'' ({{RefNumber|34|1|4}}*) particolare (ad esempio, col battesimo). A questo proposito, si fanno distinzioni fra le principali {{TextTerm|religioni|2}}, o {{TextTerm|confessioni religiose|2}}, ed i {{TextTerm|culti|3}}, i {{TextTerm|riti|4}}, le {{TextTerm|sette|5}}. Un individuo che non professa alcun credo religioso può dichiararsi {{TextTerm|senza religione|6}}, o {{TextTerm|agnostico|6}}. {{TextTerm|Ateo|6}} è chi non crede all'esistenza di Dio.
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Le {{TextTerm|statistiche delle confessioni religiose|1|341|IndexEntry=statistica delle confessioni religiose}} ripartiscono gli appartenenti ad una popolazione a seconda del credo religioso. Si distingue, generalmente, fra le principali {{TextTerm|religioni|2|341|IndexEntry=religione}}, o {{TextTerm|confessioni religiose|2|341|IndexEntry=confessione religiosa}}, i principali {{TextTerm|culti|3|341|IndexEntry=culto}}, e talvolta i {{TextTerm|riti|4|341|IndexEntry=rito}} e le {{TextTerm|sette|5|341|IndexEntry=setta}}. Un individuo che non professa alcun credo religioso può dichiararsi {{TextTerm|senza religione|6}}, o {{TextTerm|agnostico|6}}. {{TextTerm|Ateo|6}} è chi non crede all’esistenza di Dio.
{{Note|4| {{NoteTerm|rito}} (s.m.) si usa anche nel senso di cerimonia religiosa.}}
 
  
 
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=== 342 ===
  
Spesso si ripartisce una popolazione secondo il '''grado d'istruzione{{NoteTerm| <sup>1</sup> dei suoi componenti. Si definiscono {{TextTerm|analfabeti|2}}, in generale, quanti non sanno nè leggere nè scrivere; {{TextTerm|alfabeti|3}} (neol.) sono invece quanti }}sanno leggere''' e {{TextTerm|scrivere|3}}. Si possono denominare {{TextTerm|semianalfabeti|4}} quelli che sanno solo leggere o solo scrivere; essi vengono inclusi in qualche caso fra gli ''analfabeti'' ed in qualche altro fra gli ''alfabeti.'' Nel presentare '''dati stastistici sul grado d'istruzione''' <sup>5</sup>, vengono generalmente adottati, quali criteri di classificazione, o la {{TextTerm|durata degli studi|6}}, o il più {{TextTerm|alto titolo di studio|7}} conseguito. In questo caso, ovviamente, la classificazione è strettamente connessa coll'organizzazione dell'{{TextTerm|insegnamento|8}} nel ''Paese'' in questione.
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Spesso si ripartisce una popolazione secondo il {{TextTerm|grado d’istruzione|1|342|OtherIndexEntry=istruzione, grado di-|OtherIndexEntryTwo=livello d'istruzione}} dei suoi componenti. Coloro i quali hanno raggiunto una certa età e che sanno leggere e scrivere si definiscono {{TextTerm|alfabeti|2|342|IndexEntry=alfabeta}}; gli altri sono detti {{TextTerm|analfabeti|3|342|IndexEntry=analfabeta}}. <br />Nel presentare le {{TextTerm|statistiche sul grado d’istruzione|4|342|IndexEntry=statistica sul grado d'istruzione}} possono essere adottati, quali criteri di classificazione, la {{TextTerm|durata degli studi|5}}, o l’{{TextTerm|età compiuta al termine degli studi|6}}. Si possono classificare i dati anche secondo il più {{TextTerm|alto titolo di studio|7}} conseguito. In questo caso, ovviamente, la classificazione è strettamente connessa con l’organizzazione dell’{{TextTerm|insegnamento|8}} nel Paese in questione.
{{Note|2| {{NoteTerm|analfabeta}}, agg., ff. s. — {{NoteTerm|analfabetismo}}, s.m.}}
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{{Note|3| {{NoteTerm|analfabeta}}, agg., ff. s. — {{NoteTerm|analfabetismo}}, s.m. <br />Si impiega talvolta il termine {{NoteTerm|illetterato}} per indicare un individuo che non sappia né leggere scrivere.}}
{{Note|3| a{{NoteTerm|lfabeta}}, agg., ff. s. — {{NoteTerm|alfabetismo}}, s.m.}}
 
{{Note|4| {{NoteTerm|semianalfabeta}}, agg., ff. s. — {{NoteTerm|semianalfabetismo}}, s.m.}}<br />In qualche caso si designano come ''semianalfabetì'' quelli che sanno a mala pena leggere e scrivere.
 
  
 
=== 343 ===
 
=== 343 ===
  
Si distinguono in generale tre principali gradi d'{{TextTerm|insegnamento|1}}'':'' l'istruzione {{TextTerm|elementare|2}}, o {{TextTerm|istruzione primaria|2}}, l'{{TextTerm|istruzione media|3}}, o {{TextTerm|istruzione secondaria|3}}, e l'{{TextTerm|istruzione superiore|4}}, in ordine ascendente. La denominazione degli '''istituti d'istruzione''' <sup>5</sup> in cui viene impartito l'insegnamento dei vari ''gradi'' varia secondo i Paesi (cfr. 344): in generale si denomina {{TextTerm|scuola elementare|6}}, o {{TextTerm|scuola primaria|6}}, l'istituto ove viene impartito l'insegnamento del primo grado, scuola media <sup>7</sup> quello del secondo, e {{TextTerm|università|8}}, o {{TextTerm|istituto superiore|8}}, o {{TextTerm|istituto universitario|8}}, quello in cui si impartisce il più elevato grado d'insegnamento.
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Il {{TextTerm|sistema d’insegnamento|1}} o {{TextTerm|sistema educativo|1}} è costituito dall’insieme degli istituti che dispensano insegnamenti. Questi possono essere pubblici o privati, da cui la distinzione tra {{TextTerm|scuola pubblica|2}} e {{TextTerm|scuola privata|3}}. Oltre all’{{TextTerm|istruzione pre-primaria|4}}, si distinguono tre {{TextTerm|gradi di istruzione|5|343|IndexEntry=grado di istruzione|OtherIndexEntry=istruzione, grado di-}}, detti, in ordine di difficoltà crescente, {{TextTerm|istruzione elementare|6}}, o {{TextTerm|istruzione primaria|6}}, {{TextTerm|istruzione secondaria|7}}, divisa in primo e secondo {{TextTerm|grado|8}}, ed {{TextTerm|istruzione superiore|9}}, quest’ultima può essere divisa in {{TextTerm|livelli|10|343|IndexEntry=livello}} secondo il grado d’insegnamento, di cui il più elevato è il {{TextTerm|grado universitario|11}}. La {{TextTerm|formazione professionale|12}} può essere dispensata a livello dell'istruzione secondaria o superiore.
{{Note|6| {{NoteTerm|scuola}}, s.f. — {{NoteTerm|scolastico}}, agg.}}
 
{{Note|8| {{NoteTerm|università}}, s.f. — {{NoteTerm|universitario}}, agg.}}<br />{{RefNumber|34|4|1}}. In Italia si distingue, in base alla gestione, fra {{NoteTerm|scuole statali e scuole non statali}} (regionali, provinciali, comunali, di altri Enti e di privati — {{NoteTerm|scuole private}}, in quest'ultimo caso). Le ''scuole non statali,'' dal punto di vista della validità giuridica del titolo rilasciato, si distinguono in {{NoteTerm|scuole con valore legale}}, che posseggono determinati requisiti fìssati dalla legge, e {{NoteTerm|scuole senza valore legale}}. Tutte le ''scuole statali,'' invece, rilasciano un titolo giuridicamente valido, ''distruzione elementare'' ({{RefNumber|34|3|2}}) può essere preceduta da una frequenza facoltativa a {{NoteTerm|scuole del grado preparatorio}} da parte di bambini fino al 6° anno d'età (cosiddette {{NoteTerm|scuole materne}}, nel linguaggio comune). A quella del grado elementare fa seguito l'''istruzione media'' ({{RefNumber|34|3|3}}) impartita in {{NoteTerm|scuole medie inferiori}} ed in {{NoteTerm|scuole medie superiori}}. Fra le prime, sono da comprendere soprattutto la {{NoteTerm|scuola media}} per antonomasia e le varie {{NoteTerm|scuole di avviamento professionale}}, le quali ultime ammettono il proseguimento solo in certi ordini di scuole di carattere tecnico professionale (scuole tecniche ed istituti professionali e, con esame integrativo, ''istituti tecnici).'' Con la {{NoteTerm|licenza}} di ''scuola media'' si può accedere alla ''scuola media superiore:'' al {{NoteTerm|liceo}} (d'indirizzo classico, scientifico od artistico) all'{{NoteTerm|istituto magistrale}} (da cui escono gli ''insegnanti'' — {{RefNumber|34|5|3}} — per l'istruzione elementare) ed agli {{NoteTerm|istituti tecnici}}. Per adire agli studi del grado ''universitario'' ({{RefNumber|34|3|8}}*), è necessario essere in possesso di un {{NoteTerm|diploma}} di scuola media superiore, ottenuto col superamento di un {{NoteTerm|esame di maturità}} o di un {{NoteTerm|esame di abilitazione}}. Le ''università'' e gli ''istituti superiori,'' o ''istituti universitari'' ({{RefNumber|34|3|8}}), comprendono un certo numero di {{NoteTerm|facoltà}}, le quali impartiscono corsi tra loro connessi in vista di specifiche formazioni professionali. Al termine degli studi universitari si consegue una {{NoteTerm|laurea}}. Ordinamenti particolari vigono nel settore dell'{{NoteTerm|istruzione artistica}} e delle {{NoteTerm|scuole speciali}}, che comprendono — fra l'altro — varie {{NoteTerm|scuole di perfezionamento}}, per singole ''facoltà,'' cui si accede dopo di aver ottenuto la laurea specifica. Infine, lo strumento principale per il ricupero degli analfabeti è forse la {{NoteTerm|scuola popolare}}.
 
  
 
=== 344 ===
 
=== 344 ===
  
{{NoteTerm|-S}}. In Svizzera l'organizzazione dell'insegnamento è di competenza esclusiva dei ''cantoni'' (cfr. 303-S), fatta eccezione per il caso del ''Politecnico Federale'' di Zurigo. I cantoni sono tenuti ad impartire gratuitamente l'''istruzione primaria'' ({{RefNumber|34|3|2}}), ma dispongono di molta libertà nell'organizzazione dell'insegnamento negli altri ''gradi.'' Accanto alle {{NoteTerm|scuole pubbliche}}, per l'insegnamento ufficiale, esistono anche {{NoteTerm|scuole private}}. I ragazzi in ''età scolastica'' ({{RefNumber|34|6|6}}) frequentano ''scuole primarie'' ({{RefNumber|34|3|6}}), {{NoteTerm|scuole secondarie inferiori, scuole circondariali, scuole reali inferiori, preginnasi}}. Terminato il periodo dell'obbligo scolastico, che dura da 7 a 9 anni a seconda dei cantoni, gli ''alunni'' ({{RefNumber|34|5|2}}) possono proseguire i loro studi in {{NoteTerm|scuole medie superiori -}}scuole reali superiori, ginnasi, scuole di commercio, scuole normali -od in {{NoteTerm|scuole professionali}}. Coloro che seguono un tirocinio sono tenuti {{NoteTerm|a}} seguire, parallelamente al lavoro, corsi in {{NoteTerm|scuole di arti e mestieri}} od in {{NoteTerm|scuole commerciali}}. Gli altri, nella maggior parte dei cantoni, debbono invece periodicamente seguire corsi complementari (generali, d'economia domestica, agricoli). Concluso il tirocinio, si può perfezionare la propria preparazione in una {{NoteTerm|scuola tecnica (}}''technicum).'' L'''istruzione superiore'' ({{RefNumber|34|3|4}}) viene impartita in sette ''università'' ({{RefNumber|34|3|8}}) cantonali, nel ''Politecnico federale'' predetto e nella ''Scuola di alti studi commerciali'' di San Gallo.
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Le diverse categorie di {{TextTerm|istituti che dispensano insegnamenti|1|344|IndexEntry=istituto che dispensa insegnamenti}}, e le loro denominazioni, dipendono dall’organizzazione dell’insegnamento in ogni Paese. L’{{NonRefTerm|istruzione pre-primaria}} ({{RefNumber|34|3|4}}) è assicurata dalle {{TextTerm|scuole materne|2|344|IndexEntry=scuola materna}}; i tre {{NonRefTerm|gradi di istruzione}} sopra menzionati (§ 343) sono generalmente dispensati da istutiti chiamati rispettivamente: {{TextTerm|scuole primarie|3|344|IndexEntry=scuola primaria}}, o {{TextTerm|scuole elementari|3|344|IndexEntry=scuola elementare}}, {{TextTerm|istituti secondari|4|344|IndexEntry=istituto secondario}}, ed {{TextTerm|università|5}}; accanto a queste ultime possono esistere delle {{TextTerm|scuole d’eccellenza|6|344|IndexEntry=scuola d'eccellenza}}. L’{{NonRefTerm|insegnamento tecnico}} ({{RefNumber|34|3|12}}) e professionale è impartito negli {{TextTerm|istituti tecnici|10|344|IndexEntry=istituto tecnico}} e negli {{TextTerm|istituti professionali|7|344|IndexEntry=istituto professionale}}. L'insegnamento pedagogico è impartito negli {{TextTerm|istituti magistrali|11|344|IndexEntry=istituto magistrale}} e nelle {{TextTerm|scuole magistrali|11|344|IndexEntry=scuola magistrale}}.
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{{Note|2| {{NoteTerm|Scuola}}, s.f. - {{NoteTerm|scolaro}}, agg.}}
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{{Note|5| {{NoteTerm|Università}}, s.f. - {{NoteTerm|universitario}}, agg.}}
  
 
=== 345 ===
 
=== 345 ===
  
Il termine {{TextTerm|classe|1}} può genericamente designare un gruppo di {{TextTerm|alunni|2}} che tutti insieme vengono istruiti da uno o più {{TextTerm|insegnanti|3}}. Nel linguaggio corrente si chiama {{TextTerm|classe|4}} talvolta anche l'{{TextTerm|aula|4}}, locale per le lezioni impartit{{NoteTerm|e}} alla ''classe'' nel senso detto prima. Ancora, si usa il vocabolo c{{TextTerm|lasse|5}} per indicare un insieme di ''alunni'' giunti allo stesso ''grado di istruzione'' ({{RefNumber|34|2|1}}) e che seguono, durante un anno scolastico, le materie fissate per un certo {{TextTerm|anno di corso|5}}. Sono detti {{TextTerm|studenti|6}} coloro che seguono gli studi ''universitari'' ({{RefNumber|34|3|8}}*) e, correntemente, anche gli alunni delle scuole secondarie (cfr. 343).
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Il termine {{TextTerm|classe|1}} può genericamente designare un gruppo di {{TextTerm|alunni|2|345|IndexEntry=alunno|OtherIndexEntry=discente}} che tutti insieme vengono istruiti da uno o più {{TextTerm|insegnanti|3|345|IndexEntry=insegnante|OtherIndexEntry=docente|OtherIndexEntryTwo=professore}}. Nel linguaggio corrente si può chiamare {{TextTerm|classe|4}} anche un’{{TextTerm|aula|4}}, locale per le lezioni impartite alla classe nel senso detto prima. Ancora, si usa il vocabolo {{TextTerm|classe|5}} per indicare un insieme di alunni giunti allo stesso grado di istruzione e che seguono, durante un anno scolastico, le materie fissate per un certo {{TextTerm|anno di corso|5}}. Sono detti {{TextTerm|studenti|6|345|IndexEntry=studente}} coloro che seguono gli studi nelle {{NonRefTerm|università}} ({{RefNumber|34|4|5}}) e, correntemente, anche gli alunni delle scuole secondarie (cfr. {{RefNumber|34|3|}}).
{{Note|2| Si parla ormai di {{NoteTerm|scolaro}} solo con riferimento agli ''alunni'' della scuola primaria (cfr. 343).}}
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{{Note|2| Si parla ormai di {{NoteTerm|scolaro}} solo con riferimento agli alunni della scuola primaria ({{RefNumber|34|3|6}}). Il termine allievo si applica ad ogni individuo che segua i corsi di una {{NonRefTerm|scuola}} ({{RefNumber|34|4|2}}*).}}
{{Note|3| Si dicono {{NoteTerm|insegnanti elementari}} gli ''insegnanti'' ({{RefNumber|34|5|3}}) delle ''scuole elementari'' ({{RefNumber|34|3|6}}) e {{NoteTerm|professori}} gli altri.}}
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{{Note|3| Si dicono {{NoteTerm|insegnanti elementari}} gli insegnanti delle {{NonRefTerm|scuole elementari}} ({{RefNumber|34|3|6}}) e {{NoteTerm|professori}} gli altri.}}
  
 
=== 346 ===
 
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Le '''statistiche dell'istruzione''' <sup>1</sup> talora riportano, fra altre notizie, una distinzione fra numero di {{TextTerm|alunni iscritti|2}} (cfr. {{RefNumber|34|5|2}}) e numero di {{TextTerm|alunni frequentanti|3}}, ad una certa data: questo permette di ottenere {{TextTerm|indici di frequenza scolastica|4}}. In alcuni Paesi vige l'{{TextTerm|obbligo scolastico|5}} per i ragazzi di certe classi di età: in tal caso, l'espressione {{TextTerm|età scolastica|6}} (cfr. {{RefNumber|32|3|8}}) viene allora spesso ad assumere il senso di '''età soggetta all'obbligo dell'istruzione{{NoteTerm| <sup>6</sup>. Un dato comunemente fornito è quello della }}popolazione in età soggetta all'obbligo dell'istruzione''' <sup>7</sup>, o {{TextTerm|popolazione in età scolastica|7}}.
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Le {{TextTerm|statistiche dell’istruzione|1|346|IndexEntry=statistica dell’istruzione|OtherIndexEntry=istruzione, statistica della-}} distinguono generalmente fra numero di {{TextTerm|alunni iscritti|2|346|IndexEntry=alunno iscritto}} o {{TextTerm|popolazione scolastica|2|346|OtherIndexEntry=scolastica, popolazione-}} e numero di {{TextTerm|alunni frequentanti|3|346|IndexEntry=alunno frequentante}}, ad una certa data: questo permette di ottenere indici di {{TextTerm|frequenza scolastica|4}}. In alcuni Paesi vige l’{{TextTerm|obbligo scolastico|5}} per i ragazzi di certe classi di età: in tal caso, l’espressione {{TextTerm|età scolastica|6|346|OtherIndexEntry=scolastica, età-}} (cfr. {{RefNumber|32|3|8}}) viene allora spesso ad assumere il senso di {{TextTerm|età soggetta all’obbligo dell’istruzione|6}}, e si considera di frequente la {{TextTerm|popolazione in età soggetta all’obbligo dell’istruzione|7}}, o {{TextTerm|popolazione in età scolastica|7}}.
{{Note|4| Si esegue anche il calcolo di misure di '''evasione dall'obbligo scolastico''' ({{RefNumber|34|6|5}}) che, ovviamente, si basano sulla frazione di alunni assenti.}}
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{{Note|4| Sembra opportuno riservare l’espressione {{NoteTerm|tasso di scolarizzazione}} al rapporto tra il numero di iscritti a scuola e la popolazione in età scolastica, ed indicare con {{NoteTerm|tasso di frequenza scolastica}} il rapporto tra il numero degli alunni frequentanti e quello degli iscritti.<br />{{NoteTerm|Scolarizzazione}}, s.f. - {{NoteTerm|scolarizzare}}, v.t. : indurre all’istruzione scolastica - scolarizzabile, agg. : suscettibile di essere scolarizzato.}}
{{Note|6| In Italia, l'età soggetta all'obbligo dell'istruzione elementare va dal 6° al 14° ''compleanno'' ({{RefNumber|32|2|3}}*).}}
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La scolarità si consegue anno per anno, a partire dall’ingresso nella prima classe elementare fino alla fine degli studi. Salvo i casi di decesso o malattia grave, la {{TextTerm|fine degli studi|1}} si raggiunge solo dopo aver conseguito l’obbligo scolastico, nel caso in cui questo esista, di diritto o di fatto. La frequenza dell’interruzione degli studi nel corso o alla fine di un anno scolastico, si misura tramite la {{TextTerm|probabilità di abbandono degli studi|2}}, analoga ad un quoziente di mortalità; il suo complemento ad uno fornisce la {{TextTerm|probabilità di proseguimento degli studi|3}}. La serie delle probabilità di abbandono degli studi costituisce una {{TextTerm|tavola di uscita dal sistema educativo|4}}; essa permette di calcolare il {{TextTerm|numero medio di anni di studio|5}} o {{TextTerm|durata media degli studi|5}}. Alla fine di ogni anno di studi, gli alunni o studenti che non abbandonano gli studi possono ripetere l’anno o passare nella classe superiore, con o senza {{TextTerm|cambiamento di orientamento|6}}. A partire dalla classificazione di questi alunni o studenti, si deduce, tra l’altro, la {{TextTerm|frequenza delle ripetenze|7}} dell’anno di studi considerato.
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{{Note|7| {{NoteTerm|Ripetenza}}, s.f. - {{NoteTerm|ripetere}}, v.t.}}
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{{SummaryShort}}
 
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{{OtherLanguages|34}}
 
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Versione attuale delle 09:58, 30 ago 2012


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

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Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



34

340

Gli appartenenti ad una popolazione vengono talora ripartiti secondo le lingue 1 parlate, o secondo i dialetti 2, che sono delle varietà delle lingue principali. Si fa anche frequentemente una distinzione fra la lingua madre 3, che è quella nella quale l’individuo ha imparato inizialmente a parlare, e la sua lingua usuale 4, in cui si esprime abitualmente. Questa distinzione non riesce però a superare la difficoltà di classificazione di individui bilingue 5, o più in generale multilingue 5. Le statistiche corrispondenti sono dette statistiche linguistiche 6.

  • 1. lingua, s.f. — linguistico, agg.: attinente allo studio scientifico delle lingue — linguistica, s.f.: studio storico e comparativo delle lingue.
    Il vocabolo idioma viene impiegato talvolta per indicare una lingua di limitata estensione.
  • 2. dialetto, s.m. — dialettale, agg.
    in linguistica si chiama parlata (s.f.) un dialetto utilizzato in modo molto localizzato.
  • 5. bilingue, agg. — bilinguismo, s.m.

341

Le statistiche delle confessioni religiose 1 ripartiscono gli appartenenti ad una popolazione a seconda del credo religioso. Si distingue, generalmente, fra le principali religioni 2, o confessioni religiose 2, i principali culti 3, e talvolta i riti 4 e le sette 5. Un individuo che non professa alcun credo religioso può dichiararsi senza religione 6, o agnostico 6. Ateo 6 è chi non crede all’esistenza di Dio.

342

Spesso si ripartisce una popolazione secondo il grado d’istruzione 1 dei suoi componenti. Coloro i quali hanno raggiunto una certa età e che sanno leggere e scrivere si definiscono alfabeti 2; gli altri sono detti analfabeti 3.
Nel presentare le statistiche sul grado d’istruzione 4 possono essere adottati, quali criteri di classificazione, la durata degli studi 5, o l’età compiuta al termine degli studi 6. Si possono classificare i dati anche secondo il più alto titolo di studio 7 conseguito. In questo caso, ovviamente, la classificazione è strettamente connessa con l’organizzazione dell’insegnamento 8 nel Paese in questione.

  • 3. analfabeta, agg., ff. s. — analfabetismo, s.m.
    Si impiega talvolta il termine illetterato per indicare un individuo che non sappia né leggere né scrivere.

343

Il sistema d’insegnamento 1 o sistema educativo 1 è costituito dall’insieme degli istituti che dispensano insegnamenti. Questi possono essere pubblici o privati, da cui la distinzione tra scuola pubblica 2 e scuola privata 3. Oltre all’istruzione pre-primaria 4, si distinguono tre gradi di istruzione 5, detti, in ordine di difficoltà crescente, istruzione elementare 6, o istruzione primaria 6, istruzione secondaria 7, divisa in primo e secondo grado 8, ed istruzione superiore 9, quest’ultima può essere divisa in livelli 10 secondo il grado d’insegnamento, di cui il più elevato è il grado universitario 11. La formazione professionale 12 può essere dispensata a livello dell'istruzione secondaria o superiore.

344

Le diverse categorie di istituti che dispensano insegnamenti 1, e le loro denominazioni, dipendono dall’organizzazione dell’insegnamento in ogni Paese. L’istruzione pre-primaria (343-4) è assicurata dalle scuole materne 2; i tre gradi di istruzione sopra menzionati (§ 343) sono generalmente dispensati da istutiti chiamati rispettivamente: scuole primarie 3, o scuole elementari 3, istituti secondari 4, ed università 5; accanto a queste ultime possono esistere delle scuole d’eccellenza 6. L’insegnamento tecnico (343-12) e professionale è impartito negli istituti tecnici 10 e negli istituti professionali 7. L'insegnamento pedagogico è impartito negli istituti magistrali 11 e nelle scuole magistrali 11.

  • 2. Scuola, s.f. - scolaro, agg.
  • 5. Università, s.f. - universitario, agg.

345

Il termine classe 1 può genericamente designare un gruppo di alunni 2 che tutti insieme vengono istruiti da uno o più insegnanti 3. Nel linguaggio corrente si può chiamare classe 4 anche un’aula 4, locale per le lezioni impartite alla classe nel senso detto prima. Ancora, si usa il vocabolo classe 5 per indicare un insieme di alunni giunti allo stesso grado di istruzione e che seguono, durante un anno scolastico, le materie fissate per un certo anno di corso 5. Sono detti studenti 6 coloro che seguono gli studi nelle università (344-5) e, correntemente, anche gli alunni delle scuole secondarie (cfr. 343-).

  • 2. Si parla ormai di scolaro solo con riferimento agli alunni della scuola primaria (343-6). Il termine allievo si applica ad ogni individuo che segua i corsi di una scuola (344-2*).
  • 3. Si dicono insegnanti elementari gli insegnanti delle scuole elementari (343-6) e professori gli altri.

346

Le statistiche dell’istruzione 1 distinguono generalmente fra numero di alunni iscritti 2 o popolazione scolastica 2 e numero di alunni frequentanti 3, ad una certa data: questo permette di ottenere indici di frequenza scolastica 4. In alcuni Paesi vige l’obbligo scolastico 5 per i ragazzi di certe classi di età: in tal caso, l’espressione età scolastica 6 (cfr. 323-8) viene allora spesso ad assumere il senso di età soggetta all’obbligo dell’istruzione 6, e si considera di frequente la popolazione in età soggetta all’obbligo dell’istruzione 7, o popolazione in età scolastica 7.

  • 4. Sembra opportuno riservare l’espressione tasso di scolarizzazione al rapporto tra il numero di iscritti a scuola e la popolazione in età scolastica, ed indicare con tasso di frequenza scolastica il rapporto tra il numero degli alunni frequentanti e quello degli iscritti.
    Scolarizzazione, s.f. - scolarizzare, v.t. : indurre all’istruzione scolastica - scolarizzabile, agg. : suscettibile di essere scolarizzato.

347

La scolarità si consegue anno per anno, a partire dall’ingresso nella prima classe elementare fino alla fine degli studi. Salvo i casi di decesso o malattia grave, la fine degli studi 1 si raggiunge solo dopo aver conseguito l’obbligo scolastico, nel caso in cui questo esista, di diritto o di fatto. La frequenza dell’interruzione degli studi nel corso o alla fine di un anno scolastico, si misura tramite la probabilità di abbandono degli studi 2, analoga ad un quoziente di mortalità; il suo complemento ad uno fornisce la probabilità di proseguimento degli studi 3. La serie delle probabilità di abbandono degli studi costituisce una tavola di uscita dal sistema educativo 4; essa permette di calcolare il numero medio di anni di studio 5 o durata media degli studi 5. Alla fine di ogni anno di studi, gli alunni o studenti che non abbandonano gli studi possono ripetere l’anno o passare nella classe superiore, con o senza cambiamento di orientamento 6. A partire dalla classificazione di questi alunni o studenti, si deduce, tra l’altro, la frequenza delle ripetenze 7 dell’anno di studi considerato.

  • 7. Ripetenza, s.f. - ripetere, v.t.



Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93