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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
Versione del 22 gen 2008 alle 14:34 di Cristina Giudici (Discussione | contributi) (151: sost sez 151 B.C. con trad. II ed. francese)


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

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Questa pagina è un brano della prima edizione del dizionario demografico multilingue.
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Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



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La successione dei valori osservati nel corso del tempo per una determinata variabile (131-5) – come il numero mensile di nascite – costituisce una serie storica 1 o serie temporale 1 o serie cronologica 1. Lo studio di una serie storica permette talvolta di isolare una tendenza generale 2, o tendenza di fondo 2, della medesima da andamenti particolari 3, o variazioni particolari 3, o fluttuazioni 3, che vi si sovrappongono. Quando un andamento particolare mostra una tendenza a ripresentarsi ad intervalli di tempo approssimativamente regolari, si parla di un andamento periodico 4, o di una variazione periodica 4 o variazione ciclica 4. Il caso più comune in demografìa è quello delle fluttuazioni a periodicità annua, collegate con l’alternarsi delle stagioni, per cui si parla di movimenti stagionali 5, o variazioni stagionali 5. Le irregolarità 6 che sussistono dopo che si è dato conto delle variazioni suscettibili di interpretazione specifica nei sensi menzionati, costituiscono le cosiddette variazioni residue 6, o variazioni residuali 6. Queste possono includere le variazioni erratiche 6, o variazioni saltuarie 6, dovute a fenomeni eccezionali, come una guerra. Quando il numero di osservazioni è relativamente esiguo, tutta o parte della irregolarità che si manifesta in una successione statistica può essere attribuita al caso: si usa parlare in tal caso di variazioni aleatorie 7, o fluttuazioni aleatorie 7.

  • 3. Si noti che il termine variazione usato senza altra specificazione ha un significato generalissimo e può essere impiegato per indicare ogni modificazione nel valore di una variabile.
  • 4. periodico, agg. — periodo, s.m. — periodicità, — s.f. ciclico, agg. — ciclo, s.m. — ciclicità, s.f.
  • 5. Queste espressioni sono talvolta utilizzate nel senso di 150-4, l’aggettivo stagionale è in tal caso spogliato del suo significato originale. Si noti che il termine stagionale è impiegato anche come s.m. nel senso di lavoratore stagionale (cf. 356-4*).
  • 6. irregolarità, s.f. - irregolare, agg.
    perturbazione, s.f. - perturbare, v.t. - perturbatore, agg.
  • 7. Alelatorio, agg. : sottoposto all’influenza del caso (cf. 161-1).

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Si rende talvolta opportuno sostituire ad una successione empirica di dati (cf. 130-2), perturbati da irregolarità di varia natura, un'altra più regolare, detta aggiustata 1. Si dice allora che si fa una perequazione 1, o graduazione 1, dei dati osservati. Il principio della perequazione consiste nel far passare una curva regolare il più vicino possibile all’insieme dei punti che rappresentano le osservazioni grezze (131-1*). Nella perequazione grafica 2, la curva è tracciata ad arbitrio del disegnatore o rispettando determinati criteri di opportunità; con la perequazione analitica 3, i valori osservati sono adattati ad una funzione matematica scelta a priori, i cui parametri vengono determinati analiticamente, ad esempio col metodo dei minimi quadrati 4, il quale rende minima la somma dei quadrati delle differenze fra i valori empirici e quelli teorici; tra gli altri metodi matematici di perequazione, menzioniamo quelli che utilizzano le medie mobili 5, con ponderazione o senza, e il calcolo delle differenze finite 6. Certi metodi di perequazione possono essere utilizzati per l’interpolazione 7, cioè per la determinazione di valori di una funzione corrispondenti a valori dell'argomento intermedi a quelli osservati, o per l’estrapolazione 8, cioè la determinazione di valori al di fuori del campo di osservazione della variabile indipendente.

  • 1. perequare, v.t. - graduare, v.t.
  • 7. Interpolazione, s.f. - interpolare, v.t.
  • 8. Estrapolazione, s.f. - estrapolare, v.t.

152

Si osserva spesso una tendenza delle persone interrogate a fornire le loro risposte in cifra rotonda 1, o cifra tonda 1. Questo fenomeno è noto sotto il nome di tendenza all'arrotondamento 2, e si estende, oltre che alle cifre terminanti per zero o per cinque — tipiche <b>cifre preferite 3, o cifre simpatiche 3 —, anche ai numeri pari. Si può far ricorso ad </b>indici di tendenza all'arrotondamento 4 per studiarlo.

  • 1. rotondo, agg.: più spesso si dice di una cifra terminante per zero.
  • 2. arrotondamento, s.m. — arrotondare (v.t.) un numero: in senso proprio, sostituire ad esso un numero più semplice che, in relazione al grado di approssimazione voluto, non ne alteri sensibilmente il valore.

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I valori numerici di funzioni demografi che vengono di solito presentati in tavole 1, come ad esempio nelle tavole di mortalità (431-1), nelle tavole di nuzialità (522-1), ecc. Si distingue fra le tavole per contemporanei 2, fondate su osservazioni raccolte in un certo periodo di tempo solitamente piuttosto breve, e le tavole per generazione 3, fondate sull'osservazione di una generazione (cfr. 116) nel corso della sua esistenza. Una distinzione corrispondente viene istituita fra i quozienti per contemporanei 4, ed i quozienti per generazioni 5.

  • 2. contemporaneo: che è dello stesso tempo. In senso tecnico, sono detti contemporanei individui viventi, ad età diverse, nello stesso momento.
    Si parla anche di tavole di seconda specie, nello stesso senso, con espressione ormai in disuso.
  • 3. Facendo ricorso al neologismo coorte (116-2), si può parlare in un senso più generale di tavole per coorte, di cui le tavole per generazione costituirebbero un caso particolare, intendendo il vocabolo generazione nel senso di 116-1.
    E si parla anche di tavole di prima specie (cfr. nota precedente).
  • 5. Si può introdurre il neologismo quozienti per coorte (cfr. nota precedente).

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Quando i dati disponibili non consentono di precisare con esattezza il valore di una grandezza, questa può essere stimata 1, con maggiore o minor precisione. La corrispondente operazione prende il nome di stima 2, e stima 3 dicesi anche il risultato della medesima, cioè il valore stimato 3. Il termine congettura 4 richiama l'idea di una stima (154-2) fondata su informazioni indirette, o su elementi incerti, o troppo scarsi, e che possono al massimo servire solo ad indicare l'ordine di grandezza 5 della quantità considerata.

  • 1. stimato, pp. — stimare, v.t. 4. congettura, s.f. — congetturare, v.t.

155

Per illustrare una documentazione statistica si può ricorrere a vari tipi di rappresentazioni grafiche 1, o grafici 1. In particolare, la demografia fa molto uso di diagrammi 2 e cartogrammi 3. Per chiarire una esposizione, senza pretesa di fornire una rappresentazione fedele della realtà, si possono usare anche schemi grafici 4. Un diagramma nel quale si impiega la scala aritmetica su uno degli assi delle coordinate (di solito l'asse delle ascisse) e quella logaritmica sull'altro è un diagramma semilogaritmico 5, o diagramma a scala logaritmica semplice 5, Se si usa la scala logaritmica su ambedue gli assi, si costruisce un diagramma a doppia scala logaritmica 6. Per rappresentare una distribuzione di frequenza (cfr. 144) si può far ricorso, tra l'altro, ad un polìgono di frequenza 7, ottenuto unendo con segmenti rettilinei i punti immagine delle frequenze delle varie classi, o ad un istogramma 8, nel quale ogni frequenza viene rappresentata dalla superficie di un rettangolo avente per base l'ampiezza delle classi, o ancora ad un diagramma a barre verticali 9, o diagramma ad ordinate 9, in cui ogni frequenza è rappresentata da una ordinata di lunghezza proporzionale alla frequenza medesima.

  • 1. Si usano anche rappresentazioni plastiche tridimensionali (stereogrammi),
    che possono essere riprodotte graficamente in proiezione.
  • 3. cartogramma, s.m. — cartografico, agg.


Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93