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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)
Differenze tra le versioni di "41"
(Università La Sapienza di Roma Elena Ambrosetti i Cristina Giudici) |
(→410: inserisco text term 6 dal tedesco) |
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− | In demografia, l’espressione {{TextTerm|mortalità infantile|1}} assume il significato preciso di mortalità che colpisce i nati vivi fra la nascita e il primo compleanno. Per {{TextTerm|mortalità neonatale|2}} si intende la mortalità che colpisce i nati vivi nel {{TextTerm|periodo neonatale|3}}, quest’ultimo comprende i primi 28 giorni di vita;<br />per {{TextTerm|mortalità neonatale precoce|4}} si intende la mortalità nel corso della prima settimana di vita. | + | In demografia, l’espressione {{TextTerm|mortalità infantile|1}} assume il significato preciso di mortalità che colpisce i nati vivi fra la nascita e il primo compleanno. Per {{TextTerm|mortalità neonatale|2}} si intende la mortalità che colpisce i nati vivi nel {{TextTerm|periodo neonatale|3}}, quest’ultimo comprende i primi 28 giorni di vita;<br />per {{TextTerm|mortalità neonatale precoce|4}} si intende la mortalità nel corso della prima settimana di vita. La cosiddetta {{TextTerm|mortalità infantile dei bambini|6}}, chiamata anche {{TextTerm|post-mortalità|6}} comprende coloro i quali muoiono nei primi sette giorni e coloro i quali muoiono tra il settimo e il ventottesimo giorno. L’espressione {{TextTerm|mortalità post-neonatale|5}} designa la mortalità fra il termine del periodo neonatale ed il compimento del primo anno. {{Note|1| A differenza del termine infanzia, l’aggettivo infantile ha conservato il suo significato originario (dal latino : "infans", etimologicamente che non sa ancora parlare); corrisponde alla prima infanzia.}} |
{{Note|3| Certe statistiche estendono il periodo neonatale al primo mese di vita.}} | {{Note|3| Certe statistiche estendono il periodo neonatale al primo mese di vita.}} | ||
Versione delle 19:41, 24 ago 2010
Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite. Si rimanda alla pagina di discussione per eventuali commenti. |
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410
In demografia, l’espressione mortalità infantile 1 assume il significato preciso di mortalità che colpisce i nati vivi fra la nascita e il primo compleanno. Per mortalità neonatale 2 si intende la mortalità che colpisce i nati vivi nel periodo neonatale 3, quest’ultimo comprende i primi 28 giorni di vita;
per mortalità neonatale precoce 4 si intende la mortalità nel corso della prima settimana di vita. La cosiddetta mortalità infantile dei bambini 6, chiamata anche post-mortalità 6 comprende coloro i quali muoiono nei primi sette giorni e coloro i quali muoiono tra il settimo e il ventottesimo giorno. L’espressione mortalità post-neonatale 5 designa la mortalità fra il termine del periodo neonatale ed il compimento del primo anno.
- 1. A differenza del termine infanzia, l’aggettivo infantile ha conservato il suo significato originario (dal latino : "infans", etimologicamente che non sa ancora parlare); corrisponde alla prima infanzia.
- 3. Certe statistiche estendono il periodo neonatale al primo mese di vita.
411
Le espressioni mortalità intrauterina 1 e mortalità fetale 1 designano la mortalità del prodotto della gestazione prima dell’espulsione o dell’estrazione completa del corpo dalla madre. Le morti corrispondenti sono chiamate morti intrauterine 2. La mortalità fetale precoce 3 si produce nelle prime 20 settimane di gestazione, la mortalità fetale intermedia 4, dalla ventesima alla ventottesima settimana non compiuta e la natimortalità 5 o mortalità fetale tardiva 5, a partire dalla ventottesima settimana. La mortalità perinatale 6 comprende la natimortalità ed una frazione della mortalità infantile variabile secondo le organizzazioni o gli autori, mortalità neonatale precoce (410-4), mortalità neonatale (410-2), mortalità infantile endogena (cf. 424-1 * e 3*).
- 5. Natimortalità, s.f.: nascita di un nato-morto (agg. ff. s.m.). Per tenere conto delle usanze di certi paesi, tra cui la Francia, nella registrazione degli eventi, le statistiche comprendono generalmente, tra i nati morti, i bambini nati vivi ma morti prima della dichiarazione di nascita, detti falsi nati morti. Una domanda relativa alla vitalità (601-4*) alla nascita permette di distinguere i veri nati morti dai falsi.
412
Rapportando i decessi avvenuti in un dato anno di calendario rispettivamente nel primo anno di età 1, prima del ventottesimo giorno e nella prima settimana di vita, ai nati vivi (601-4) dello stesso anno, o alla media ponderata delle nascite dell’anno in corso e di quello precedente, si ottengono, rispettivamente, il tasso di mortalità infantile 2, il tasso di mortalità neonatale 3 ed il tasso di mortalità neonatale precoce 4. Questi tassi si esprimono generalmente per 1000 (sottinteso nati vivi). Quando si dispone della classificazione dei morti per età e per anno di nascita, si possono rapportare i morti nel primo anno di vita di una data generazione alle nascite corrispondenti. L’indice (132-4) così ottenuto è ancora chiamato tasso di mortalità infantile ; sarebbe preferibile chiamarlo quoziente di mortalità infantile 5, poiché il termine quoziente è utilizzato a partire dal primo anno per indici analoghi. In assenza della classificazione sopra indicata, l’impiego di coefficienti di ripartizione 6 permette di ripartire approssimativamente per anno di nascita gli individui morti ad una certa età nel corso di un dato anno di calendario.
- 1. Espressione ellittica per : decessi di bambini di età inferiore ad un anno.
413
Il tasso di natimortalità 1, o tasso di mortalità fetale tardiva 1, è definito, in linea di principio, come la proporzione dei nati morti (411-5*) sull’ammontare totale delle nascite. In pratica, si usa rapportare i nati morti ai soli nati vivi (601-4); l’indicatore (132-4) ottenuto è il rapporto di natimortalità 2; quest’ultimo non dovrebbe essere confuso con il vero e proprio tasso di natimortalità. Il tasso di mortalità fetale 3 è dato dal numero di morti intrauterine (411-2) conosciuto per 1000 nati o aborti (603-5) nello stesso anno; rapportando i le morti intrauterine ai soli nati vivi si ottiene il rapporto di mortalità fetale 4. Questo indicatore sottostima notevolmente la mortalità intrauterina (411-1) poichè spesso le morti intrauterine precoci non vengono percepite o segnalate. Una misura migliore è fornita dalle tavole di mortalità intreuterina 5, nelle quali le donne vengono osservate a diverse durate della gestazione (603-3). Il tasso di mortalità perinatale 6 si ottiene rapportando i nati morti ed i morti nella prima settimana di vita (o nei primi 28 giorni, o morti per cause endogene) alla somma di nati morti e nati vivi.
414
Nell’analisi della mortalità per età 1, si distinguono la mortalità infantile (410-1), la mortalità neonatale (410-2), la mortalità neonatale precoce (410-4), già definite, la mortalità post-infantile 2, cioè quella riferita ai bambini di età compresa tra 1 e 4 anni, la mortalità giovanile 3, la mortalità adulta 4 e la mortalità senile 5; tuttavia queste ultime tre espressioni, a differenza delle precedenti, non hanno significati precisi (cfr. § 323- et § 324- per le età corrispondenti). Si può definire tasso di mortalità post-infantile 6 il tasso di mortalità dei bambini di età compresa fra 1e 4 anni.
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