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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

Giovane

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
Versione del 8 nov 2009 alle 04:10 di NBBot (Discussione | contributi) (Bernardo Colombo, ed. 1959)
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Giovane  (giovane, s. e agg.)
definizione dalla prima edizione (1959)


Il passaggio dalla fanciullezza (323-2) all’adolescenza 1 è segnato dalla pubertà (620-2). Il termine adolescente 2 designa generalmente chi entra in tale fase. È preferibile chiamare giovani 3 gli individui prossimi all’età adulta 4, con tale termine si indica il periodo di maturità 4 successivo all’adolescenza. Per adulto 5 si intende un individuo in età adulta. Poiché non è possibile precisare oggettivamente l’inizio dell’età senile 6, o vecchiaia 6, questo, per convenzione, si fa spesso coincidere con un’età prossima all’età della quiescenza 7, o età della pensione 7 (cfr. 361-4), per esempio 60 o 65 anni. Coloro che hanno oltrepassato questa età costituiscono la categoria degli anziani 8, o dei vecchi 8.

  • 3. giovane, s. e agg. — giovinezza, s.f.
  • 5. Talvolta fra gli adulti s’intendono compresi i vecchi, Il gruppo degli adulti coincide in tal caso approssimativamente con quello dei maggiorenni dal punto di vista giuridico. Nella ripartizione della popolazione in tre grandi gruppi di età (325-4), al contrario, si considerano generalmente i giovani, gli adulti e i vecchi. In tal caso si ha coincidenza approssimativa tra il gruppo dei giovani e quelli dei minorenni dal punto di vista giuridico. La legislazione italiana fissa a 18 anni la maggiore età, cioè l’età esatta di passaggio dalla condizione giuridica di minorenne a quella di maggiorenne.
  • 8. vecchio, agg. e s.m., anziano, agg. e s.m.
    I vecchi di età più avanzata sono talvolta chiamati grandi vecchi, e coloro che raggiungono le età estreme – superiori a 95 o a cento anni – sono detti longevi (cfr. 434-4). I termini vecchiaia e vecchio sono considerati spesso sgradevoli, si parla sempre più frequentemente di terza età, e anche di quarta età, per i grandi vecchi, ma queste espressioni non appartengono al linguaggio demografico.


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