E' in corso una procedura di uniformazione delle seconde edizioni

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

Fecondità

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
Versione del 26 feb 2010 alle 03:17 di Nicolas Brouard (Discussione | contributi) (Annullata la modifica 8768 di NBBot (discussione))
Fecondità  
definizione da seconda edizione (2008)


Lo studio della fecondità 1, o della fertilità 1, come altri preferiscono (cfr. 621), tratta del fenomeno della procreazione 2 sotto i suoi vari aspetti, all’interno di popolazioni o sottopopolazioni (101-6). La voce natalità 1 è usata con riferimento alla frequenza delle nascite 3 in una data popolazione complessiva, escludendo quindi le sottopopolazioni (cfr. § 632-), e si parla più precisamente di fecondità, o di fertilità, a proposito della frequenza delle nascite in seno a gruppi in età feconda (cfr. § 633-). La nascita è definita risultante da un parto (603-4), ad ogni parto plurimo (606-2) corrispondono più nascite. Dopo che il bambino è venuto alla luce, si distingue tra nascite viventi 4, o nascita di un nato vivo 5, e nascita di un nato morto (cfr. 411-5*) attraverso criteri per verificare la vitalità come la respirazione, la mobilità, il battito del cuore del bambino. Se si prendono in considerazione i soli nati vivi si parla di natalità effettiva 6 o di fecondità effettiva 6, se ci si riferisce alle nascite totali, ivi comprese quelle dei nati morti, si parla invece di natalità totale 7 o di fecondità totale 7; tuttavia si usa molto spesso il termine natalità 6 senza altre specificazioni nel senso di natalità effettiva. L’espressione fecondità differenziale 8 si usa per indicare le differenze nella fecondità tra sottopopolazioni.

  • 1. A proposito del significato della parola fecondità in demografia, vedere anche § 623. I demografi dei Paesi di lingua neolatina usano di solito il termine fecondità per indicare la manifestazione concreta della capacità a procreare. Con fertilità si indica invece la capacità o attitudine a generare. La parola natalità è utilizzata talvolta come sinonimo di tasso di natalità (secondo la 632-1).
  • 2. procreazione, s.f. — procreare, v.t. — attività procreatrice o attività pro-creativa: il procreare.
  • 3. nascita, s.f. — nascere, v.i. — nato, pp., agg. e s.m.
    In Italia, alla registrazione di una nascita nell’apposito registro di nascita (211-3), viene compilata a scopo statistico anche una scheda di nascita. Vi sono schede per maschio e schede per femmina, ed in ciascuna di esse una parte è riservata per i casi di natimortalità (410-6). La denuncia della nascita va fatta entro dieci giorni dall’evento. Fonte di inaccuratezza nei dati sulle nascite, in alcune regioni, è il malvezzo di alcuni di dichiarare come avvenuto giorni più tardi del reale l’evento: queste denunce ritardate delle nascite alterano soprattutto i dati di fine dicembre e dei primi giorni del gennaio successivo.
  • 4. Quando si distingue fra nati vivi e nati morti, in una classificazione, si dice che questa è fatta secondo la vitalità (s.f.) dei nati.
  • 5. Secondo la legge italiana, si considera nato vivo un nato che abbia almeno respirato.
  • 6. Qualche autore usa il termine prolificità (s.f. — prolifico, agg.) per il caso in cui ci si riferisca ai soli nati vivi, e parla di produttività (s.f. — produttivo, agg.), quando si prendono anche in considerazione nati morti ed aborti (603-5), da un uomo, o da una donna, o da una coppia (503-4). Ma non si tratta di un uso uniformemente seguito. In particolare, il vocabolo prolificità viene impiegato con varietà di significati da autori diversi (ad esempio, nel senso di 632-2, o per indicare qualsiasi forma di misura della fecondità — cfr. 621).
    L’Espressione natalità residua viene usata per indicare la frequenza dei sopravviventi (431-4) dopo un anno dalla nascita.
  • 7. Si usa parlare di nascite totali, o di nati in totale, quando si intendono inclusi i casi di natimortalità. Se questi sono esclusi, allora si deve di norma specificare che ci si riferisce ai soli nati vivi: parlare solo di nati darebbe luogo ad incertezze nell’interpretazione.
    Non si confonda natalità totale con fecondità generale, o fertilità generale (cfr. 631-6). }}


Segue...