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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

Differenze tra le versioni di "Durata media dei casi di malattia"

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
(Università La Sapienza di Roma Elena Ambrosetti i Cristina Giudici)
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Versione attuale delle 04:37, 5 feb 2010

Durata media dei casi di malattia  
definizione da seconda edizione (2008)


I principali indici di morbosità 1 (cf. 420-1) si possono riferire sia alla frequenza delle malattie, che alla loro durata e gravità. Questi indici (132-4) possono essere calcolati per singola malattia (420-2), o per l’insieme delle malattie. Per analogia con il tasso di mortalità (401-2), è detto tasso di morbosità 2 il rapporto tra i nuovi casi di malattia (420-5) osservati in una data popolazione in un definito intervallo di tempo, e la popolazione media dell’intervallo considerato. Un altro indicatore di frequenza della morbosità è costituito dalla proporzione di malati 3 in un dato momento nel gruppo considerato. Non si confonda la durata media dei casi di malattia 4 con il numero medio di giornate di malattia 5; nel primo indice, il numero totale dei giorni di malattia è rapportato al numero totale di casi, nel secondo, alla popolazione media dell’anno. La gravità di una malattia può essere misurata tramite il tasso di letalità 6, o tasso di mortalità clinica 6, che esprime la frequenza dei decessi (401-3) tra i malati, o più precisamente la proporzione, tra i casi di manifestazione di una data malattia, di quelli terminanti con la morte.

  • 4. Sono generalmente comprese nel calcolo solo le malattie di durata superiore ad un certo periodo di carenza, introdotto nel sistema delle assicurazioni per evitare l’indennizzo di incapacità (cf. § 426) di durata molto breve.


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