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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

Differenze tra le versioni di "90"

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
(l')
(Università La Sapienza di Roma Elena Ambrosetti i Cristina Giudici)
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= Demografia e problemi economico-sociali =
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=== 901 ===
 
=== 901 ===
  
La {{NonRefTerm|demografia economica e sociale}} (cf. {{RefNumber|10|4|1}} e {{RefNumber|10|4|2}}) studia, da un lato, le conseguenze economiche e sociali dei fenomeni demografici e, d’altro lato, gli effetti demografici dei fattori economici e sociali. Le relazioni esistenti tra la popolazione e le {{TextTerm|risorse|1}} di cui essa dispone, anziché tra la popolazione e la {{TextTerm|produzione|2}} di beni e servizi, costituiscono importanti argomenti di studio della demografia economica.
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La {{NonRefTerm|demografia economica e sociale}} (cf. {{RefNumber|10|4|1}} e {{RefNumber|10|4|2}}) studia, da un lato, le conseguenze economiche e sociali dei fenomeni demografici e, d’altro lato, gli effetti demografici dei fattori economici e sociali. Le relazioni esistenti tra la popolazione e le {{TextTerm|risorse|1|901}} di cui essa dispone, anziché tra la popolazione e la {{TextTerm|produzione|2|901}} di beni e servizi, costituiscono importanti argomenti di studio della demografia economica.
  
 
=== 902 ===
 
=== 902 ===
  
I termini {{TextTerm|sovrappopolamento|1}}, o {{TextTerm|sovrappopolazione|1}}, da una parte, e {{TextTerm|sottopopolamento|2}}, o {{TextTerm|sottopopolazione|2}}, d’altra parte, (cf. {{RefNumber|81|1|6}}*), esprimono rispettivamente le nozioni quantitative di eccesso e di scarsità di popolazione in un dato {{NonRefTerm|territorio}} ({{RefNumber|30|1|2}}). Queste nozioni non hanno senso che per un certo {{TextTerm|livello di sviluppo|3}} (cf. {{RefNumber|90|3|1}}); esse possono essere utilizzate con riferimento a un {{TextTerm|ottimo di popolazione|4}}, o {{TextTerm|popolazione ottimale|4}}, con questa espressione si intende la numerosità di popolazione che sarebbe maggiormente vantaggiosa per gli abitanti del territorio considerato, ottimo che dipende dalla natura dei benefici previsti. È così che si può definire un {{TextTerm|ottimo economico|5}} come il numero ideale di abitanti di un determinato territorio, che procurerebbe a quest’ultimo il massimo livello di benessere materiale. Tale benessere è generalmente assimilato al {{TextTerm|livello di vita|6}}, il quale è generalmente caratterizzato dal {{TextTerm|reddito reale medio pro-capite|7}}.
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I termini {{TextTerm|sovrappopolamento|1|902}}, o {{TextTerm|sovrappopolazione|1|902|2}}, da una parte, e {{TextTerm|sottopopolamento|2|902}}, o {{TextTerm|sottopopolazione|2|902|2}}, d’altra parte, (cf. {{RefNumber|81|1|6}}*), esprimono rispettivamente le nozioni quantitative di eccesso e di scarsità di popolazione in un dato {{NonRefTerm|territorio}} ({{RefNumber|30|1|2}}). Queste nozioni non hanno senso che per un certo {{TextTerm|livello di sviluppo|3|902}} (cf. {{RefNumber|90|3|1}}); esse possono essere utilizzate con riferimento a un {{TextTerm|ottimo di popolazione|4|902}}, o {{TextTerm|popolazione ottimale|4|902|2}}, con questa espressione si intende la numerosità di popolazione che sarebbe maggiormente vantaggiosa per gli abitanti del territorio considerato, ottimo che dipende dalla natura dei benefici previsti. È così che si può definire un {{TextTerm|ottimo economico|5|902}} come il numero ideale di abitanti di un determinato territorio, che procurerebbe a quest’ultimo il massimo livello di benessere materiale. Tale benessere è generalmente assimilato al {{TextTerm|livello di vita|6|902}}, il quale è generalmente caratterizzato dal {{TextTerm|reddito reale medio pro-capite|7|902}}.
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Sovrappopolazione}}, s.f. o {{NoteTerm|sovrappopolamento}}, s.m. - {{NoteTerm|sovrappopolato}}, agg.}}
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Sovrappopolazione}}, s.f. o {{NoteTerm|sovrappopolamento}}, s.m. - {{NoteTerm|sovrappopolato}}, agg.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Sottopopolazione}}, s.f o {{NoteTerm|sottopopolamento}}, s.m. - {{NoteTerm|sottopopolato}}, agg.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Sottopopolazione}}, s.f o {{NoteTerm|sottopopolamento}}, s.m. - {{NoteTerm|sottopopolato}}, agg.}}
 
{{Note|4| {{NoteTerm|Ottimo}}, agg. - {{NoteTerm|ottimo}}, agg.}}
 
{{Note|4| {{NoteTerm|Ottimo}}, agg. - {{NoteTerm|ottimo}}, agg.}}
{{Note|5| Parallelamente all’{{NoteTerm|ottimo economico}}, si può definire l'{{NoteTerm|ottimo}} {{NoteTerm|di potenza}}, corrispondente alla popolazione che assicurerebbe la potenza militare massima allo Stato considerato, e degli {{NoteTerm|ottimi sociali}}, che permetterebbero di dispensare agli abitanti i maggiori benefici sociali di un certo tipo. }}
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{{Note|5| Parallelamente all’{{NoteTerm|ottimo economico}}, si può definire l'{{NoteTerm|ottimo}} {{NoteTerm|di potenza}}, corrispondente alla popolazione che assicurerebbe la potenza militare massima allo Stato considerato, e degli {{NoteTerm|ottimi sociali}}, che permetterebbero di dispensare agli abitanti i maggiori benefici sociali di un certo tipo.}}
  
 
=== 903 ===
 
=== 903 ===
  
La presa in considerazione della nozione di {{TextTerm|sviluppo economico|1}}, o più precisamente di {{TextTerm|ritmo di sviluppo economico|1}} (cf. {{RefNumber|90|2|3}}), conduce a far corrispondere ad ogni tipo di {{NonRefTerm|ottimo}} statico (cf. {{RefNumber|90|2|5}}*) un tipo di{{TextTerm|accrescimento ottimale|2}}, o {{TextTerm|ritmo ottimale di accrescimento|2}}, della popolazione, definito come la velocità di{{NonRefTerm|accrescimento}} (cf. {{RefNumber|70|2|1}}) che sarebbe maggiormente vantaggiosa, a partire da una data situazione di fatto. Queste nozioni presentano un interesse particolare per i paresi detti {{TextTerm|in via di sviluppo|3}}, o {{TextTerm|a sviluppo insufficiente|3}}, o {{TextTerm|sotto-sviluppati|3}}, il cui {{NonRefTerm|grado di sviluppo}} ({{RefNumber|90|2|3}}) è debole.
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La presa in considerazione della nozione di {{TextTerm|sviluppo economico|1|903}}, o più precisamente di {{TextTerm|ritmo di sviluppo economico|1|903|2}} (cf. {{RefNumber|90|2|3}}), conduce a far corrispondere ad ogni tipo di {{NonRefTerm|ottimo}} statico (cf. {{RefNumber|90|2|5}}*) un tipo di{{TextTerm|accrescimento ottimale|2|903}}, o {{TextTerm|ritmo ottimale di accrescimento|2|903|2}}, della popolazione, definito come la velocità di{{NonRefTerm|accrescimento}} (cf. {{RefNumber|70|2|1}}) che sarebbe maggiormente vantaggiosa, a partire da una data situazione di fatto. Queste nozioni presentano un interesse particolare per i paresi detti {{TextTerm|in via di sviluppo|3|903}}, o {{TextTerm|a sviluppo insufficiente|3|903|2}}, o {{TextTerm|sotto-sviluppati|3|903|3}}, il cui {{NonRefTerm|grado di sviluppo}} ({{RefNumber|90|2|3}}) è debole.
  
 
=== 904 ===
 
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Si intende generalmente per {{TextTerm|massimo di popolazione|1}} di un determinato {{NonRefTerm|territorio}} ({{RefNumber|30|1|2}}) la {{NonRefTerm|popolazione}} ({{RefNumber|10|1|7}}) maggiormente numerosa che sarebbe teoricamente possibile far vivere su detto territorio, tenuto conto delle {{NonRefTerm|risorse}} ({{RefNumber|90|1|1}}) offerte dallo stesso da una parte, e d’altra parte del {{NonRefTerm|tenore di vita}} ({{RefNumber|90|2|6}}) minimo ammissibile per il o i {{NonRefTerm|popoli}} ({{RefNumber|33|3|3}}) considerati. La nozione di {{TextTerm|minimo di popolazione|2}}, invece, esclude ogni riferimento ad un territorio e ad un popolo determinati, se non per specificare le condizioni dell’ambiente fisico (climatico, in particolare) e sociale (usi matrimoniali, per es.) che influenzano il processo biologico di {{NonRefTerm|riproduzione}} ({{RefNumber|71|0|1}}) della specie. La si definisce in effetti come il più piccolo gruppo di esseri umani che sia compatibile con la {{TextTerm|sopravvivenza del gruppo|3}}, in altre parole che non rischia di sparire in seguito a modifiche aleatorie di {{NonRefTerm|struttura}} ({{RefNumber|10|1|2}}) che compromettono l’equilibrio delle popolazioni numericamente troppo esigue.
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Si intende generalmente per {{TextTerm|massimo di popolazione|1|904}} di un determinato {{NonRefTerm|territorio}} ({{RefNumber|30|1|2}}) la {{NonRefTerm|popolazione}} ({{RefNumber|10|1|7}}) maggiormente numerosa che sarebbe teoricamente possibile far vivere su detto territorio, tenuto conto delle {{NonRefTerm|risorse}} ({{RefNumber|90|1|1}}) offerte dallo stesso da una parte, e d’altra parte del {{NonRefTerm|tenore di vita}} ({{RefNumber|90|2|6}}) minimo ammissibile per il o i {{NonRefTerm|popoli}} ({{RefNumber|33|3|3}}) considerati. La nozione di {{TextTerm|minimo di popolazione|2|904}}, invece, esclude ogni riferimento ad un territorio e ad un popolo determinati, se non per specificare le condizioni dell’ambiente fisico (climatico, in particolare) e sociale (usi matrimoniali, per es.) che influenzano il processo biologico di {{NonRefTerm|riproduzione}} ({{RefNumber|71|0|1}}) della specie. La si definisce in effetti come il più piccolo gruppo di esseri umani che sia compatibile con la {{TextTerm|sopravvivenza del gruppo|3|904}}, in altre parole che non rischia di sparire in seguito a modifiche aleatorie di {{NonRefTerm|struttura}} ({{RefNumber|10|1|2}}) che compromettono l’equilibrio delle popolazioni numericamente troppo esigue.
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Massimo}}, adj. - {{NoteTerm|massimo}}, s.m. ff. adj.<br />L’espressione {{NoteTerm|spazio vitale}} è stata utilizzata in dottrina, per designare la superficie territoriale indispensabile alla vita di una popolazione di numerosità data.}}
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Massimo}}, adj. - {{NoteTerm|massimo}}, s.m. ff. adj.<br />L’espressione {{NoteTerm|spazio vitale}} è stata utilizzata in dottrina, per designare la superficie territoriale indispensabile alla vita di una popolazione di numerosità data.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Minimo}}, adj. - {{NoteTerm|minimo}}, s.m. ff. adj.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Minimo}}, adj. - {{NoteTerm|minimo}}, s.m. ff. adj.}}
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=== 905 ===
 
=== 905 ===
  
La locuzione {{TextTerm|pressione demografica|1}} evoca l’idea di un rapporto tra la{{NonRefTerm| numerosità}} ({{RefNumber|10|1|7}}) della popolazione e le {{NonRefTerm|risorse}} ({{RefNumber|90|1|1}}) di cui essa dispone : dire che tale pressione è forte o debole su di un determinato {{NonRefTerm|territorio}} ({{RefNumber|30|1|2}}), equivale ad esprimere l’opinione che la {{NonRefTerm|popolazione}} ({{RefNumber|10|1|7}}) di questo territorio è vicina o lontana rispetto al massimo compatibile con le risorse che sono effettivamente a sua disposizione. Secondo la {{TextTerm|teoria malthusiana della popolazione|2}}, chiamata così dal nome di Malthus, suo autore, la popolazione farebbe di continuo pressione sui {{TextTerm|mezzi di sussistenza|3}}, in altre parole tenderebbe costantemente a crescere fino al massimo compatibile con le risorse alimentari di cui dispone. Qualunque modifica del volume globale di tali risorse provocherebbe pertanto uno spostamento dall’ {{TextTerm|equilibrio demografico|4}} particolare così definito, il quale corrisponde a un {{NonRefTerm|tenore di vita}} ({{RefNumber|90|2|6}}) vicino al {{TextTerm|minimo fisiologico|5}}. Tutto ciò si produrrebbe attraverso un meccanismo di ostacoli alla {{NonRefTerm|crescita}} della popolazione (cf. § {{RefNumber|70|1|}}). Malthus classificava questi ostacoli in due categorie: da una parte gli {{TextTerm|ostacoli repressivi|6}}, che agiscono nel senso della distruzione – aumentando la {{NonRefTerm|mortalità}} ({{RefNumber|40|1|1}}) -, e spesso chiamati ai nostri giorni{{TextTerm|ostacoli malthusiani|6}}, costituiti essenzialmente dalle carestie, dalle epidemie e dalle guerre; d’altra parte gli {{TextTerm|ostacoli preventivi|7}}, suscettibili di frenare la crescita naturale della popolazione diminuendo la {{NonRefTerm|natalità}} ({{RefNumber|60|1|1}}), d’altronde, il solo ostacolo preventivo che Malthus considerava come ammissibile, era costituito dal {{TextTerm|freno morale|8}} che gli individui si auto imporrebbero, associando il {{TextTerm|prolungamento del celibato|9}} alla {{NonRefTerm|continenza}} ({{RefNumber|62|7|4}}).
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La locuzione {{TextTerm|pressione demografica|1|905}} evoca l’idea di un rapporto tra la{{NonRefTerm|numerosità}} ({{RefNumber|10|1|7}}) della popolazione e le {{NonRefTerm|risorse}} ({{RefNumber|90|1|1}}) di cui essa dispone : dire che tale pressione è forte o debole su di un determinato {{NonRefTerm|territorio}} ({{RefNumber|30|1|2}}), equivale ad esprimere l’opinione che la {{NonRefTerm|popolazione}} ({{RefNumber|10|1|7}}) di questo territorio è vicina o lontana rispetto al massimo compatibile con le risorse che sono effettivamente a sua disposizione. Secondo la {{TextTerm|teoria malthusiana della popolazione|2|905}}, chiamata così dal nome di Malthus, suo autore, la popolazione farebbe di continuo pressione sui {{TextTerm|mezzi di sussistenza|3|905}}, in altre parole tenderebbe costantemente a crescere fino al massimo compatibile con le risorse alimentari di cui dispone. Qualunque modifica del volume globale di tali risorse provocherebbe pertanto uno spostamento dall’ {{TextTerm|equilibrio demografico|4|905}} particolare così definito, il quale corrisponde a un {{NonRefTerm|tenore di vita}} ({{RefNumber|90|2|6}}) vicino al {{TextTerm|minimo fisiologico|5|905}}. Tutto ciò si produrrebbe attraverso un meccanismo di ostacoli alla {{NonRefTerm|crescita}} della popolazione (cf. § {{RefNumber|70|1|}}). Malthus classificava questi ostacoli in due categorie: da una parte gli {{TextTerm|ostacoli repressivi|6|905}}, che agiscono nel senso della distruzione – aumentando la {{NonRefTerm|mortalità}} ({{RefNumber|40|1|1}}) -, e spesso chiamati ai nostri giorni{{TextTerm|ostacoli malthusiani|6|905|2}}, costituiti essenzialmente dalle carestie, dalle epidemie e dalle guerre; d’altra parte gli {{TextTerm|ostacoli preventivi|7|905}}, suscettibili di frenare la crescita naturale della popolazione diminuendo la {{NonRefTerm|natalità}} ({{RefNumber|60|1|1}}), d’altronde, il solo ostacolo preventivo che Malthus considerava come ammissibile, era costituito dal {{TextTerm|freno morale|8|905}} che gli individui si auto imporrebbero, associando il {{TextTerm|prolungamento del celibato|9|905}} alla {{NonRefTerm|continenza}} ({{RefNumber|62|7|4}}).
{{Note|5| Notare che l’espressione {{NoteTerm|livello delle sussistenze}} si riferisce, in francese, ad un livello di popolazione, comparabile alla nozione di {{NonRefTerm|massimo di popolazione}} ({{RefNumber|90|4|1}}), mentre l’espressione inglese "subsistence level" si riferisce ad un tenore di vita.}}
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{{Note|5| Notare che l’espressione {{NoteTerm|livello delle sussistenze}} si riferisce, in francese, ad un livello di popolazione, comparabile alla nozione di {{NonRefTerm|massimo di popolazione}} ({{RefNumber|90|4|1}}), mentre l’espressione inglese &quot;subsistence level&quot; si riferisce ad un tenore di vita.}}
  
 
=== 906 ===
 
=== 906 ===
  
Si designa con il nome di  {{TextTerm|malthusianesimo|1}}, nell’accezione originale del termine, una dottrina sociale fondata sulla teoria demografica di Malthus (cf. {{RefNumber|90|5|2}}), e che preconizza la sostituzione di {{NonRefTerm|ostacoli preventivi}} ({{RefNumber|90|5|7}}) agli {{NonRefTerm|ostacoli repressivi}} ({{RefNumber|90|5|6}}), per frenare la crescita delle popolazioni (cf. § {{RefNumber|70|1|}}). Per estensione, il termine malthusianesimo è diventato anche, attualmente, sinonimo di {{TextTerm|neomalthusianesimo|2}}, termine creato per sottolineare la deviazione rispetto alla concezione di Malthus, e con il quale si designa una dottrina che preconizza l’utilizzo della {{NonRefTerm|contraccezione}} ({{RefNumber|62|7|1}}), se non addirittura dell’{{NonRefTerm|aborto}} (nel senso di {{RefNumber|60|4|2}}) e in certi casi della {{NonRefTerm|sterilizzazione}} ({{RefNumber|63|1|1}}), sia per frenare la crescita della popolazione, sia per finalità completamente diverse (edonistiche, per es.).
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Si designa con il nome di  {{TextTerm|malthusianesimo|1|906}}, nell’accezione originale del termine, una dottrina sociale fondata sulla teoria demografica di Malthus (cf. {{RefNumber|90|5|2}}), e che preconizza la sostituzione di {{NonRefTerm|ostacoli preventivi}} ({{RefNumber|90|5|7}}) agli {{NonRefTerm|ostacoli repressivi}} ({{RefNumber|90|5|6}}), per frenare la crescita delle popolazioni (cf. § {{RefNumber|70|1|}}). Per estensione, il termine malthusianesimo è diventato anche, attualmente, sinonimo di {{TextTerm|neomalthusianesimo|2|906}}, termine creato per sottolineare la deviazione rispetto alla concezione di Malthus, e con il quale si designa una dottrina che preconizza l’utilizzo della {{NonRefTerm|contraccezione}} ({{RefNumber|62|7|1}}), se non addirittura dell’{{NonRefTerm|aborto}} (nel senso di {{RefNumber|60|4|2}}) e in certi casi della {{NonRefTerm|sterilizzazione}} ({{RefNumber|63|1|1}}), sia per frenare la crescita della popolazione, sia per finalità completamente diverse (edonistiche, per es.).
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Malthusianesimo}}, s.m. - {{NoteTerm|malthusiano}}, adj. : relativo o conforme al malthusianesimo; ff. s.m. : adepto del malthusianesimo.<br />In senso largo, i termini malthusianesimo e maltusiano sono correntemente utilizzati,in particolare dagli economisti, come sinonimi di restrizionismo e restrizionista.}}
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Malthusianesimo}}, s.m. - {{NoteTerm|malthusiano}}, adj. : relativo o conforme al malthusianesimo; ff. s.m. : adepto del malthusianesimo.<br />In senso largo, i termini malthusianesimo e maltusiano sono correntemente utilizzati,in particolare dagli economisti, come sinonimi di restrizionismo e restrizionista.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Neomalthusianesimo}}, s.m. - {{NoteTerm|néomalthusieneomalthusiano}}, adj. : relativo o conforme al meomalthusianesimo; ff. s.m. : adepto del neomalthusianesimo.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Neomalthusianesimo}}, s.m. - {{NoteTerm|néomalthusieneomalthusiano}}, adj. : relativo o conforme al meomalthusianesimo; ff. s.m. : adepto del neomalthusianesimo.}}
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=== 907 ===
 
=== 907 ===
  
Si è attribuito il nome di {{TextTerm|transizione demografica|1}}, o {{TextTerm|rivoluzione demografica|1}}, ad un processo evolutivo, osservato in un gran numero di popolazioni a partire dal XVIII<sup>e</sup> secolo, processo caratterizzato da una diminuzione importante della {{NonRefTerm|mortalità}} ({{RefNumber|40|1|1}}) e della {{NonRefTerm|natalità}} ({{RefNumber|60|1|1}}). La transizione demografica fa passare le popolazioni dal {{TextTerm|regime demografico antico|2}}, caratterizzato da una natalità e da una mortalità elevate, al {{TextTerm|regime demografico moderno|3}}, a natalità e mortalità contenute. Alcuni autori hanno associato questo processo all’industrializzazione dei paesi considerati, e sottolineato l’intervallo temporale che separa generalmente la diminuzione della mortalità da quella della natalità; la prima precedendo generalmente la seconda, ne risulta una fase detta di {{TextTerm|crescita transitoria|4}} (cf. § {{RefNumber|70|1|}}), durante la quale la popolazionecresce molto più rapidamente rispetto ai periodi rispettivamente precedente e successivo. L’attenzione degli economisti si è rivolta ai cambiamenti di {{TextTerm|produttività|5}}, o di {{NonRefTerm|produzione}} ({{RefNumber|90|1|2}}) per individuo, legati a tale processo evolutivo.
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Si è attribuito il nome di {{TextTerm|transizione demografica|1|907}}, o {{TextTerm|rivoluzione demografica|1|907|2}}, ad un processo evolutivo, osservato in un gran numero di popolazioni a partire dal XVIII<sup>e</sup> secolo, processo caratterizzato da una diminuzione importante della {{NonRefTerm|mortalità}} ({{RefNumber|40|1|1}}) e della {{NonRefTerm|natalità}} ({{RefNumber|60|1|1}}). La transizione demografica fa passare le popolazioni dal {{TextTerm|regime demografico antico|2|907}}, caratterizzato da una natalità e da una mortalità elevate, al {{TextTerm|regime demografico moderno|3|907}}, a natalità e mortalità contenute. Alcuni autori hanno associato questo processo all’industrializzazione dei paesi considerati, e sottolineato l’intervallo temporale che separa generalmente la diminuzione della mortalità da quella della natalità; la prima precedendo generalmente la seconda, ne risulta una fase detta di {{TextTerm|crescita transitoria|4|907}} (cf. § {{RefNumber|70|1|}}), durante la quale la popolazionecresce molto più rapidamente rispetto ai periodi rispettivamente precedente e successivo. L’attenzione degli economisti si è rivolta ai cambiamenti di {{TextTerm|produttività|5|907}}, o di {{NonRefTerm|produzione}} ({{RefNumber|90|1|2}}) per individuo, legati a tale processo evolutivo.
 
 
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{{Unmodified edition II}}
 
{{Summary}}
 
__NOTOC__
 
 
 
 
 
=== 910 ===
 
 
 
L’{{TextTerm|eugenetica|1}} è una disciplina che ha per oggetto la ricerca e la messa in opera di metodi atti a migliorare la qualità delle popolazioni, in particolare attraverso il meccanismo dell’{{TextTerm|ereditarietà|2}}, in altre parole grazie alla proprietà che hanno gli individui di trasmettere ai figli una parte dei propri {{TextTerm|caratteri ereditari|3}}, forma del naso o colore degli occhi per es., contrariamente ai {{TextTerm|caratteri acquisiti|4}}, attraverso l’esercizio di una determinata attività per es., che non si trasmettono da una {{NonRefTerm|generazione}} (cf. {{RefNumber|11|6|3}}) alla successiva. Si chiama {{TextTerm|carattere letale|5}} un carattere che comporti la morte prematura del {{NonRefTerm|prodotto del concepimento}} ({{RefNumber|60|2|6}}), che non arriva generalmente a termine.
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Eugenetica}}, s.f. - {{NoteTerm|eugenica}}, s.f. : sinonimo di eugenetica - {{NoteTerm|eugenetica}}, adj. {{NoteTerm|eugenista}}, s.m. : specialista dell’eugenetica.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|ereditarietà}}, s.f. - {{NoteTerm|ereditario}}, adj.}}
 
{{Note|5| {{NoteTerm|Letale}}, adj.}}
 
 
 
=== 911 ===
 
 
 
La trasmissione dei {{NonRefTerm|caratteri ereditari}} ({{RefNumber|91|0|3}}) avviene attraverso l’intermediazione dei {{TextTerm|geni|1}} che i figli ereditano dai loro genitori. La scienza della trasmissione dei geni e dei caratteri dei quali essi sono i veicoli è denominata {{TextTerm|genetica|2}}. I geni sono contenuti nei {{TextTerm|cromosomi|3}}, lunghi filamenti di ADN (acido desossiribonucleico), situati nel nucleo delle cellule. La posizione di un gene sul cromosoma è detta suo {{TextTerm|locus|4}}; I geni che occupano uno stesso locus agiscono su uno stesso carattere; questa azione può presentare delle varianti, in numero piccolo o grande; ad ognuna di queste varianti corrisponde un {{TextTerm|allele|5}} o una classe di{{TextTerm|allelismo|5}} del gene occupante il locus considerato. La nuova cellula formata dall’unione di due {{TextTerm|gameti|6}}, o cellule sessuali, nel momento del concepimento, è chiamata {{TextTerm|zigote|7}}.
 
{{Note|1| L’insieme dei geni di cui un individuo è portatore costituisce ciò che viene chiamato il suo {{NoteTerm|patrimonio genetico}}.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Genetica}}, s.f. - {{NoteTerm|genetico}}, adj. - {{NoteTerm|genetista}}, s.m. : specialista della genetica.}}
 
 
 
=== 912 ===
 
 
 
L’insieme di due {{NonRefTerm|geni}} ({{RefNumber|91|1|1}}) di un individuo in uno stesso locus è chiamato {{TextTerm|genotipo|1}} ; il genotipo è qualificato come{{TextTerm|omozigota|2}} se i due geni appartengono alla stessa {{NonRefTerm|classe di allelismo}} ({{RefNumber|91|1|5}}); esso è detto {{TextTerm|eterozigota|3}} nel caso contrario. Il {{TextTerm|fenotipo|4}} è la manifestazione esterna di un carattere, risultante dall’interazione del genotipo e dell’ambiente. Se un individuo eterozigota (AA’) non si distingue dall’omozigota (AA), l’{{NonRefTerm|allele}} ({{RefNumber|91|1|5}}) A è detto {{TextTerm|dominante|5}} sull’allele A’, e A’ è qualificato come {{TextTerm|recessivo|6}} nei confronti di A . I geni sono suscettibili di modificazioni brusche e apparentemente aleatorie, chiamate {{TextTerm|mutazioni|7}}. La {{TextTerm|panmissia|8}}, cioè la conclusione delle unioni indipendentemente dall’appartenenza a dei gruppi, realizza la disseminazione uniforme dei geni in seno alle popolazioni.
 
 
 
: 5. {{NoteTerm|Dominante}}, ppr. ff. adj. - {{NoteTerm|dominanza}}, s.f.
 
{{Note|6| {{NoteTerm|Recessivo}}, adj. - {{NoteTerm|recessività}}, s.f.}}
 
{{Note|7| {{NoteTerm|Mutazione}}, s.f. - {{NoteTerm|mutare}}, v.i. - {{NoteTerm|mutante}}, ppr. ff. adj. : che ha mutato, predisposto a mutare.}}
 
{{Note|8| {{NoteTerm|Panmissia}}, s.f. - {{NoteTerm|panmittico}}, adj.}}
 
 
 
=== 913 ===
 
 
 
L’{{TextTerm|eugenismo positivo|1}} (cf. {{RefNumber|91|0|1}}) si propone di migliorare la qualità della popolazione favorendo la moltiplicazione degli individui suscettibili di trasmettere ai propri discendenti dei caratteri considerati vantaggiosi per la specie. L’{{TextTerm|eugenismo negativo|2}} persegue al contrario un tale miglioramento qualitativo attraverso misure tendenti a limitare o impedire la riproduzione degli individui suscettibili di trasmettere ai propri discendenti dei caratteri svantaggiosi per la specie, o considerati come tali. Simili caratteri sono comunemente chiamati {{TextTerm|malattie ereditarie|3}}. Certe legislazioni prevedono la {{TextTerm|sterilizzazione eugenetica|4}} (cf. {{RefNumber|63|1|1}}), obbligatoria o facoltativa, dei portatori di queste malattie. Il {{TextTerm|certificato prenunziale|5}} è a volte utilizzato per informare i candidati al {{NonRefTerm|matrimonio}} ({{RefNumber|50|1|4}}) sulla qualità probabile della discendenza dell’{{NonRefTerm|unione}} ({{RefNumber|50|1|3}}) prevista, al fine di scoraggiare le {{TextTerm|unioni disgeniche|6}}, cioè le unioni suscettibili di dare alla luce dei portatori di malattie ereditarie.
 
{{Note|3| L’individuo colpito da malattia ereditaria che ha attirato l’attenzione sulla famiglia alla quale appartiene è chiamato {{NoteTerm|proponente}}.}}
 
 
 
=== 914 ===
 
 
 
La probabilità di un individuo che ha raggiunto l’età della riproduzione di avere un certo numero di figli che raggiungano questa stessa età può dipendere dal suo {{NonRefTerm|genotipo}} ({{RefNumber|91|2|1}}). Tale riproduzione differenziale è chiamata {{TextTerm|selezione|1}} ; il {{TextTerm|valore selettivo|2}} di un genotipo è così proporzionale a questo numero di figli; il {{TextTerm|valore selettivo medio|3}} di una popolazione è pari alla media dei valori selettivi dei genotipi e dei suoi membri. Quando i genotipi presentano dei valori selettivi diversi, la presenza di genotipi di minor valore è qualificata come {{TextTerm|fardello genetico|4}}. In una popolazione di esigua {{NonRefTerm|numerosità}} ({{RefNumber|10|1|7}}), la frequenza di ogni {{NonRefTerm|gene}} ({{RefNumber|91|1|1}}) nella popolazione può variare in modo puramente aleatorio; questa variazione è chiamata {{TextTerm|deriva genetica|5}}. Si definisce rispettivamente {{TextTerm|struttura genetica|6}} e {{TextTerm|struttura genotipica|7}} di una popolazione, per un {{NonRefTerm|locus}} ({{RefNumber|91|1|4}}), l’insieme delle frequenze dei diversi {{NonRefTerm|alleli}} ({{RefNumber|91|1|5}}) e l’insieme delle frequenze dei diversi genotipi, in detto locus.
 
 
 
=== 915 ===
 
 
 
Considerato un individuo consanguineo, in altre parole un individuo i cui genitori hanno uno o più antenati comuni conosciuti, due {{NonRefTerm|geni}} ({{RefNumber|91|1|1}}) di uno stesso {{NonRefTerm|locus}} ({{RefNumber|91|1|4}}) sono detti {{TextTerm|geni identici|1}} per discendenza se essi sono la copia di un stesso gene antenato. La probabilità che il {{NonRefTerm|genotipo}} ({{RefNumber|91|2|1}}) di un individuo preso a caso nella popolazione sia formato da due geni identici è chiamata {{TextTerm|coefficiente medio di consanguinità|2}}, o {{TextTerm|coefficiente a di Bernstein|2}}, della popolazione. Il {{TextTerm|coefficiente medio di parentela|3}} di una popolazione è la probabilità che siano identici due geni situati in uno stesso locus e appartenenti a due individui distinti presi a caso nella popolazione.
 
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=== 920 ===
 
 
 
L’osservazione permette spesso di distinguere, in seno ad una popolazione, diversi {{TextTerm|gruppi sociali|1}}, o {{TextTerm|categorie sociali|1}}, più o meno nettamente differenziate. Per studiare la struttura sociale di una popolazione, la si ripartisce eventualmente in {{NonRefTerm|categorie socio-professionali}} ({{RefNumber|35|3|6}}) in base ad indici quali la {{NonRefTerm|posizione nella professione}} ({{RefNumber|35|3|1}}), il reddito, ecc. Si può anche utilizzare la nozione sociologica di {{TextTerm|classe sociale|2}}, che corrisponde ad una struttura gerarchizzata, derivante spontaneamente dai rapporti sociali impliciti nel modo di produzione. L’esistenza di una tale struttura gerarchizzata è testimone di ciò che viene chiamato {{TextTerm|stratificazione sociale|3}}. Si studia sotto il nome di {{TextTerm|mobilità sociale|4}} la frequenza e la natura dei passaggi da un gruppo sociale ad un altro. Quando le categorie sociali sono gerarchizzate, si può distinguere tra l’{{TextTerm|ascensione sociale|5}} e la {{TextTerm|regressione sociale|6}}. L’ascensione sociale dei figli rispetto ai loro genitori costituisce il fenomeno denominato {{TextTerm|capillarità sociale|7}}.
 
{{Note|1| Gli individui appartenenti ad uno stesso gruppo sociale sono detti {{NoteTerm|omosociali}}.}}
 
{{Note|2| Le classi si distinguono dalle {{NoteTerm|caste}}, che sono dei gruppi sociali chiusi, a funzioni sociali specializzate, costituenti altrettanti {{NonRefTerm|isolati}} ({{RefNumber|50|6|2}}) gerarchizzati.}}
 
{{Note|4| Si denominano a volte {{NoteTerm|migrazioni sociali}} i movimenti che si realizzano tra gruppi sociali.<br />Siparla di {{NoteTerm|viscosità sociale}}, quando i passaggi da un gruppo sociale ad un altro sono rari.}}
 
{{Note|5| L’ascensione sociale dell’individuo stesso, nel corso della sua esistenza, prende il nome di {{NoteTerm|promozione sociale}}.}}
 
 
 
=== 921 ===
 
 
 
Si studiano sotto il nome di {{TextTerm|mobilità professionale|1}} i cambiamenti che possono prodursi nella vita professionale di un individuo : cambiamenti di luogo di lavoro o di {{NonRefTerm|datore di lavoro}} ({{RefNumber|35|3|2}}), cambiamenti di statuto, {{TextTerm|cambiamenti di professione|2}}, cambiamenti di {{NonRefTerm|branca di attività}} (cf. {{RefNumber|35|7|1}}).
 
{{Note|1| L’espressione {{NoteTerm|migrazione professionale}} [non confondere con {{NonRefTerm|migrazione di lavoro}} ({{RefNumber|80|6|5}})] può applicarsi ad ogni movimento avente per effetto la modifica della struttura professionale della popolazione. Si arriva così a comprendere nello studio della mobilità professionale le migrazioni professionali risultanti da differenze tra la struttura professionale degli {{NonRefTerm|immigranti}} ({{RefNumber|80|2|6}}) e quella della popolazione del {{NonRefTerm|paese di accoglienza}} ({{RefNumber|80|1|5}}*).}}
 
 
 
=== 922 ===
 
 
 
I problemi sociali caratteristici delle {{NonRefTerm|persone anziane}} ({{RefNumber|32|4|8}}) fanno oggetto di una disciplina speciale denominata {{TextTerm|gerontologia|1}}, allo stesso modo i problemi fisiologici e medici relativi alla {{NonRefTerm|vecchiaia}} ({{RefNumber|32|4|6}}) sono studiati attraverso la {{TextTerm|geriatria|2}}.
 
 
 
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=== 930 ===
 
 
 
Si intende per {{NonRefTerm|politica demografica}} ({{RefNumber|10|5|2}}) l’insieme dei principi, espliciti o impliciti, che guidano l’azione dei poteri pubblici nelle materie specificamente demografiche o aventi delle conseguenze demografiche. La politica demografica di uno Stato è detta {{TextTerm|popolazionista|1}} quando essa tende a favorire la crescita della popolazione o ad opporsi allo {{TextTerm|spopolamento|2}}, cioè al decremento della popolazione, e {{TextTerm|malthusiana|3}} (cf. {{RefNumber|90|6|1}}*) quando essa tende al contrario a ridurre l’ {{NonRefTerm|accrescimento della popolazione}} ({{RefNumber|70|1|1}}). On Si qualificano {{TextTerm|nataliste|4}} e {{TextTerm|antinataliste|5}} le politiche tendenti rispettivamente ad aumentare o a ridurre la {{NonRefTerm|natalità}} ({{RefNumber|60|1|1}}). La politica demografica può anche prendere la forma di una {{TextTerm|politica di popolamento|6}}, rivolta più alla ripartizione della popolazione sul territorio piuttosto che alla sua crescita. 1. {{NoteTerm|Popolazionista}}, adj. ff. s.m. - {{NoteTerm|popolazionismo}}, s.m. : dottrina che si oppone al {{NonRefTerm|malthusianesimo}} ({{RefNumber|90|6|1}}) e che si pronuncia in favore di una popolazione numerosa e crescente.
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Spopolamento}}, s.m. - {{NoteTerm|spopolare}}, v.t. - {{NoteTerm|spopolamento}}, s.m. (cf. {{RefNumber|81|1|6}}*). Quando lo spopolamento è provocato dalla riduzione della natalità, si parla spesso di {{NoteTerm|denatalità}}. Allo spopolamento può seguire un nuovo incremento della popolazione; si parla allora di : {{NoteTerm|ripopolazione}}, s.f. - {{NoteTerm|ripopolare}}, v.t. - {{NoteTerm|ripopolamento}}, s.m.}}
 
{{Note|4| {{NoteTerm|Natalista}}, adj. ff. s.m. - {{NoteTerm|natalismo}}, s.m. : forma particolare di popolazionismo, che porta la sua attenzione sui metodi propri ad incoraggiare la natalità.}}
 
 
 
=== 931 ===
 
 
 
Tra le misure direttamente destinate ad accrescere la {{NonRefTerm|natalità}} ({{RefNumber|60|1|1}}), o a frenare il suo declino, si può menzionare la concessione di {{TextTerm|assegni|1}} o di {{TextTerm|premi|2}} speciali. L’assegno è una somma il cui versamento è rinnovato periodicamente, fintanto che l’interessato continua a rispondere alle condizioni richieste per beneficiarne. Il premio è una somma di un ammontare globale determinato, percepita in una opiù volte dal beneficiario. Gli {{TextTerm|assegni famigliari|3}} sono degli assegni versati ai capifamiglia ({{RefNumber|11|5|1}} *) in ragione dei figli che essi hanno {{NonRefTerm|a carico}} {cf. {{RefNumber|35|0|5}} e {{RefNumber|35|8|4}}). Degli {{TextTerm|sgravi fiscali|4}} sono eventualmente previsti in favore dei contribuenti con famiglia a carico. Gli altri vantaggi pecuniari ce si incontrano più frequentemente nelle legislazioni {{NonRefTerm|nataliste}} ({{RefNumber|93|0|4}}) sono i {{NoteTerm|premi}} alla {{TextTerm|nascita|5}}, erogati in occasione della nascita di un figlio, gli {{TextTerm|assegni prenatali|6}}, concessi alle {{NonRefTerm|donne incinte}} ({{RefNumber|60|2|5}}*) durante la {{NonRefTerm|gravidanza}} ({{RefNumber|60|2|5}}), ed i {{TextTerm|prestiti matrimoniali|7}}, che sono dei prestiti consentiti in occasione del {{NonRefTerm|matrimonio}} ({{RefNumber|50|1|4}}) in vista di facilitare la costituzione di nuove famiglie, ed il cui rimborso è eventualmente associato alla remissione in occasione della nascita di figli di un certo ordine.
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Assegno}}, s.f. - {{NoteTerm|beneficiario}}, s.m. : beneficiario di un assegno.}}
 
 
 
=== 932 ===
 
 
 
Numerose altre misure hanno un’incidenza sui fenomeni demografici, in particolare quelle che riguardano la politica abitativa, il diritto del lavoro e la {{TextTerm|salute pubblica|1}}. Tra le ultime, ricordiamo specialmente la creazione di {{TextTerm|dispensari prenatali|2}}, di {{TextTerm|servizi di protezione materna|3}} e di {{TextTerm|servizi di protezione dell’infanzia|4}}, incaricati eventualmente di assicurare alle {{NonRefTerm|donne incinte}} ({{RefNumber|60|2|5}}*), alle {{NonRefTerm|madri}} ({{RefNumber|11|2|4}}) e ai {{NonRefTerm|bambini}} ({{RefNumber|32|3|3}}), il beneficio delle prestazioni in natura previste in loro favore.
 
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Versione delle 17:34, 8 gen 2010


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

Si rimanda alla pagina di discussione per eventuali commenti.


Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



Demografia e problemi economico-sociali

90

901

La demografia economica e sociale (cf. 104-1 e 104-2) studia, da un lato, le conseguenze economiche e sociali dei fenomeni demografici e, d’altro lato, gli effetti demografici dei fattori economici e sociali. Le relazioni esistenti tra la popolazione e le risorse 1 di cui essa dispone, anziché tra la popolazione e la produzione 2 di beni e servizi, costituiscono importanti argomenti di studio della demografia economica.

902

I termini sovrappopolamento 1, o sovrappopolazione 1, da una parte, e sottopopolamento 2, o sottopopolazione 2, d’altra parte, (cf. 811-6*), esprimono rispettivamente le nozioni quantitative di eccesso e di scarsità di popolazione in un dato territorio (301-2). Queste nozioni non hanno senso che per un certo livello di sviluppo 3 (cf. 903-1); esse possono essere utilizzate con riferimento a un ottimo di popolazione 4, o popolazione ottimale 4, con questa espressione si intende la numerosità di popolazione che sarebbe maggiormente vantaggiosa per gli abitanti del territorio considerato, ottimo che dipende dalla natura dei benefici previsti. È così che si può definire un ottimo economico 5 come il numero ideale di abitanti di un determinato territorio, che procurerebbe a quest’ultimo il massimo livello di benessere materiale. Tale benessere è generalmente assimilato al livello di vita 6, il quale è generalmente caratterizzato dal reddito reale medio pro-capite 7.

  • 1. Sovrappopolazione, s.f. o sovrappopolamento, s.m. - sovrappopolato, agg.
  • 2. Sottopopolazione, s.f o sottopopolamento, s.m. - sottopopolato, agg.
  • 4. Ottimo, agg. - ottimo, agg.
  • 5. Parallelamente all’ottimo economico, si può definire l'ottimo di potenza, corrispondente alla popolazione che assicurerebbe la potenza militare massima allo Stato considerato, e degli ottimi sociali, che permetterebbero di dispensare agli abitanti i maggiori benefici sociali di un certo tipo.

903

La presa in considerazione della nozione di sviluppo economico 1, o più precisamente di ritmo di sviluppo economico 1 (cf. 902-3), conduce a far corrispondere ad ogni tipo di ottimo statico (cf. 902-5*) un tipo diaccrescimento ottimale 2, o ritmo ottimale di accrescimento 2, della popolazione, definito come la velocità diaccrescimento (cf. 702-1) che sarebbe maggiormente vantaggiosa, a partire da una data situazione di fatto. Queste nozioni presentano un interesse particolare per i paresi detti in via di sviluppo 3, o a sviluppo insufficiente 3, o sotto-sviluppati 3, il cui grado di sviluppo (902-3) è debole.

904

Si intende generalmente per massimo di popolazione 1 di un determinato territorio (301-2) la popolazione (101-7) maggiormente numerosa che sarebbe teoricamente possibile far vivere su detto territorio, tenuto conto delle risorse (901-1) offerte dallo stesso da una parte, e d’altra parte del tenore di vita (902-6) minimo ammissibile per il o i popoli (333-3) considerati. La nozione di minimo di popolazione 2, invece, esclude ogni riferimento ad un territorio e ad un popolo determinati, se non per specificare le condizioni dell’ambiente fisico (climatico, in particolare) e sociale (usi matrimoniali, per es.) che influenzano il processo biologico di riproduzione (710-1) della specie. La si definisce in effetti come il più piccolo gruppo di esseri umani che sia compatibile con la sopravvivenza del gruppo 3, in altre parole che non rischia di sparire in seguito a modifiche aleatorie di struttura (101-2) che compromettono l’equilibrio delle popolazioni numericamente troppo esigue.

  • 1. Massimo, adj. - massimo, s.m. ff. adj.
    L’espressione spazio vitale è stata utilizzata in dottrina, per designare la superficie territoriale indispensabile alla vita di una popolazione di numerosità data.
  • 2. Minimo, adj. - minimo, s.m. ff. adj.

905

La locuzione pressione demografica 1 evoca l’idea di un rapporto tra lanumerosità (101-7) della popolazione e le risorse (901-1) di cui essa dispone : dire che tale pressione è forte o debole su di un determinato territorio (301-2), equivale ad esprimere l’opinione che la popolazione (101-7) di questo territorio è vicina o lontana rispetto al massimo compatibile con le risorse che sono effettivamente a sua disposizione. Secondo la teoria malthusiana della popolazione 2, chiamata così dal nome di Malthus, suo autore, la popolazione farebbe di continuo pressione sui mezzi di sussistenza 3, in altre parole tenderebbe costantemente a crescere fino al massimo compatibile con le risorse alimentari di cui dispone. Qualunque modifica del volume globale di tali risorse provocherebbe pertanto uno spostamento dall’ equilibrio demografico 4 particolare così definito, il quale corrisponde a un tenore di vita (902-6) vicino al minimo fisiologico 5. Tutto ciò si produrrebbe attraverso un meccanismo di ostacoli alla crescita della popolazione (cf. § 701-). Malthus classificava questi ostacoli in due categorie: da una parte gli ostacoli repressivi 6, che agiscono nel senso della distruzione – aumentando la mortalità (401-1) -, e spesso chiamati ai nostri giorniostacoli malthusiani 6, costituiti essenzialmente dalle carestie, dalle epidemie e dalle guerre; d’altra parte gli ostacoli preventivi 7, suscettibili di frenare la crescita naturale della popolazione diminuendo la natalità (601-1), d’altronde, il solo ostacolo preventivo che Malthus considerava come ammissibile, era costituito dal freno morale 8 che gli individui si auto imporrebbero, associando il prolungamento del celibato 9 alla continenza (627-4).

  • 5. Notare che l’espressione livello delle sussistenze si riferisce, in francese, ad un livello di popolazione, comparabile alla nozione di massimo di popolazione (904-1), mentre l’espressione inglese "subsistence level" si riferisce ad un tenore di vita.

906

Si designa con il nome di malthusianesimo 1, nell’accezione originale del termine, una dottrina sociale fondata sulla teoria demografica di Malthus (cf. 905-2), e che preconizza la sostituzione di ostacoli preventivi (905-7) agli ostacoli repressivi (905-6), per frenare la crescita delle popolazioni (cf. § 701-). Per estensione, il termine malthusianesimo è diventato anche, attualmente, sinonimo di neomalthusianesimo 2, termine creato per sottolineare la deviazione rispetto alla concezione di Malthus, e con il quale si designa una dottrina che preconizza l’utilizzo della contraccezione (627-1), se non addirittura dell’aborto (nel senso di 604-2) e in certi casi della sterilizzazione (631-1), sia per frenare la crescita della popolazione, sia per finalità completamente diverse (edonistiche, per es.).

  • 1. Malthusianesimo, s.m. - malthusiano, adj. : relativo o conforme al malthusianesimo; ff. s.m. : adepto del malthusianesimo.
    In senso largo, i termini malthusianesimo e maltusiano sono correntemente utilizzati,in particolare dagli economisti, come sinonimi di restrizionismo e restrizionista.
  • 2. Neomalthusianesimo, s.m. - néomalthusieneomalthusiano, adj. : relativo o conforme al meomalthusianesimo; ff. s.m. : adepto del neomalthusianesimo.

907

Si è attribuito il nome di transizione demografica 1, o rivoluzione demografica 1, ad un processo evolutivo, osservato in un gran numero di popolazioni a partire dal XVIIIe secolo, processo caratterizzato da una diminuzione importante della mortalità (401-1) e della natalità (601-1). La transizione demografica fa passare le popolazioni dal regime demografico antico 2, caratterizzato da una natalità e da una mortalità elevate, al regime demografico moderno 3, a natalità e mortalità contenute. Alcuni autori hanno associato questo processo all’industrializzazione dei paesi considerati, e sottolineato l’intervallo temporale che separa generalmente la diminuzione della mortalità da quella della natalità; la prima precedendo generalmente la seconda, ne risulta una fase detta di crescita transitoria 4 (cf. § 701-), durante la quale la popolazionecresce molto più rapidamente rispetto ai periodi rispettivamente precedente e successivo. L’attenzione degli economisti si è rivolta ai cambiamenti di produttività 5, o di produzione (901-2) per individuo, legati a tale processo evolutivo.


Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93