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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
Versione del 28 apr 2008 alle 14:44 di Elena Ambrosetti (Discussione | contributi) (810: introduco 810)


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

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Questa pagina è un brano della prima edizione del dizionario demografico multilingue.
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Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



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Quando un gruppo di immigrati (802-8) originari di uno stesso luogo, giunti nel luogo di destinazione (801-5*), vi si mantengono uniti, conservando l'essenziale dei loro usi e costumi, si dice che essi costituiscono una colonia 1. Il sorgere di colonie siffatte in territori già abitati dà origine a problemi di coesistenza 2 fra i vecchi ed i nuovi abitanti. Questi possono risolversi in una fusione 3 delle diverse popolazioni, per la scomparsa di ogni sensibile differenza tra le medesime, o nell’integrazione 4 di una popolazione nell'altra. Vi è invece segregazione 5, o isolamento 5, allorchè più popolazioni, che vivono l'una accanto all'altra sul medesimo territorio, rimangono separate da barriere sociali o legali.

  • 1. colonia, s.f. — colonizzare, v.t.: formare una colonia — colonizzazione,
    s.f.: il colonizzare — colono, s.m.: membro di una colonia.
    Per colonizzazione interna s'intende la formazione di colonie, entro i confini di uno Stato, da parte di gruppi di cittadini del medesimo che si spostano.
  • 2. coesistenza, s.f. — coesistere, v.i.
  • 5. Nei casi estremi, il conflitto fra popolazioni diverse può portare allo sterminio (genocidio) di una popolazione da parte di un'altra. sterminio, s.m. — sterminare, v.t.

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Un carattere comune alle migrazioni moderne è che si tratta di migrazioni individuali 1, le quali avvengono, cioè, per iniziativa isolata delle singole persone. In passato, invece, i movimenti migratori (801-1) avevano piuttosto carattere di migrazioni collettive 2, per gruppi più o meno organizzati di individui. Migrazioni di questo tipo, che interessino grossi nuclei di persone, sono definibili come migrazioni di massa 3. Gli esodi 4 sono particolari spostamenti di masse di persone che avvengono in breve spazio di tempo, a causa di avvenimenti o circostanze eccezionali, le quali rappresentano una calamità pei gruppi che li subiscono.

  • 1. Sono individuabili anche migrazioni familiari, spostamenti di popolazion i quali avvengono per intere famiglie.
    L'espressione migrazioni assistite è impiegata per indicare movimenti migratori i quali avvengano in base ad accordi stipulati fra i Paesi interessati e che contemplino forme di aiuto di vario genere ai migranti (801-1*). Qualche volta la stessa espressione viene riferita a migrazioni patrocinate da organizzazioni internazionali.
  • 3. Una invasione (s.f. — invadere, v.t.) è una sorta di immigrazione (802-3) massiccia ed improvvisa fatta contro la volontà degli abitanti del territorio (301-2) invaso.
    infiltrazione (s.f. — infiltrarsi, v.r.) può definirsi una immigrazione che si prolunga nel tempo, interessando volta a volta scarsi contingenti di persone, tanto da poter rimanere anche a lungo poco avvertita nel territorio che la riceve.
  • 4. La diaspora è una dispersione di popoli, costretti ad abbandonare le loro sedi d'origine, la quale si verifica in varie direzioni.

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I limiti fra le migrazioni coatte 1 o migrazioni forzate 1, e quelle volontarie (810-1) non sono sempre netti: fra le prime, comunque, vanno certamente incluse quelle in cui le persone che lo fanno sono costrette a muoversi per imposizione dei pubblici poteri. Un esempio ne è dato dalle espulsioni 2, di individui o gruppi, cui viene ordinato di abbandonare il Paese (305-1) senza che venga necessariamente loro assegnato un luogo di destinazione (801-4) definito. Si usa parlare di evacuazione 3 per designare un trasferimento coatto, in genere di una intera popolazione (cfr. 812-6), o di una porzione elevata della medesima, dal territorio da essa tradizionalmente abitato: spostamento il quale spesso viene attuato al fine di salvaguardare tale gente da incombenti calamità (naturali, belliche, ecc.). Profughi 4 è termine generico e si riferisce ad individui che si sono trasferiti in genere di propria iniziativa, per quanto spesso costretti praticamente a muoversi in forza di circostanze di fatto o per intervento di pubblici poteri, ma senza perdere una certa possibilità di scelta circa il loro luogo di destinazione. Rifugiato 4 è piuttosto da considerarsi un termine specifico riferentesi ad un profugo qualificato in base a determinate convenzioni internazionali, avendo abbandonato il suo Paese per ragioni politiche e godendo della protezione cui si sono obbligati i membri delle Nazioni Unite. Non è stata coniata ancora una espressione italiana che renda esattamente il concetto di displaced persons 5, che del resto ha subito una evoluzione nel corso degli anni recenti. Spesso, l'espressione viene riferita a persone che sono state incluse in trasferimenti coatti di popolazione 6, quali talvolta avvengono in esecuzione di accordi di scambi di popolazione 7 fra Stati diversi, per rettificazione di frontiere, o per altre circostanze.

  • 1. Tra le forme di migrazione coatta va ricordata la tratta degli schiavi.
  • 2. espulsione, s.f. — espellere, v.t. — espulso, agg. e s.m.
    Le espulsioni costituiscono esempio di migrazioni forzate internazionali, al pari degli scambi di popolazione. Si è sul piano di migrazioni forzate nazionali, o interne (cfr. 812-4*), nel caso di una deportazione (s.f. — deportare, v.t. — deportato, agg. e s.m.), termine usato per designare il trasferimento di un individuo, imposto ed attuato dall'autorità pubblica, dal suo luogo di residenza ad altro luogo del Paese, quando il prolungamento del suo soggiorno nel primo venga, alla stessa autorità e per qualsiasi motivo —- in genere politico o di ordine pubblico — giudicato indesiderabile.
  • 3. evacuazione, s.f. — evacuare, v.t. — evacuato, agg. e s.m.: persona che ha dovuto lasciare il territorio evacuato.
  • 4. Si distingue fra profughi internazionali, profughi — cioè — che hanno una cittadinanza diversa da quella dello Stato in cui si rifugiano, o sono apolidi (330-3), e profughi nazionali, gli altri. Una particolare categoria di profughi internazionali è quella dei profughi convenzionati, cioè di quelli che sono protetti da particolari convenzioni internazionali. Si noti, comunque, che in questa materia la terminologia tecnica lascia alquanto a desiderare e viene usata con larga approssimazione.
    Un termine coniato di recente è quello di sfollato (s.m.), per designare chi ha abbandonato la dimora abituale (310-6) e si è trasferito per premunirsi contrà gli attacchi aerei.
  • 6. trasferimento, s.m. — trasferire, v.t. — trasferirsi, v.r.
    Si dice pure, nello stesso senso, trapianto, (s.m. — trapiantare, v.t.)

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L'adattamento dell'immigrato (802-3*) al nuovo ambiente avviene normalmente per gradi. Ad una prima fase di ambientamento 1, o adattamento 1, durante la quale spariscono le principali prevenzioni contro gli usi del Paese (305-1) d'adozione, segue una di inserimento 2 nella vita economica e sociale del medesimo, e alla fine una completa assimilazione 3, quando cada ogni residua differenza fra immigrato e nativi (332-1).

  • 1. ambientamento, s.m. — ambientarsi, v.r. adattamento, s.m. — adattarsi, v.r.
  • 3. assimilazione, s.f. — assimilarsi, v.r.: in senso figurato, rendersi simile ad altri — assimilabile, agg.: suscettibile di assimilazione — inassimilabile, agg.: ribelle all'assimilazione.
    È usato anche, raramente, il vocabolo acculturazione (s.f.).

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Quando un gruppo di immigrati (802-3*) originari di uno stesso luogo, giunti nel luogo di destinazione (801-4), vi si mantengono uniti, conservando l'essenziale dei loro usi e costumi, si dice che essi costituiscono una colonia 1. Il sorgere di colonie siffatte in territori già abitati dà origine a problemi di coesistenza 2 fra i vecchi ed i nuovi abitanti. Questi possono risolversi in una fusione 3 delle diverse popolazioni, per la scomparsa di ogni sensibile differenza tra le medesime, o nell'integrazione 4 di una popolazione nell'altra. Vi è invece segregazione 5, o isolamento 5, allorchè più popolazioni, che vivono l'una accanto all'altra sul medesimo territorio, rimangono separate da barriere sociali o legali.

  • 1. colonia, s.f. — colonizzare, v.t.: formare una colonia — colonizzazione,
    s.f.: il colonizzare — colono, s.m.: membro di una colonia.
    Per colonizzazione interna s'intende la formazione di colonie, entro i confini di uno Stato, da parte di gruppi di cittadini del medesimo che si spostano.
  • 2. coesistenza, s.f. — coesistere, v.i.
  • 5. Nei casi estremi, il conflitto fra popolazioni diverse può portare allo sterminio (genocidio) di una popolazione da parte di un'altra. sterminio, s.m. — sterminare, v.t.

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La politica migratoria 1 degli Stati costituisce un aspetto della loro politica demografica (104-2). Le leggi sull'immigrazione 2 (802-3) sono spesso di natura restrittiva, e volentieri mirano ad attuare, in varie forme, un'immigrazione selezionata 3, la quale preveda — cioè — una accettazione limitata a solo quei candidati che siano dotati di alcune, o privi di altre, caratteristiche determinate. In alcuni Paesi viene adottato il contingentamento per quote 4, col quale si fìssa la frazione di immigranti, sul totale prefissato per un dato periodo, che possono appartenere ad una specifica categoria. In particolare, il sistema viene seguito per proporzionare i nuovi flussi di immigranti delle varie provenienze alla composizione degli abitanti del luogo, ad una certa data, secondo la loro nazionalità d'origine 5. I provvedimenti intesi ad ottenere una ridistribuzione della popolazione 6 di un dato Paese, mediante le migrazioni interne (802-5), costituiscono pure un mezzo per attuare politiche demografiche particolari.

  • 3. selezionato, agg. — selezione, s.f. — selezionare, v.t.
    La selezione degli immigranti attua una vera e propria scelta discriminatoria fra i candidati all'immigrazione.


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Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93