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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

Differenze tra le versioni di "80"

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
(Bernardo Colombo, ed. 1959)
 
(introduco 801-809)
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=== 801 ===
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Lo studio della {{TextTerm|mobilità spaziale|1}}, o {{TextTerm|mobilità territoriale|1}}, o {{TextTerm|mobilità geografica|1}} riguarda i fenomeni quantitavi legati agli {{TextTerm|spostamenti|2}} nello spazio geografico, degli individui di una popolazione. La caratteristica principale della {{TextTerm|migrazione|3}}, o {{TextTerm|movimento migratorio|3}} è di aver per effetto un cambiamento di {{NonRefTerm|residenza}} ({{RefNumber|31|0|6}}) dei migranti da un {{TextTerm|luogo di origine|4}}, o {{TextTerm|luogo di provenienza|4}}, ad un certo {{TextTerm|luogo di destinazione|5}}, o {{TextTerm|luogo di arrivo|5}}. Questo concetto di migrazioni non può essere applicato agli individui senza una residenza fissa: in particolare ne sono escluse le popolazioni {{NonRefTerm|nomadi}} ({{RefNumber|30|4|2}}) o {{NonRefTerm|semi-nomadi}} ({{RefNumber|30|4|3}}). A volte si distingue tra migrazione e {{TextTerm|migrazione temporanea|6}} usando criteri basati sulla {{TextTerm|durata dell’assenza|7}} dal luogo di origine e sulla {{TextTerm|durata della presenza|8}} nel luogo di destinazione. Altri tipi di spostamenti sono particolarmente seguiti per la loro regolarità ciclica o per la loro importanza economica e sociologica. Ad esempio il {{TextTerm|pendolarismo |9}} dei lavoratori tra il luogo di residenza e il luogo di lavoro; la periodicità di tali spostamenti è generalmente quotidiana o settimanale, e gli {{TextTerm|spostamenti stagionali|10}} o {{TextTerm|migrazioni stagionali|10}} di periodicità annuale. Uno spostamento che riguarda un {{NonRefTerm|territorio}} ({{RefNumber|30|1|2}}) solo per il fatto che lo attraversa, costituisce un {{TextTerm|transito|11}}. Infine citiamo gli {{TextTerm|spostamenti turistici|12}}.  
 
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{{Note|1| Si specifica mobilità spaziale, per distinguere questo tipo di mobilità dalla {{NonRefTerm|mobilità professionale}} ({{RefNumber|92|1|1}}) o dalla {{NonRefTerm|mobilità sociale}} ({{RefNumber|92|0|4}}).}}
{{TextTerm|Le migrazioni|1}} o {{TextTerm|movimenti migratori|1}} — sono una manifestazione concreta della {{TextTerm|mobilità territoriale|2}}, o {{TextTerm|mobilità spaziale|2}}, <br />di individui o gruppi, e comportano un trasferimento almeno temporaneo della ''residenza'' ({{RefNumber|31|0|1}}*) degli interessati da un certo {{TextTerm|luogo di provenienza|3}}, o {{TextTerm|luogo di origine|3}}, ad un certo {{TextTerm|luogo di destinazione|4}}. Spesso si distingue fra ''migrazioni temporanee'' e ''migrazioni permanenti'' (cfr. {{RefNumber|80|1|2}}*), sulla scorta di criteri vari, che tengono conto, o della '''durata dell'assenza''' <sup>5</sup> (cfr. {{RefNumber|20|5|7}}) dal ''luogo d'origine,'' o della {{TextTerm|durata del soggiorno|6}} nel ''luogo di destinazione,'' o di norme fissate dalla legislazione locale, e via dicendo.
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{{Note|3| {{NoteTerm|migrazione}}, s.f. — {{NoteTerm|migrare}}, v.i. — {{NoteTerm|migrante}}, agg. e s. — {{NoteTerm|migratorio}}, agg.: relativo a migrazioni. Talvolta si precisa {{NoteTerm|migrazione spaziale}}, o {{NoteTerm|migrazion geografica}}, per evitare di creare confusione con le {{NonRefTerm|migrazioni professionali}} ({{RefNumber|92|1|1}}*) o con le {{NonRefTerm|migrazioni sociali}} ({{RefNumber|92|0|4}}*). In queste espressioni la parola migrazione indica delle modifiche che non implicano necessariamente un cambiamento di residenza; se possibile è meglio evitare di chiamare questi spostamenti migrazioni.}}
{{Note|1| {{NoteTerm|migrazione}}, s.f. — {{NoteTerm|migrare}}, v.i. — {{NoteTerm|migrante}}, agg. e s. — {{NoteTerm|migratorio}}, agg.: relativo a migrazioni.}}<br />Nello stesso senso, si parla anche di {{NoteTerm|spostamenti di popolazione}}. <br />Il termine ''migrazione'' viene talora usato in alcune espressioni che non implicano un mutamento di residenza in senso tecnico, come nell'espressione {{NoteTerm|migrazioni professionali}}.
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{{Note|5| Per le {{NonRefTerm|migrazioni internazionali}} ({{RefNumber|80|3|2}}), si parla di {{NoteTerm|paese di arrivo}} e anche di {{NoteTerm|paese d’accoglienza}}.}}
{{Note|2| Un criterio diffuso di distinzione fra {{NoteTerm|migrazioni definitive}}, o {{NoteTerm|migrazioni permanenti}}, o {{NoteTerm|spostamenti definitivi}}, e {{NoteTerm|migrazioni temporanee}}, o {{NoteTerm|spostamenti}}}}<br />{{NoteTerm|temporanei}}, si basa sul trasferimento o meno della residenza da parte di chi si muove.
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{{Note|9| {{NoteTerm|Navette}}, s.f. - {{NoteTerm|navetteur}} (néol.), s.m.<br />On utilise parfois les expressions : {{NoteTerm|migration alternante}} ou {{NoteTerm|migration pendulaire;}} le terme navette est préférable.}}
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{{Note|11| {{NoteTerm|Transito}}, s.m. - {{NoteTerm|transitare}}, v.i. - {{NoteTerm|migrante di transito}},: individuo che transita. Il termine transito è da preferire ai termini {{NoteTerm|migrazione di transito}} o {{NoteTerm|transmigrazione}} a volta utilizzati.}}
  
 
=== 802 ===
 
=== 802 ===
  
Si può parlare di {{TextTerm|migrazioni esterne|1}} (neol.) se le persone si muovono attraverso i confini del ''territorio'' ({{RefNumber|30|1|2}}) considerato. Se questo territorio è uno ''Stato sovrano'' ({{RefNumber|30|5|3}}), si usa parlare di '''migrazioni con l'estero''' <sup>2</sup>, o {{TextTerm|migrazioni estere|2}}, o {{TextTerm|migrazioni internazionali|2}}. I termini {{TextTerm|immigrazione|3}} ed {{TextTerm|emigrazione|4}} precisano la direzione del movimento delle persone, a seconda che entrino nel territorio in considerazione o che ne escano. I ''movimenti migratori'' ({{RefNumber|80|1|1}}) che avvengono entro {{NoteTerm|i}} confini di un dato territorio prendono nome di {{TextTerm|migrazioni interne|5}}.
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Se non si osservano tutte le migrazioni in modo continuo, si possono confrontare o la {{TextTerm|residenza ad una data precedente|1}} ben determinata, o la {{TextTerm|residenza precedente|2}} con la {{TextTerm|residenza attuale|3}}. Nel primo caso, si chiama {{TextTerm|migrante|4}} ogni individuo che non ha la stessa residenza all’inizio e alla fine del periodo; al momento della partenza dalla residenza all’inizio del periodo, questo migrante era un {{TextTerm|emigrante|5}}, all’arrivo nella residenza attuale, è un {{TextTerm|immigrante|6}}. Nel secondo caso infatti, in cui la migrazione porta sull’{{TextTerm|ultima migrazione|7}} o il {{TextTerm|cambiamento di residenza|7}}, indipendentemente dalla data, ogni individuo che ha avuto almeno una residenza precedente diversa dall’attuale è un {{TextTerm|immigrato|8}} in quest’ultima e un {{TextTerm|emigrato|9}} dalla residenza precedente. Quando si conoscono i {{NoteTerm|luoghi}} di {{TextTerm|nascita|10}}, ogni individuo per il quale la residenza attuale è diversa da suo luogo di nascita è un {{TextTerm|non nativo|11}} della residenza attuale.
{{Note|1| {{NoteTerm|migrazione di transito}} è quella che interessa un dato territorio per il solo fatto che l'attraversa.}}<br />{{NoteTerm|transito}}, s.m. — {{NoteTerm|transitare}}, v.i.
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{{Note|4| Un migrante è un individuo nato prima dell’inizio del periodo considerato e vivente alla fine di questo periodo. A volte la definizione viene estesa ai figli nati nel corso del periodo, essi sono collegati alla residenza della madre all’inizio del periodo: in questo caso si parla di {{NoteTerm|migranti indotti}}. Il numero di migranti registrati non è necessariamente uguale al numero di spostamenti che gli individui hanno fatto nel corso del periodo, alcuni di loro infatti, possono essersi spostati molte volte durante questo intervallo, o essere tornati al loro precedente luogo di residenza al momento del censimento o dell’indagine.}}
{{Note|2| {{NoteTerm|estero}}, agg. - s.m.: il complesso dei ''Paesi'' ({{RefNumber|30|5|1}}) stranieri.}}
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{{Note|10| Di solito si distingue il luogo di residenza della madre corrisponde con il luogo di nascita. A volte però questi due luoghi non coincidono perché l’organizzazione sanitaria del paese o le tradizioni fanno sì che la madre non partorisca nello suo luogo di residenza.}}
{{Note|3| {{NoteTerm|immigrazione}}, s.f. — {{NoteTerm|immigrare}}, v.i. — {{NoteTerm|immigrante}}, agg. e s. : chi immigra {{NoteTerm|immigrato}}, agg. e s.m.: persona che è immigrata.}}
 
{{Note|4| {{NoteTerm|emigrazione}}, s.f. — {{NoteTerm|emigrare}}, v.i. — {{NoteTerm|emigrante}}, agg. e s.: chi emigra {{NoteTerm|emigrato}}, agg. e s.m.: persona che è emigrata.}}
 
{{Note|5| Molto spesso l'espressione indica in particolare gli spostamenti che si attuano entro i confini politici di uno Stato (spostamenti intercomunali, interprovinciali, interregionali, ecc.), sì che — in tal senso — si contrappone a ''migrazioni esterne.''}}
 
  
 
=== 803 ===
 
=== 803 ===
  
Si denomina {{TextTerm|movimento migratorio|1}} (sing.) la parte del ''movimento generale della popolazione'' ({{RefNumber|20|1|6}}) che dipende dalle ''migrazioni.'' La somma degli {{TextTerm|ingressi|2}}, o delle {{TextTerm|entrate|2}}, o delle {{TextTerm|persone entrate|2}}, {{NoteTerm|e}} delle {{TextTerm|uscite|3}}, o delle {{TextTerm|persone uscite|3}}, costituisce l'''ammontare complessivo delle migrazioni'' <sup>4</sup>, mentre la differenza dà il movimento {{TextTerm|migratorio netto|5}}, o {{TextTerm|migrazione netta|5}}, o {{TextTerm|saldo migratorio|5}}. Si ha {{TextTerm|immigrazione netta|6}}, quando gli entrati superano di numero gli usciti; nel caso opposto, si ha {{TextTerm|emigrazione netta|7}}.
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La popolazione di uno {{NonRefTerm|Stato sovrano}} ({{RefNumber|30|5|3}}), può essere coinvolta nelle {{TextTerm|migrazioni interne|1}}, in questo caso il {{NonRefTerm|luogo di origine}} ({{RefNumber|80|1|4}}) e il {{NonRefTerm|luogo di destinazione}} ({{RefNumber|80|1|5}}) si trovano entrambi all’interno dello Stato, e nelle {{TextTerm|migrazioni internazionali|2}} quando si oltrepassano le frontiere di questo stato. Queste ultime sono anche dette {{TextTerm|migrazioni esterne|3}} a questo Stato e si chiamano {{TextTerm|immigrazione|4}} o {{TextTerm|emigrazione|5}}, a seconda che lo Stato considerato sia il luogo di destinazione o il luogo di origine di queste migrazioni. Se lo Stato è diviso in zone, che si distingue tra le migrazioni interne ad una zona, che sono spesso definite come {{TextTerm|mobilità locale|6}} o {{TextTerm|mobilità residenziale|6}}, e le migrazioni esterne a questa zona, che si dividono in migrazioni internazionali e migrazioni interne allo Stato. Queste ultime si chiamano {{TextTerm|immigrazione interna|7}} verso questa zona o{{TextTerm|emigrazione interna|8}} da questa zona, a seconda che essa costituisca il luogo di destinazione o il luogo di origine della migrazione. Quando si distingue tra zona di origine e zona di destinazione, si definisce {{TextTerm|corrente di migrazioni|9}}, o {{TextTerm|corrente migratoria|9}}, il numero di migrazioni che hanno luogo dall’una verso l’altra. La corrente più importante in termini numerici tra le due zone è detta {{TextTerm|corrente dominante|10}}, la più esigua {{TextTerm|controcorrente|11}}.
{{Note|2| Il numero degli ''ingressi'' può differire da quello delle ''persone entrate,'' nell'unità di tempo, quando una persona entra più volte nel ''territorio'' ({{RefNumber|30|1|2}}) considerato, come può avvenire per casi di ''spostamenti temporanei'' ({{RefNumber|80|1|2}}*).}}<br />Si parla anche di ''rimpatri'' ({{RefNumber|81|0|2}}) pel caso di cittadini di uno Stato che rientrano dall'estero ({{RefNumber|80|2|2}}*).
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{{Note|1| Tutte le definizioni di questo paragrafo sono date senza considerare i {{NonRefTerm|migranti, emigranti}} e gli {{NonRefTerm|immigranti}}, gli {{NonRefTerm|emigrati}} e {{NonRefTerm|immigrati}} del § 802, il termine {{NonRefTerm|migrazione}} sostituisce uno di questi termini. La distinzione tra migrazione interna e migrazione internazionale non sempre è chiara, poiché alcune volte i {{NonRefTerm|territori non indipendenti}} di uno Stato hanno tuttavia un’autonomia più o meno completa.}}
{{Note|3| Per la distinzione fra ''uscite'' e ''persone uscite'' vedi quanto detto pel caso opposto e analogo in {{RefNumber|80|3|2}}*.}}<br />L'uscita dal territorio dello Stato da parte di un suo cittadino costituisce un ''espatrio'' (cfr. {{RefNumber|81|0|2}}*).
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{{Note|2| Se si tratta di {{NonRefTerm|pendolarismo}} ({{RefNumber|80|1|9}}) e non di migrazioni, si parla di {{NoteTerm|lavoratori di frontiera}}o {{NoteTerm|frontalieri}}.}}
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{{Note|4| {{NoteTerm|Immigrazione}}, s.f. - {{NoteTerm|immigrare}}, v.i.}}
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{{Note|5| {{NoteTerm|Emigrazione}}, s.f. - {{NoteTerm|emigrare}}, v.i.}}
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{{Note|7| Per essere più precisi, si tratta d’immigrazione interna allo Stato verso questa zona, e di emigrazione interna allo Stato da questa zona.}}
  
 
=== 804 ===
 
=== 804 ===
  
Le {{NoteTerm|statistiche}} delle {{TextTerm|migrazioni|1}} contengono in genere dati ottenuti mediante {{TextTerm|determinazione diretta delle migrazioni|2}} interessanti un ''territorio'' ({{RefNumber|30|1|2}}) determinato. La loro accuratezza ed attendibilità dipendono da vari fattori, in particolare dalla difficoltà di precisare la figura del ''migrante'' ({{RefNumber|80|1|1}}*) e dai metodi di ''rilevazione'' ({{RefNumber|13|0|4}}). La rilevazione delle migrazioni per via diretta può essere fatta prima che il movimento abbia avuto luogo, o durante il suo svolgimento, o anche dopo, in varie forme, con risnltati più o meno precisi e completi a seconda dei casi e delle situazioni. Le {{TextTerm|liste dei passeggeri|3}} nei trasporti marittimi ed aerei possono fornire buone indicazioni su alcune ''correnti migratorie'' ({{RefNumber|81|0|1}}*), pur rimanendo la difficoltà insita nella necessaria distinzione fra veri e propri ''migranti'' e semplici {{TextTerm|viaggiatori|4}}, in particolare {{TextTerm|turisti|4}}; distinzione, la quale si rileva particolarmente diffìcile nel caso di movimenti per via terra (cfr. {{RefNumber|80|1|5}}*). Il rilascio dei passaporti, o dei {{TextTerm|visti di entrata|5}}, quello dei {{TextTerm|permessi di soggiorno|6}}, o dei {{TextTerm|permessi di lavoro|7}}, costituiscono — nel campo specifico delle ''migrazioni con l'estero'' ({{RefNumber|80|2|2}}) — particolari esempi di altre possibilità di rilevazione diretta.
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Le {{NonRefTerm|migrazioni}} ({{RefNumber|80|1|3}}) di un individuo durante un periodo possono essere distinte tra loro in base all’ {{TextTerm|ordine di migrazione|1}} a partire dall’inizio di questo periodo. L’intervallo di tempo che separa l’{{NonRefTerm|arrivo}} ({{RefNumber|80|5|3}}) in un luogo e la {{NonRefTerm|partenza}} ({{RefNumber|80|5|4}}) verso un altro è una {{NoteTerm|durata}} della {{TextTerm|residenza|2}} o {{TextTerm|durata del soggiorno|2}}. Si può anche distinguere tra queste migrazioni quelle che costituiscono un {{TextTerm|ritorno|3}} nella zona iniziale, o nel luogo di residenza precedente, e le {{TextTerm|migrazioni secondarie|4}} che interessano delle nuove zone. Se si distinguono le zone {{NonRefTerm|rurali}} ({{RefNumber|31|1|3}}*) e le zone {{NonRefTerm|urbane}} ({{RefNumber|31|1|4}}*) di dimensioni crescenti, l’{{TextTerm|emigrazione rurale|5}} comporta delle {{TextTerm|migrazioni a tappe|6}} o {{TextTerm|migrazioni a ripetizione|6}} che avvengono quando l’individuo si sposta successivamente verso città di dimensioni più grandi. Si parla di {{TextTerm|migrazioni a catena|7}} tra una serie di città di grandezza diversa quando la {{NonRefTerm|migrazione netta}} ({{RefNumber|80|5|2}}) di una città di una certa grandezza è positiva per eccesso d’immigrazione dal settore rurale e dalle città più piccole, sull’emigrazione verso le città più grandi.
{{Note|2| Per quanto riguarda le ''migrazioni interne'' ({{RefNumber|80|2|5}}), un importante metodo di rilevazione diretta, fra i vari, è disponibile quando esistano ''registri della popo-''}}<br />''lazione'' ({{RefNumber|21|2|1}}) locali: esso si basa sul conteggio delle {{NoteTerm|iscrizioni anagrafiche}} (212) di chi fissa la sua nuova ''residènza'' ({{RefNumber|31|0|1}}*) nella ''circoscrizione'' (cfr. 302) considerata e delle {{NoteTerm|cancellazioni anagrafiche}} per chi ha trasferito altrove la sua residenza.
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{{Note|5| Si parla spesso di {{NoteTerm|esodo rurale}} esso tuttavia non sempre è soddisfacente perché le migrazioni dalle zone rurali verso le zone urbane non sempre prendono la forma di un {{NonRefTerm|esodo}} ({{RefNumber|80|7|3}}).}}
{{Note|3| Le ''liste dei passeggeri'' sono frequentemente indicate come {{NoteTerm|liste di bordo}}.}}
 
{{Note|5| Altro mezzo importante per una rilevazione diretta delle ''migrazioni con l'estero'' ({{RefNumber|80|2|2}}) è costituito dall'impiego di {{NoteTerm|cedole statistiche}}, allegate al passaporto e staccate al momento in cui si attraversa la frontiera: sistema tanto più necessario quanto più si moltiplicano gli accordi fra gli Stati miranti all'abolizione dei visti di entrata come dei {{NoteTerm|visti di uscita}}. Questi ultimi vengono talora ancora richiesti perchè i cittadini di alcuni Stati possano lasciare anche temporaneamente il loro Paese.}}
 
  
 
=== 805 ===
 
=== 805 ===
  
In mancanza di una rilevazione diretta delle migrazioni (cfr. 804), si può fare ricorso ad una ''determinazione indiretta della migrazione netta'' <sup>1</sup>(cfr. {{RefNumber|80|3|5}}). Questa può essere valutata in varie maniere, come {{TextTerm|residuo|2}} di un bilancio di cui sono note o vengono stimate le altre componenti. Il ''metodo del movimento naturale,'' ad esempio, si basa sulla differenza fra ''incremento totale'' ({{RefNumber|70|1|6}}) ed ''incremento naturale'' ({{RefNumber|70|1|7}}) Sella popolazione, in un dato periodo di tempo. Col ''metodo dei coefficienti di sopravvivenza'' <sup>4</sup>, applicando aggiornati ''coefficienti di sopravvivenza'' ({{RefNumber|32|6|6}}) ai censiti nelle varie classi d'età ad una certa data si ottiene l'ammontare della popolazione sopravvivente al termine del ''periodo intercensuario'' ({{RefNumber|20|2|1}}*) e lo si confronta col numero dei censiti alla data più recente nelle classi di età corrispondenti. Per differenza fra censiti e sopravviventi calcolati si ha una stima della migrazione netta residua. L'intensità relativa dei ''movimenti migratori'' ({{RefNumber|80|1|1}}) può essere misurata da {{TextTerm|quozienti generici del movimento migratorio|5}} (cfr. {{RefNumber|13|4|7}}), che usualmente vengono espressi come rapporti fra l'''am-montare complessivo delle migrazioni'' ({{RefNumber|80|3|4}}) e la popolazione media del periodo, o fra le migrazioni nette e la popolazione stessa.
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In contrapposizione al {{NonRefTerm|movimento naturale}} ({{RefNumber|20|1|10}}), si definisce {{TextTerm|movimento migratorio|1}} la parte del {{NonRefTerm|movimento generale della popolazione}} ({{RefNumber|20|1|9}}) di una zona relativa alle migrazioni. En termine di ammontare, questo movimento migratorio è misurato dalla {{TextTerm|migrazione netta|2}} o {{TextTerm|saldo migratorio|2}} di una zona, o dalla differenza tra le {{TextTerm|entrate|3}} o {{TextTerm|arrivi|3}}, e le {{TextTerm|uscite|4}} o {{TextTerm|partenze|4}}. Questa migrazione netta è un’espressione algebrica che nel caso in cui le entrate sono più numerose delle uscite si chiama {{TextTerm|immigrazione netta|5}} e nel caso contrario {{TextTerm|emigrazione netta|6}}. La somma delle entrate e delle uscite ci dà il {{TextTerm|volume totale delle migrazioni|7}} di una zona ed è detta {{TextTerm|migrazione totale|8}}. Allo stesso modo, quando si lavora sulle migrazioni che avvengono tra due zone, si definisce {{TextTerm|corrente netta|9}} di migrazione dall’una verso l’altra, come la differenza tra la {{NonRefTerm|corrente migratoria}} ({{RefNumber|80|3|9}}) dalla seconda verso la prima e la corrente opposta. La somma algebrica delle correnti nette tra una zona ed il resto del mondo costituisce quindi la sua migrazione netta. La {{TextTerm|corrente totale|10}} o il {{TextTerm|traffico|10 }} tra queste zone è la somma delle correnti che si formano tra di esse.
{{Note|1| Una valutazione indiretta di quanto rimane di un ''movimento migratorio'' ({{RefNumber|80|3|1}}) antecedente si ha quando nei ''censimenti'' ({{RefNumber|20|2|1}}*) viene posta la domanda sul {{NoteTerm|luogo di nascita}} oltre che quella sul luogo di residenza del censito.}}<br />Da questa duplice informazione è possibile risalire, in varie forme, a stime di flussi migratori variamente attendibili a seconda dei casi, ed a misure della loro incidenza relativa sul ''movimento generale della popolazione'' ({{RefNumber|20|1|6}}).
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{{Note|2| Le definizioni di questo paragrafo non tengono conto dei diversi tipi di {{NonRefTerm|migranti}}. Si evita di solito di parlare di "migrante netto", di preferenza si parla di un {{NoteTerm|numero netto di migranti}}.}}
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{{Note|8| Le entrate e le uscite dei {{NonRefTerm|migranti di transito}} ({{RefNumber|80|1|11}}*) di solito sono escluse dalla migrazione totale. Quando si distingue tra migrazioni interne ad uno Stato e migrazioni internazionali, si definiscono allora la {{NoteTerm|migrazione interna netta}} o la {{NoteTerm|migrazione internazionale netta}} di questa nota, e la sua {{NoteTerm|migrazione interna totale}} o la sua {{NoteTerm|migrazione internazionale totale}}.}}
  
 
=== 806 ===
 
=== 806 ===
  
{{NoteTerm|N}}ello studio della ''mobilità territoriale'' ({{RefNumber|80|1|2}}) di una popolazione si pone anche attenzione a certi ''spostamenti temporanei'' ({{RefNumber|80|1|2}}*) di carattere periodico che possono o non, a seconda dei punti di vista, esser classificati come vere e proprie migrazioni. Tali sono i ''movimenti a spola'' <sup>1</sup>, o ''spostamenti pendolari'' <sup>1</sup>, dei lavoratori fra il loro luogo di ''residenza'' ({{RefNumber|31|0|1}}*) e quello di lavoro che avvengono generalmente con periodicità giornaliera o settimanale; e tali, ancora, le {{TextTerm|migrazioni stagionali|2}} (cfr. {{RefNumber|15|0|5}}) di periodicità annuale. Anche in questo caso, di norma, si tratta di {{TextTerm|migrazioni a scopo di lavoro|3}}, effettuate da parte di persone che si spostano, ad esempio, per lavori di carattere stagionale (agricoli, edilizi, ecc.).
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Si chiama {{TextTerm|migrazione spontanea|1}} la {{NonRefTerm|migrazione}} ({{RefNumber|80|1|3}}) che si effettua per iniziativa degli individui coinvolti. Se si spostano da soli – di solito si tratta di {{NonRefTerm|lavoratori}} ({{RefNumber|35|1|1}}) – si parla di {{TextTerm|migrazione individuale|2}}. Quando si spostano delle {{NonRefTerm|famiglie}} ({{RefNumber|11|5|1}}) intere, si parla di {{TextTerm|migrazione famigliare |3}}. Una parte di queste migrazioni sono delle {{TextTerm|migrazioni indotte|4}} da quella del {{NonRefTerm|capo famiglia}} ({{RefNumber|11|5|1}}*), in particolare quelle dei figli che lo seguono. I movimenti dei lavoratori causati dalle condizioni d’impiego e che riguardano essenzialmente la {{NonRefTerm|popolazione attiva}} ({{RefNumber|35|0|1}}) costituisco le {{TextTerm|migrazioni per lavoro|5}}. I movimenti causati dal {{NonRefTerm|matrimonio}} ({{RefNumber|50|1|2}}) degli interessati costituiscono le {{TextTerm|migrazioni per matrimonio|6}}. Quelli provocati dalla {{NonRefTerm|fine dell’attività}} ({{RefNumber|36|1|3}}) costituisco le {{TextTerm|migrazioni da ritiro|7}}.
{{Note|1| Le fonti statistiche ufficiali usano il vocabolo {{NoteTerm|frontalieri}} per designare persone che risiedono nei ''comuni'' ({{RefNumber|30|3|1}}) compresi nel raggio di territorio di 20 km dalla linea di confine e che attraversano in modo abitudinario la frontiera per ragioni di lavoro, generalmente muniti soltanto d'una tessera di frontiera.}}
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=== 807 ===
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Si chiama {{TextTerm|migrazione collettiva|1}} una migrazione più o meno organizzata che si effettua per gruppi d’individui o di {{NonRefTerm|famiglie}} ({{RefNumber|11|5|1}}). Una {{TextTerm|migrazione di massa|2}} è una migrazione che riguarda un gran numero di uomini. Un {{TextTerm|esodo|3}} è un’{{NonRefTerm|emigrazione}} ({{RefNumber|80|3|5}}) di massa e improvvisa, effettuata a causa del sopravvenire di una calamità, senza intervento dei poteri pubblici.
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{{Note|2| Si chiama {{NoteTerm|invasione (invadere}}, v.t.) un’{{NonRefTerm|immigrazione}} ({{RefNumber|80|3|4}}) di massa e improvvisa, effettuata senza l’accordo degli abitanti del territorio invaso, e {{NoteTerm|infiltrazione}} un’immigrazione prolungata, effettuata da elementi di importanza numerica sufficientemente esigua affinché essa sia per un lungo periodo poco visibile per gli abitanti del territorio verso cui essa si verifica.}}
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=== 808 ===
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Si parla di {{TextTerm|rimpatri|1}} quando si tratta di {{NonRefTerm|ritorni}} ({{RefNumber|80|4|3}}) verso un luogo di origine organizzati dai poteri pubblici. Si definisce {{TextTerm|migrazione forzata|2}} una {{NonRefTerm|migrazione}} ({{RefNumber|80|1|3}}) alla quale gli individui interessati sono stati costretti dai poteri pubblici. La migrazione forzata può scaturire da misure di {{TextTerm|espulsione|3}} prese nei confronti di alcune categorie di individui; quest’ultimi sono dunque costretti a lasciare il territorio dove risiedevano, senza vedersi assegnato nessun {{NonRefTerm|luogo di destinazione}} ({{RefNumber|80|1|5}}). La stessa cosa succede in caso di {{TextTerm|evacuazione|4}}, operazione destinata a svuotare un territorio dai suoi abitanti, generalmente in seguito o dietro minaccia di qualche calamità. Gli individui che, anche se costretti a {{NonRefTerm|migrare}} ({{RefNumber|80|1|3}}*), hanno conservato una certa libertà nella scelta del loro luogo di destinazione, sono detti {{TextTerm|rifugiati|5}}. Le {{TextTerm|persone déplacées|6}} sono, al contrario, migranti ai quali i poteri pubblici hanno assegnato un certo luogo di destinazione. Spesso si tratta di persone coinvolte in un {{TextTerm|trasferimento di popolazione|7}}, cioè in una {{NonRefTerm|migrazione collettiva}} ({{RefNumber|80|7|1}}) forzata, organizzata dai poteri pubblici. Da tali trasferimenti risultano a volte degli {{TextTerm|scambi di popolazioni|8}} tra Stati, organizzati in seguito alla modifica delle frontiere o per eliminare i problemi relativi alle {{NonRefTerm|minoranze}} ({{RefNumber|33|3|4}}).
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{{Note|1| {{NoteTerm|Rimpatrio}}, s.m. - {{NoteTerm|rimpatriare}}, v.t.}}
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{{Note|3| {{NoteTerm|Espulsione}}, s.f. - {{NoteTerm|espellere}}, v.t. - {{NoteTerm|esplulso}}, pp. ff. s.m.}}
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{{Note|6| Se lo spostamento forzato, individuale o collettivo, è a carattere repressivo, si parla di: {{NoteTerm|deportazione}}, s.f. - {{NoteTerm|deportare}}, v.t. - {{NoteTerm|deportato}}, pp. ff. s.m.}}
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=== 809 ===
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L’adattamento degli {{NonRefTerm|immigrati}} ({{RefNumber|80|2|8}}) al loro nuovo ambiente avviene di solito gradualmente. Alla fase iniziale d’{{TextTerm|ambientamento|1}}, o {{TextTerm|adattamento|1}}, durante la quale scompaiono i loro pregiudizi verso gli usi ed i costumi del {{NonRefTerm|paese d’accoglienza}} ({{RefNumber|80|1|5}}*), succede di solito una fase di d’{{TextTerm|inserimento|2}}, che si traduce con l’adozione di buona parte di questi usi e costumi. La scomparsa delle differenze tra gli immigrati e la popolazione {{NonRefTerm|autoctona}} ({{RefNumber|33|2|2}}), è testimone della loro {{TextTerm|integrazione|3}}. La {{NonRefTerm|naturalizzazione}} ({{RefNumber|33|1|1}}) facilita o consacra quest’integrazione.
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{{Note|1| {{NoteTerm|ambientamento}}, s.m. — {{NoteTerm|ambientarsi}}, v.r. {{NoteTerm|adattamento}}, s.m. — {{NoteTerm|adattarsi}}, v.r.}}
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Versione delle 16:51, 11 apr 2008


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

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Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



Lo studio della mobilità spaziale 1, o mobilità territoriale 1, o mobilità geografica 1 riguarda i fenomeni quantitavi legati agli spostamenti 2 nello spazio geografico, degli individui di una popolazione. La caratteristica principale della migrazione 3, o movimento migratorio 3 è di aver per effetto un cambiamento di residenza (310-6) dei migranti da un luogo di origine 4, o luogo di provenienza 4, ad un certo luogo di destinazione 5, o luogo di arrivo 5. Questo concetto di migrazioni non può essere applicato agli individui senza una residenza fissa: in particolare ne sono escluse le popolazioni nomadi (304-2) o semi-nomadi (304-3). A volte si distingue tra migrazione e migrazione temporanea 6 usando criteri basati sulla durata dell’assenza 7 dal luogo di origine e sulla durata della presenza 8 nel luogo di destinazione. Altri tipi di spostamenti sono particolarmente seguiti per la loro regolarità ciclica o per la loro importanza economica e sociologica. Ad esempio il pendolarismo  9 dei lavoratori tra il luogo di residenza e il luogo di lavoro; la periodicità di tali spostamenti è generalmente quotidiana o settimanale, e gli spostamenti stagionali 10 o migrazioni stagionali 10 di periodicità annuale. Uno spostamento che riguarda un territorio (301-2) solo per il fatto che lo attraversa, costituisce un transito 11. Infine citiamo gli spostamenti turistici 12.

  • 1. Si specifica mobilità spaziale, per distinguere questo tipo di mobilità dalla mobilità professionale (921-1) o dalla mobilità sociale (920-4).
  • 3. migrazione, s.f. — migrare, v.i. — migrante, agg. e s. — migratorio, agg.: relativo a migrazioni. Talvolta si precisa migrazione spaziale, o migrazion geografica, per evitare di creare confusione con le migrazioni professionali (921-1*) o con le migrazioni sociali (920-4*). In queste espressioni la parola migrazione indica delle modifiche che non implicano necessariamente un cambiamento di residenza; se possibile è meglio evitare di chiamare questi spostamenti migrazioni.
  • 5. Per le migrazioni internazionali (803-2), si parla di paese di arrivo e anche di paese d’accoglienza.
  • 9. Navette, s.f. - navetteur (néol.), s.m.
    On utilise parfois les expressions : migration alternante ou migration pendulaire; le terme navette est préférable.
  • 11. Transito, s.m. - transitare, v.i. - migrante di transito,: individuo che transita. Il termine transito è da preferire ai termini migrazione di transito o transmigrazione a volta utilizzati.

802

Se non si osservano tutte le migrazioni in modo continuo, si possono confrontare o la residenza ad una data precedente 1 ben determinata, o la residenza precedente 2 con la residenza attuale 3. Nel primo caso, si chiama migrante 4 ogni individuo che non ha la stessa residenza all’inizio e alla fine del periodo; al momento della partenza dalla residenza all’inizio del periodo, questo migrante era un emigrante 5, all’arrivo nella residenza attuale, è un immigrante 6. Nel secondo caso infatti, in cui la migrazione porta sull’ultima migrazione 7 o il cambiamento di residenza 7, indipendentemente dalla data, ogni individuo che ha avuto almeno una residenza precedente diversa dall’attuale è un immigrato 8 in quest’ultima e un emigrato 9 dalla residenza precedente. Quando si conoscono i luoghi di nascita 10, ogni individuo per il quale la residenza attuale è diversa da suo luogo di nascita è un non nativo 11 della residenza attuale.

  • 4. Un migrante è un individuo nato prima dell’inizio del periodo considerato e vivente alla fine di questo periodo. A volte la definizione viene estesa ai figli nati nel corso del periodo, essi sono collegati alla residenza della madre all’inizio del periodo: in questo caso si parla di migranti indotti. Il numero di migranti registrati non è necessariamente uguale al numero di spostamenti che gli individui hanno fatto nel corso del periodo, alcuni di loro infatti, possono essersi spostati molte volte durante questo intervallo, o essere tornati al loro precedente luogo di residenza al momento del censimento o dell’indagine.
  • 10. Di solito si distingue il luogo di residenza della madre corrisponde con il luogo di nascita. A volte però questi due luoghi non coincidono perché l’organizzazione sanitaria del paese o le tradizioni fanno sì che la madre non partorisca nello suo luogo di residenza.

803

La popolazione di uno Stato sovrano (305-3), può essere coinvolta nelle migrazioni interne 1, in questo caso il luogo di origine (801-4) e il luogo di destinazione (801-5) si trovano entrambi all’interno dello Stato, e nelle migrazioni internazionali 2 quando si oltrepassano le frontiere di questo stato. Queste ultime sono anche dette migrazioni esterne 3 a questo Stato e si chiamano immigrazione 4 o emigrazione 5, a seconda che lo Stato considerato sia il luogo di destinazione o il luogo di origine di queste migrazioni. Se lo Stato è diviso in zone, che si distingue tra le migrazioni interne ad una zona, che sono spesso definite come mobilità locale 6 o mobilità residenziale 6, e le migrazioni esterne a questa zona, che si dividono in migrazioni internazionali e migrazioni interne allo Stato. Queste ultime si chiamano immigrazione interna 7 verso questa zona oemigrazione interna 8 da questa zona, a seconda che essa costituisca il luogo di destinazione o il luogo di origine della migrazione. Quando si distingue tra zona di origine e zona di destinazione, si definisce corrente di migrazioni 9, o corrente migratoria 9, il numero di migrazioni che hanno luogo dall’una verso l’altra. La corrente più importante in termini numerici tra le due zone è detta corrente dominante 10, la più esigua controcorrente 11.

  • 1. Tutte le definizioni di questo paragrafo sono date senza considerare i migranti, emigranti e gli immigranti, gli emigrati e immigrati del § 802, il termine migrazione sostituisce uno di questi termini. La distinzione tra migrazione interna e migrazione internazionale non sempre è chiara, poiché alcune volte i territori non indipendenti di uno Stato hanno tuttavia un’autonomia più o meno completa.
  • 2. Se si tratta di pendolarismo (801-9) e non di migrazioni, si parla di lavoratori di frontierao frontalieri.
  • 4. Immigrazione, s.f. - immigrare, v.i.
  • 5. Emigrazione, s.f. - emigrare, v.i.
  • 7. Per essere più precisi, si tratta d’immigrazione interna allo Stato verso questa zona, e di emigrazione interna allo Stato da questa zona.

804

Le migrazioni (801-3) di un individuo durante un periodo possono essere distinte tra loro in base all’ ordine di migrazione 1 a partire dall’inizio di questo periodo. L’intervallo di tempo che separa l’arrivo (805-3) in un luogo e la partenza (805-4) verso un altro è una durata della residenza 2 o durata del soggiorno 2. Si può anche distinguere tra queste migrazioni quelle che costituiscono un ritorno 3 nella zona iniziale, o nel luogo di residenza precedente, e le migrazioni secondarie 4 che interessano delle nuove zone. Se si distinguono le zone rurali (311-3*) e le zone urbane (311-4*) di dimensioni crescenti, l’emigrazione rurale 5 comporta delle migrazioni a tappe 6 o migrazioni a ripetizione 6 che avvengono quando l’individuo si sposta successivamente verso città di dimensioni più grandi. Si parla di migrazioni a catena 7 tra una serie di città di grandezza diversa quando la migrazione netta (805-2) di una città di una certa grandezza è positiva per eccesso d’immigrazione dal settore rurale e dalle città più piccole, sull’emigrazione verso le città più grandi.

  • 5. Si parla spesso di esodo rurale esso tuttavia non sempre è soddisfacente perché le migrazioni dalle zone rurali verso le zone urbane non sempre prendono la forma di un esodo (807-3).

805

In contrapposizione al movimento naturale (201-10), si definisce movimento migratorio 1 la parte del movimento generale della popolazione (201-9) di una zona relativa alle migrazioni. En termine di ammontare, questo movimento migratorio è misurato dalla migrazione netta 2 o saldo migratorio 2 di una zona, o dalla differenza tra le entrate 3 o arrivi 3, e le uscite 4 o partenze 4. Questa migrazione netta è un’espressione algebrica che nel caso in cui le entrate sono più numerose delle uscite si chiama immigrazione netta 5 e nel caso contrario emigrazione netta 6. La somma delle entrate e delle uscite ci dà il volume totale delle migrazioni 7 di una zona ed è detta migrazione totale 8. Allo stesso modo, quando si lavora sulle migrazioni che avvengono tra due zone, si definisce corrente netta 9 di migrazione dall’una verso l’altra, come la differenza tra la corrente migratoria (803-9) dalla seconda verso la prima e la corrente opposta. La somma algebrica delle correnti nette tra una zona ed il resto del mondo costituisce quindi la sua migrazione netta. La corrente totale 10 o il traffico 10 tra queste zone è la somma delle correnti che si formano tra di esse.

  • 2. Le definizioni di questo paragrafo non tengono conto dei diversi tipi di migranti. Si evita di solito di parlare di "migrante netto", di preferenza si parla di un numero netto di migranti.
  • 8. Le entrate e le uscite dei migranti di transito (801-11*) di solito sono escluse dalla migrazione totale. Quando si distingue tra migrazioni interne ad uno Stato e migrazioni internazionali, si definiscono allora la migrazione interna netta o la migrazione internazionale netta di questa nota, e la sua migrazione interna totale o la sua migrazione internazionale totale.

806

Si chiama migrazione spontanea 1 la migrazione (801-3) che si effettua per iniziativa degli individui coinvolti. Se si spostano da soli – di solito si tratta di lavoratori (351-1) – si parla di migrazione individuale 2. Quando si spostano delle famiglie (115-1) intere, si parla di migrazione famigliare  3. Una parte di queste migrazioni sono delle migrazioni indotte 4 da quella del capo famiglia (115-1*), in particolare quelle dei figli che lo seguono. I movimenti dei lavoratori causati dalle condizioni d’impiego e che riguardano essenzialmente la popolazione attiva (350-1) costituisco le migrazioni per lavoro 5. I movimenti causati dal matrimonio (501-2) degli interessati costituiscono le migrazioni per matrimonio 6. Quelli provocati dalla fine dell’attività (361-3) costituisco le migrazioni da ritiro 7.

807

Si chiama migrazione collettiva 1 una migrazione più o meno organizzata che si effettua per gruppi d’individui o di famiglie (115-1). Una migrazione di massa 2 è una migrazione che riguarda un gran numero di uomini. Un esodo 3 è un’emigrazione (803-5) di massa e improvvisa, effettuata a causa del sopravvenire di una calamità, senza intervento dei poteri pubblici.

  • 2. Si chiama invasione (invadere, v.t.) un’immigrazione (803-4) di massa e improvvisa, effettuata senza l’accordo degli abitanti del territorio invaso, e infiltrazione un’immigrazione prolungata, effettuata da elementi di importanza numerica sufficientemente esigua affinché essa sia per un lungo periodo poco visibile per gli abitanti del territorio verso cui essa si verifica.

808

Si parla di rimpatri 1 quando si tratta di ritorni (804-3) verso un luogo di origine organizzati dai poteri pubblici. Si definisce migrazione forzata 2 una migrazione (801-3) alla quale gli individui interessati sono stati costretti dai poteri pubblici. La migrazione forzata può scaturire da misure di espulsione 3 prese nei confronti di alcune categorie di individui; quest’ultimi sono dunque costretti a lasciare il territorio dove risiedevano, senza vedersi assegnato nessun luogo di destinazione (801-5). La stessa cosa succede in caso di evacuazione 4, operazione destinata a svuotare un territorio dai suoi abitanti, generalmente in seguito o dietro minaccia di qualche calamità. Gli individui che, anche se costretti a migrare (801-3*), hanno conservato una certa libertà nella scelta del loro luogo di destinazione, sono detti rifugiati 5. Le persone déplacées 6 sono, al contrario, migranti ai quali i poteri pubblici hanno assegnato un certo luogo di destinazione. Spesso si tratta di persone coinvolte in un trasferimento di popolazione 7, cioè in una migrazione collettiva (807-1) forzata, organizzata dai poteri pubblici. Da tali trasferimenti risultano a volte degli scambi di popolazioni 8 tra Stati, organizzati in seguito alla modifica delle frontiere o per eliminare i problemi relativi alle minoranze (333-4).

  • 1. Rimpatrio, s.m. - rimpatriare, v.t.
  • 3. Espulsione, s.f. - espellere, v.t. - esplulso, pp. ff. s.m.
  • 6. Se lo spostamento forzato, individuale o collettivo, è a carattere repressivo, si parla di: deportazione, s.f. - deportare, v.t. - deportato, pp. ff. s.m.

809

L’adattamento degli immigrati (802-8) al loro nuovo ambiente avviene di solito gradualmente. Alla fase iniziale d’ambientamento 1, o adattamento 1, durante la quale scompaiono i loro pregiudizi verso gli usi ed i costumi del paese d’accoglienza (801-5*), succede di solito una fase di d’inserimento 2, che si traduce con l’adozione di buona parte di questi usi e costumi. La scomparsa delle differenze tra gli immigrati e la popolazione autoctona (332-2), è testimone della loro integrazione 3. La naturalizzazione (331-1) facilita o consacra quest’integrazione.

  • 1. ambientamento, s.m. — ambientarsi, v.r. adattamento, s.m. — adattarsi, v.r.


Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93