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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
Versione del 27 mar 2008 alle 13:31 di Elena Ambrosetti (Discussione | contributi) (632: introduco 632)


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Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



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Si parla di contraccettivo orale 1, di contraccezione ormonale 2, di contraccezione tramite steroidi 3, quando l’ovulazione (622-3) è inibita dall’assunzione regolare di compresse, dette pillole 4, tramite iniezione o impianti.

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La sterilizzazione 1 ha luogo in seguito ad un intervento chirurgico : nell’uomo tramite un intervento ai canali deferenti, in termini medici vasectomia 2 o occlusione 3, nella donna, tramite un intervento alle tube, in termini medici legatura delle tube 4 o chiusura delle tube 4 o occlusione delle tube 4.

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Si chiama tasso di natalità 1 il rapporto tra il numero delle nascite (601-3) osservate in una popolazione e l’ammontare (101-7) di questa popolazione. Se non è specificato altro l’espressione tasso di natalità indica il tasso generico di natalità 2, o più precisamente il tasso generico di natalità annuo 2 (cf. 601-6), ottenuto dividendo il numero di nati vivi in un anno (601-4), per la popolazione media (401-5). Qualora si prenda in considerazione il totale dei nati (601-7*) si parla di tasso di natalità totale 3. Si possono considerare eventualmente le componenti legittime e illegittime (cf. § 610-) del tasso di natalità, che si chiamano rispettivamente tasso di natalità legittimo 4 e tasso di natalità illegittimo 5, tuttavia si utilizza più spesso la proporzione dei nati illegittimi 6 sul totale dei nati (proporzione che generalmente si esprime in percentuale). Analogamente a quanto si fa per il caso della mortalità, e per raggiungere gli stessi scopi (cfr. 403), varie vie vengono seguite per costruire misure comparative di natalità 7, sotto forma di quozienti standardizzati di natalità 7, o quozienti normalizzati di natalità 7. I tassi di natalità si esprimono in generale in per mille (sottinteso : abitanti - cfr. 133-4*). In mancanza di dati sufficienti sul numero delle nascite annue (cfr. 201-9*), si calcola a partire della ripartizione per sesso e per età (cfr. § 325-) della popolazione, un indicatore della fecondità chiamato rapporto figli-madri 8, che si ottiene dividendo il numero di figli di 0-4 anni, 5-9 anni o 0-9 anni per il numero delle madre in età riproduttiva (620-1 *).

  • 3. Non bisogna confondere totale e globale : il primo di questi aggettivi indic ache non si sottraggono i nati morti (411-5*) al totale dei nati, il secondo che si tiene conto dell’insieme dei nati, nella maggior parte dei casi vivi , indipendentemente dall’età della madre.
    per le misure dellanatimortalità (411-5), cfr. § 413.

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Si chiama tasso di natalità 1 il rapporto tra il numero delle nascite (601-3) osservate in una popolazione e l’ammontare (101-7) di questa popolazione. Se non è specificato altro l’espressione tasso di natalità indica il tasso generico di natalità 2, o più precisamente il tasso generico di natalità annuo 2 (cf. 601-6), ottenuto dividendo il numero di nati vivi in un anno (601-4), per la popolazione media (401-5). Qualora si prenda in considerazione il totale dei nati (601-7*) si parla di tasso di natalità totale 3. Si possono considerare eventualmente le componenti legittime e illegittime (cf. § 610-) del tasso di natalità, che si chiamano rispettivamente tasso di natalità legittimo 4 e tasso di natalità illegittimo 5, tuttavia si utilizza più spesso la proporzione dei nati illegittimi 6 sul totale dei nati (proporzione che generalmente si esprime in percentuale). Analogamente a quanto si fa per il caso della mortalità, e per raggiungere gli stessi scopi (cfr. 403), varie vie vengono seguite per costruire misure comparative di natalità 7, sotto forma di quozienti standardizzati di natalità 7, o quozienti normalizzati di natalità 7. I tassi di natalità si esprimono in generale in per mille (sottinteso : abitanti - cfr. 133-4*). In mancanza di dati sufficienti sul numero delle nascite annue (cfr. 201-9*), si calcola a partire della ripartizione per sesso e per età (cfr. § 325-) della popolazione, un indicatore della fecondità chiamato rapporto figli-madri 8, che si ottiene dividendo il numero di figli di 0-4 anni, 5-9 anni o 0-9 anni per il numero delle madre in età riproduttiva (620-1 *).

  • 3. Non bisogna confondere totale e globale : il primo di questi aggettivi indic ache non si sottraggono i nati morti (411-5*) al totale dei nati, il secondo che si tiene conto dell’insieme dei nati, nella maggior parte dei casi vivi , indipendentemente dall’età della madre.
    per le misure dellanatimortalità (411-5), cfr. § 413.

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A seconda dei dati disponibili è possibile ottenere in vari modi successioni di quozienti (133-4) che rappresentino l'andamento della fecondità, o fertilità (cfr. 621), in funzione dell'età delle madri, o dei padri, o della distanza dal matrimonio (633-2*): e si parla, a questo proposito, genericamente di tavole di fecondità 1, o di tavole di fertilità 1. Tavole (153-1) siffatte vengono costruite seguendo la storia di una generazione (116-2) di nati o di matrimoni, o registrando la esperienza di un aggregato di generazioni, in un ristretto periodo di tempo, pari di solito ad un anno di calendario (137-1*). Esse possono contenere più funzioni della fecondità 2, o funzioni della fertilità 2, come la frequenza delle nascite in relazione alle donne (od agli uomini, od ai matrimoni), a una certa età o durata, o il numero complessivo, e quindi il numero medio individuale, di nati sino a quella età o durata, ecc. La somma dei quozienti specifici (134-6) per età o durata, estesa all'intero periodo riproduttivo (620-1), fornisce quello che può dirsi un indice cumulativo di fecondità finale 3, o indice cumulativo di fertilità finale 3 (cfr. 136-2), il cui preciso significato dipende dal metodo di calcolo dei quozienti predetti. Ad esempio, sommando per tutte le età del periodo riproduttivo i quozienti di fecondità femminile specifici per età (cfr. 631-8) si ottiene una misura cumulativa della fecondità femminile al termine del periodo riproduttivo, che, moltiplicata per la frazione di femmine fra i nati vivi, fornisce il cosiddetto saggio lordo di riproduttività femminile (711-4). A proposito della composizione secondo il sesso (320-1) dei nati, i modi più usuali di presentarla consistono nel calcolo, o della proporzione dei maschi fra i nati 4, o del rapporto di mascolinità dei nati 5 (cfr. 320). Si parla anche spesso di rapporto dei sessi secondario 5 per indicare la bilancia sessuale alla nascita, mentre il rapporto di mascolinità dei concepiti 7 (cfr. 602-1*) viene designato come un rapporto dei sessi primario 7. A questo si appaia la corrispondente proporzione dei maschi fra i concepiti 6, tuttora mal nota.

  • 1. Si usa precisare: tavole di fecondità dei matrimoni (cfr. 621), o tavole di fertilità dei matrimoni, per designare una successione di quozienti in funzione della distanza dalle nozze (633-2*).
  • 3. Trattasi di una misura di fecondità finale (632-3) di una generazione fittizia (713-3), che attraversi l'intero periodo riproduttivo (620-1) senza subire perdite e manifestando la tendenza a prolificare (623-1*) misurata dai quozienti della tavola.
    Per l'uso, in espressioni del genere, dei vocaboli prolificità e produttività cfr. 601-6*.
  • 5. Il rapporto dei sessi terziario, mal definibile nelle popolazioni umane, sarebbe quello calcolato per coloro che giungono in età atta al matrimonio (cfr. 504-1).

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Disponendo di una classificazione delle famiglie secondo il numero di figli 1(cfr. 115), si hanno informazioni su quella che, con espressione ambigua, può designarsi come una dimensione della famiglia 2, o grandezza della famiglia 2, l'ambiguità risiedendo soprattutto nel fatto che talora, nel definire la dimensione familiare, non si tiene conto dei soli figli (112-5). D'altra parte, la determinazione del numero dei figli, per la classificazione in parola, viene fatta in vari modi: considerandone il numero totale, o quello dei nati vivi (cfr. 601); tenendo conto dei soli figli sopravviventi 3 (cfr. 431-4) ad una certa data; limitandosi o meno ai soli figli nati nel matrimonio attuale, ecc. In certi studi interessa la ripartizione delle famiglie secondo il numero di figli a carico 4 (cfr. 358-1). Negli studi sulla fecondità matrimoniale (633-1*) si rivolge particolare attenzione alla prolificità (601-6*) dei matrimoni con fecondità completa 5 (cfr. 632-3*), o matrimoni con fertilità completa 5, cioè di quelli in cui gli sposi sono sopravvissuti sino alla fine dell'età feconda (620-1*).

  • 2. Significato impreciso, o legato in qualche modo a situazioni contingenti, hanno certe espressioni usuali, come quella di famiglia numerosa, o quella di famiglia tipica.

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La classificazione dei nati (601-3*) o dei parti (603-4) secondo l'ordine (cfr. 611) ha dato origine a tutta una serie di indici (136-1). Si possono genericamente definire come quozienti parziali di fecondità per ordine di generazione 1, o quozienti parziali di fertilità per ordine di generazione 1 (cfr. 133-4, 611-1* e 621), quozienti nei quali a numeratore compaiono solo i nati di un certo ordine di generazione ed a denominatore, di solito, le donne in età riproduttiva (620-1*). Se inoltre a denominatore compare soltanto il numero medio di donne (o coppie - 503-4) che hanno avuto figli dell'ordine immediatamente inferiore, si hanno gli effettivi quozienti di fecondità specifici per ordine di generazione 2, o quozienti di fertilità specifici per ordine di generazione 2. Se il denominatore è costituito, non da un numero medio, ma dal numero di donne (o coppie) che all'inizio del periodo considerato a-vevano già avuto figli sino all'ordine di generazione precedente a quello dei nati che compaiono al numeratore, si ottengono indici della probabilità empirica di avere un nato dell'ordine successivo 3 entro determinati intervalli di distanza dal matrimonio (633-2*) o in complesso. Eecen-temente si è posto l'accento su un concetto affine, quello della probabilità d'aumento 4 della famiglia, per ogni ordine di generazione. Nel calcolo di quest'ultima si tengono presenti solo famiglie con fertilità completa (cfr. 632-3*) e si fa il rapporto, ad esempio per l'ordine n.mo, fra le famiglie (o più spesso le donne) che hanno avuto almeno n + 1 figli e quelle che ne hanno avuto almeno n.

  • 1. Un indice molto usato di fertilità attuale (632-2) delle coppie le quali hanno, avuto figli in un dato anno, indice che si fonda su una classificazione per ordine di generazione dei nati (o dei parti), è l'ordine medio di generazione, pari alla media aritmetica ponderata dell'ordine di generazione dei nati (o parti) dell'anno.

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Molta luce sulla cosiddetta fecondità naturale 2, o fertilità naturale 2 (cfr. 621), può gettare lo studio dell'attività procreativa di coppie che non fanno ricorso a pratiche anticoncezionali 1(cfr. 624). La probabilità che in regime matrimoniale, all'infuori di ogni pratica anticoncezionale e di ogni astensione dai contatti sessuali diretta a limitare la procreazione, la donna venga fecondata durante un periodo mestruale (622-5) ha ricevuto nome di fecondabilità 3. Sulla base di cartelle cliniche ginecologiche 4, o di cartelle cliniche ostetriche 4, che riportano notizie sul comportamento della donna nei riguardi della prolificazione (623-1*), si cerca di calcolare la frequenza delle gravidanze per ovulazione 5 (622-6) durante i periodi di esposizione al rischio del concepimento 6 (cfr. 612). Detta frequenza viene espressa, per varie vie più o meno corrette e significative, sotto forma di rapporti il cui inverso fornisce una misura dell'intervallo medio di esposizione al concepimento 7 (cfr. 612). Il confronto fra la frequenza di gravidanze per ovulazione calcolata per gruppi di donne distinte a seconda che facessero o meno ricorso a pratiche anticoncezionali, viene impiegato per avere indicazioni circa la efficacia dei metodi anticoncezionali 8 (cfr. 624).

  • 4. Ricerche del genere cui il testo accenna sono state svolte anche ricorrendo ad altre fonti d'informazione, come, ad esempio, all'Almanacco di Gotha.
  • 7. Si specifica, anche, intervallo protogenesico medio e intervallo intergenesico medio (cfr. 612).


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Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93