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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

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Si parla di {{TextTerm|contraccettivo orale|1}}, di {{TextTerm|contraccezione ormonale|2}}, di {{TextTerm|contraccezione tramite steroidi|3}}, quando l’{{NonRefTerm|ovulazione}} ({{RefNumber|62|2|3}}) è inibita dall’assunzione regolare di compresse, dette {{TextTerm|pillole|4}}, tramite iniezione o impianti.
 
 
 
=== 631 ===
 
 
 
Se il numero dei ''nati'' ({{RefNumber|60|1|3}}*) viene ragguagliato, non all'intera popolazione, ma solo a quella frazione di essa — od a suoi sottogruppi — che è in età tale da poter contribuire alle ''nascite'' ({{RefNumber|60|1|3}}), si parla di {{TextTerm|quozienti di fecondità|1}}'','' o di {{TextTerm|quozienti di fertilità|1}}'','' genericamente. Per lo più, essendo più agevole stimare i limiti dell'età ''riproduttiva'' ({{RefNumber|62|0|1}}*) delle donne che degli uomini, si calcolano {{NoteTerm|quozienti di fecondità femminile}} ''<sup>2</sup>,'' o {{TextTerm|quozienti di fertilità femminile|2}}, prendendo a denominatore donne in età riproduttiva; ma si fa anche un calcolo analogo di quozienti di {{TextTerm|fecondità maschile|3}}, o {{TextTerm|quozienti di fertilità maschile|3}}. Tutti questi quozienti vengono, di solito, espressi in ''per mille'' ({{RefNumber|13|3|3}}*). I q{{TextTerm|uozienti di fecondità legittima|4}}, o {{TextTerm|quozienti di fertilità legittima|4}}, sono rapporti fra ''nati legittimi'' ({{RefNumber|61|0|2}}) e ''coniugati'' ({{RefNumber|51|5|5}}) ed i {{TextTerm|quozienti di fecondità illegittima|5}}, o {{TextTerm|quozienti di fertilità illegittima|5}}, sono rapporti tra ''nati illegittimi'' ({{RefNumber|61|0|6}}) e persone non coniugate. Se non si fa distinzione a proposito di ''filiazione'' (cfr. 610) dei nati e ''stato civile'' ({{RefNumber|51|5|1}}) delle persone, si parla di {{TextTerm|quozienti di fecondità generale|6}}, o {{TextTerm|quozienti di fertilità generale|6}}. Questi vari tipi di quozienti possono essere calcolati con riferimento al complesso di donne (o uomini) in età riproduttiva: si ottengono allora {{TextTerm|quozienti di fecondità totale|7}}'','' o {{TextTerm|quozienti di fertilità totale|7}}. Si calcolano anche {{TextTerm|quozienti di fecondità specifici per età|8}}, o {{TextTerm|quozienti di fertilità specifici per età|8}}, dividendo il numero dei nati da donne (o uomini) di ciascuna data età per il numero medio delle donne (o degli uomini) viventi in quell'età. Normalmente, in questi quozienti, ci si basa solo su ''nati vivi'' ({{RefNumber|60|1|5}}). Sull'uso dei termini ''fertilità'' e ''fecondità'' cfr. 621. Nelle espressioni citate in . questo paragrafo abbastanza liberamente si usa parlare, anzichè di ''quozienti,'' di ''coefficienti, tassi, saggi, indici'' (cfr. {{RefNumber|13|3|4}}).
 
{{Note|2| Si chiamano {{NoteTerm|quozienti di fecondità monogena femminile}}, o {{NoteTerm|quozienti di fertilità monogena femminile}}, rapporti specifici (cfr. {{RefNumber|63|1|8}}) fra il numero di nati}}<br />__ o di soli nati di sesso femminile, secondo qualche autore — da donne d'una <br />certa età ed il numero medio di donne di quella età, s'intende con riferimento ad una certa unità di tempo.
 
{{Note|3| Per quanto concerne i {{NoteTerm|quozienti di fecondità monogena maschile}}, o {{NoteTerm|quozienti di fertilità monogena maschile}}, cfr. la nota precedente.}}
 
{{Note|6| Qualcuno preferirebbe le espressioni {{NoteTerm|quozienti di fecondità complessiva}}, o {{NoteTerm|quozienti di fertilità complessiva}}, attribuendo a quelle riportate nel testo il significato di {{RefNumber|63|1|7}}.}}
 
{{Note|7| Nel caso in cui ci si riferisca ad un rapporto fra numero di nati e numero di donne (o uomini) in età feconda, qualcuno impiega l'espressione {{NoteTerm|natalità specifica}}.}}<br />Invece che di ''fecondità totale o fertilità totale'' qualcuno preferisce parlare, nel senso del testo, di ''fecondità generica'' o di ''fertilità generica'' (cfr. anche la nota precedente e {{RefNumber|13|4|7}}*).
 
{{Note|8| Quozienti specifici per combinazioni d'età dei coniugi diconsi {{NoteTerm|quozienti di fecondità bigena}}, o {{NoteTerm|quozienti di fecondità digena}}, o {{NoteTerm|quozienti di fecondità dii-gena}}, venendo da taluni il vocabolo ''fecondità'' sostituito da ''fertilità.''}}<br />Qualche autore usa espressioni come quelle ora menzionate anche per desi gnare quozienti specifici per combinazioni di caratteri diversi, come, ad esempio, la ''distanza dal matrimonio'' e ''Vordine di nascita'' (cfr. 633 e 636).
 
  
 
=== 632 ===
 
=== 632 ===
  
La '''fecondità di una generazione ''<sup>1</sup>,'' '''''o'' {{TextTerm|fertilità di una generazione|1}} (cfr. 621), la quale può esser di ''nati'' ({{RefNumber|60|1|3}}*) o di ''matrimoni'' ({{RefNumber|50|1|2}}), può essere espressa in vari modi: come {{TextTerm|fecondità attuale|2}}, o {{TextTerm|fertilità attuale|2}}, quando ci si basi sui soli nati dalla detta generazione, sino ad una certa data (ad esempio, la data d'un censimento), o come {{TextTerm|fecondità finale|3}}, o {{TextTerm|fecondità totale|3}}, o {{TextTerm|fertilità finale|3}}, o {{TextTerm|fertilità totale|3}}, se {{NoteTerm|tutti}} gli appartenenti alla generazione hanno superato il ''periodo riproduttivo'' ({{RefNumber|62|0|1}}) o hanno cessato di esistere. Espressioni come {{TextTerm|fecondità incompleta|4}}, o {{TextTerm|fertilità incompleta|4}}, sono meno usate e devono praticamente intendersi come sinonimi di {{RefNumber|63|2|2}}, forse con una sfumatura di differenza, in quanto sottolineano il fatto di una ulteriore possibile ''prolificazione'' ({{RefNumber|62|3|1}}*). Nello studio di generazioni di nati, normalmente si considerano le femmine.
+
Si chiama {{TextTerm|tasso di natalità|1|632|OtherIndexEntry=natalità, tasso di-}} il rapporto tra il numero delle {{NonRefTerm|nascite}} ({{RefNumber|60|1|3}}) osservate in una popolazione e l’{{NonRefTerm|ammontare}} ({{RefNumber|10|1|7}}) di questa popolazione. Se non è specificato altro l’espressione tasso di natalità indica il {{TextTerm|tasso generico di natalità|2|632|OtherIndexEntry=natalità, tasso generico di-}}, o più precisamente il {{TextTerm|tasso generico di natalità annuo|2|632|OtherIndexEntry=natalità, tasso generico annuo di-}} (cf. {{RefNumber|60|1|6}}), ottenuto dividendo il numero di  {{NonRefTerm|nati vivi}} in un anno ({{RefNumber|60|1|4}}), per la {{NonRefTerm|popolazione media}} ({{RefNumber|40|1|5}}). Qualora si prenda in considerazione il {{NonRefTerm|totale dei nati}} ({{RefNumber|60|1|7}}*), si parla di {{TextTerm|tasso di natalità totale|3|632|OtherIndexEntry=natalità totale, tasso di-}}. Si possono considerare eventualmente le componenti {{NonRefTerm|legittime}} e {{NonRefTerm|illegittime}} (cf. § {{RefNumber|61|0|}}) del tasso di natalità, che si chiamano rispettivamente {{TextTerm|tasso di natalità legittimo|4}} e {{TextTerm|tasso di natalità illegittimo|5}}; tuttavia si utilizza più spesso la {{TextTerm|proporzione dei nati illegittimi|6|632|OtherIndexEntry=nati illegittimi, proporzione di-}} sul totale dei nati (proporzione che generalmente si esprime in percentuale). Analogamente a quanto si fa per il caso della mortalità, e per raggiungere gli stessi scopi (cfr. 403), varie vie vengono seguite per costruire {{TextTerm|misure comparative di natalità|7|632|IndexEntry=misura comparativa di natalità|OtherIndexEntry=natalità, misura comparativa di-}}, sotto forma di {{TextTerm|quozienti standardizzati di natalità|7|632|IndexEntry=quoziente standardizzato di natalità|OtherIndexEntry=natalità, quoziente standardizzato di-}}, o {{TextTerm|quozienti normalizzati di natalità|7|632|IndexEntry=quoziente normalizzato di natalità|OtherIndexEntry=natalità, quoziente normalizzato di-}}. I tassi di natalità si esprimono in generale in per mille (sottinteso: abitanti - cfr. {{RefNumber|13|3|4}}*). In mancanza di dati sufficienti sul numero delle nascite annue (cfr. {{RefNumber|20|1|9}}*), si calcola a partire della {{NonRefTerm|ripartizione per sesso}} e {{NonRefTerm|per età}} (cfr. § {{NonRefTerm|325}}) della popolazione, un indicatore della fecondità chiamato {{TextTerm|rapporto figli-madri|8}}, che si ottiene dividendo il numero di figli di 0-4 anni, 5-9 anni o 0-9 anni per il numero delle madre in {{NonRefTerm|età riproduttiva}} ({{RefNumber|62|0|1}} *).
{{Note|1| Si può fare ricorso anche alle espressioni '''fecondità d'una coorte{{NoteTerm| e }}fertilità di una coorte''' (cfr. {{RefNumber|11|6|2}}).}}<br />Le espressioni presentate in questo paragrafo valgono anche ad esprimere i vari aspetti della fecondità (fertilità) media d'un aggregato di generazioni (o coorti). Qualche autore, poi, parla più volentieri di ''prolificità'' (e ''produttività -'' cfr. {{RefNumber|60|1|6}}*), specie se con riferimento ad una generazione o ad un aggregato di generazioni di matrimoni.
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{{Note|3| Non bisogna confondere totale e globale: il primo di questi aggettivi indica anche non si sottraggono i {{NoteTerm|nati morti}} ({{RefNumber|41|1|5}}*) al totale dei nati, il secondo che si tiene conto dell’insieme dei nati, nella maggior parte dei casi vivi, indipendentemente dall’età della madre. per le misure della {{NonRefTerm|natimortalità}} ({{RefNumber|41|1|5}}), cfr. § {{NonRefTerm|413}}.}}
{{Note|2| Nello stesso senso, più raramente, compaiono altre espressioni, come {{NoteTerm|fecondità integrale, fecondità cumulativa, fecondità tronca}} (o ''fertilità... -'' cfr. 621),}}<br />ecc. Solo quest'ultima è chiara, mentre le prime due possono dar luogo ad ambiguità, potendo valere anche nel senso di {{RefNumber|63|2|3}}.
 
{{Note|3| Leggermente diverso è il significato di espressioni come {{NoteTerm|fecondità completa}}, o {{NoteTerm|fertilità completa:}} in esse, infatti, è implicita l'idea che si prendono in considerazione i soli casi di appartenenti ad una generazione che siano sopravvissuti sino al termine del periodo riproduttivo.}}
 
  
 
=== 633 ===
 
=== 633 ===
  
Si calcolano anche varie misure di {{TextTerm|fecondità dei matrimoni|1}}, o {{TextTerm|fertilità dei matrimoni|1}} (cfr. {{RefNumber|50|1|2}} e 621). Disponendo di opportune classificazioni dei ''nati'' ({{RefNumber|60|1|3}}*) in funzione del tempo trascorso dalle nozze, si possono ottenere {{TextTerm|quozienti di fecondità specifici per distanza dal matrimonio|2}}, o {{TextTerm|quozienti di fertilità specifici per distanza dal matrimonio|2}} (cfr. {{RefNumber|13|3|4}}). Il modo più usuale di ottenerli consiste nel dividere {{NoteTerm|i}} nati in un certo anno di ''distanza'' dalle nozze per il numero dei matrimoni della ''generazione'', o ''coorte'' ({{RefNumber|11|6|2}}), da cui derivano, o per il numero di quelli che ancora sopravvivono, in media, a quella distanza; ed analogamente si opera per periodi pluriennali, ragguagliando i nati entro un dato periodo di vita matrimoniale al contingente iniziale di matrimoni moltiplicato per la lunghezza in anni di tale periodo, o al totale di anni vissuti nello stesso periodo da quelle ''coppie'' ({{RefNumber|50|1|8}}), fra le originarie, che sono sopravvissute (o totale di matrimoni-anno). La somma dei quozienti annuali di fecondità specifici per distanza dalle nozze, calcolati in relazione al numero dei matrimoni della generazione originaria fino al termine del periodo riproduttivo, dà un {{TextTerm|indice sintetico della fecondità dei matrimoni|3}}, o indice sintetico della {{TextTerm|fertilità dei matrimoni|3}}, della generazione considerata. Accanto ed in analogia a questo ''indice'' ({{RefNumber|13|6|1}}) — che non ha ricevuto ancora nell'uso una più specifica designazione —si usa spesso la somma dei quozienti annuali di fecondità specifica calcolati, in uno stesso ''anno di calendario'' ({{RefNumber|13|7|1}}*), per generazioni annuali diverse di matrimoni di differente ''durata'' od ''età'' (cfr. {{RefNumber|63|3|2}}*). Una via semplice, ma di larga approssimazione, per ottenere un indice del {{TextTerm|numero medio di figli per matrimonio|4}} consiste nel dividere i ''nati legittimi'' ({{RefNumber|61|0|2}}) in un anno di calendario per i matrimoni celebrati nello stesso anno, od in un anno precedente variamente scelto, o per una media ponderata di matrimoni celebrati nello stesso anno e negli anni antecedenti.
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Il termine generico {{TextTerm|tasso di fecondità|1|633|OtherIndexEntry=fecondità, tasso di-}} si applica a tutti i tassi calcolati dividendo il numero delle {{NonRefTerm|nascite}} ({{RefNumber|60|1|3}}) osservate in un certo periodo di tempo, in un gruppo di individui dello stesso sesso e in {{NonRefTerm|età riproduttiva}} ({{RefNumber|62|0|1}}*), o alla popolazione media di questo gruppo, o al numero di anni vissuti dai suoi membri durante quest’anno. Salvo indicazione contraria, si tratta di {{TextTerm|tassi di fecondità femminili|2|633|IndexEntry=tasso di fecondità femminile|OtherIndexEntry=fecondità femminile, tasso di-}}, cioè dei tassi calcolati per dei gruppi di donne; in questo caso il numero di anni vissuti è detto numero di {{TextTerm|donne-anno|3}}; a volte si calcolano anche i {{TextTerm|tassi di fecondità maschile|4|633|IndexEntry=tasso di fecondità maschile|OtherIndexEntry=fecondità maschile, tasso di -}} seguendo lo stesso criterio. I tassi di fecondità si esprimono generalmente in nascite {{NonRefTerm|per mille}} (sottinteso: individui di tale categoria – di sesso, età, stati civile, ecc. - cfr. {{RefNumber|13|3|4}}*). I tassi ottenuti dividendo i {{NonRefTerm|nati legittimi}} ({{RefNumber|61|0|3}}) a un certo ammontare di {{NonRefTerm|persone sposate}} ({{RefNumber|51|5|5}}) sono chiamati {{TextTerm|tassi di fecondità legittima|5|633|IndexEntry=tasso di fecondità legittima|OtherIndexEntry=fecondità legittima, tasso di-}}, e quelli che si ottengono dividendo i {{NonRefTerm|nati illegittimi}} ({{RefNumber|61|0|4}}) ad un certo ammontare di {{NonRefTerm|persone non sposate}} ({{RefNumber|51|5|5}}*), sono detti {{TextTerm|tassi di fecondità illegittima|6|633|IndexEntry=tasso di fecondità illegittima|OtherIndexEntry=fecondità illegittima, tasso di -}}. Qualora non venga fatta nessuna distinzione in base alla {{NonRefTerm|legittimità}} ({{RefNumber|61|0|1}}) delle nascite e allo {{NonRefTerm|stato civile}} ({{RefNumber|51|5|1}}) delle persone, si ottengono i cosiddetti {{TextTerm|tassi di fecondità generale|7|633|IndexEntry=tasso di fecondità generale|OtherIndexEntry=fecondità generale, tasso di -}}. Questi diversi tipi di tassi di fecondità possono essere calcolati per tutto il {{NonRefTerm|periodo riproduttivo}} ({{RefNumber|62|0|1}}), o per età; si ottengono rispettivamente, i {{TextTerm|tassi globali di fecondità|8|633|IndexEntry=tasso globale di fecondità|OtherIndexEntry=fecondità, tasso globale di -}}, o i {{TextTerm|tassi di fecondità specifici|9|633|IndexEntry=tasso di fecondità specifico|OtherIndexEntry=fecondità, tasso specifico di-}} o {{TextTerm|tassi di fecondità per età|9|633|IndexEntry=tasso di fecondità per età|OtherIndexEntry=fecondità per età, tasso di-}}.
{{Note|1| Si parla anche di {{NoteTerm|prolificità dei matrimoni}} e di {{NoteTerm|produttività dei matrimoni}} (cfr. {{RefNumber|60|1|6}}*), e di {{NoteTerm|fecondità}} (fertilità, prolificità, produttività) {{NoteTerm|coniugale}} ({{RefNumber|50|1|5}}*), o di {{NoteTerm|fecondità matrimoniale}}, ecc.}}
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{{Note|1| Se fosse noto il numero dei {{NonRefTerm|concepimenti}} ({{RefNumber|60|2|1}}), si potrebbe calcolare nello stesso modo un {{NoteTerm|tasso di concepimento}}.}}
{{Note|2| Si tende ad affermare l'uso dell'espressione {{NoteTerm|distanza dal matrimonio (o distanza dalle nozze)}} per indicare genericamente, tanto la vera e propria ''durata''}}<br />''del matrimonio'' ({{RefNumber|52|4|4}}), in genere calcolata come differenza fra la data in cui si registra la nuova ''nascita'' ({{RefNumber|60|1|3}}) e la data del ''matrimonio'' ({{RefNumber|50|1|4}}), in anni compiuti, quanto l'{{NoteTerm|età del matrimonio}}, semplice differenza fra anni solari, cioè fra quello cui si riferisce la rilevazione dei nati e quello di celebrazione dei matrimoni originari. Alcuni Paesi classificano i nati, o i ''parti'' ({{RefNumber|60|3|4}}), secondo la durata del matrimonio (ad esempio, l'Australia), altri secondo l'età (ad esempio, la Norvegia), altri secondo ambedue i caratteri (ad esempio, la Svizzera e, nel periodo prebellico, l'Italia, ove ora vengono pubblicati solo dati per età del matrimonio).
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{{Note|2| la stessa denominazione è talvolta utilizzata per dei tassi che comprendono al numeratore soltanto le nascite femminili.}}
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{{Note|4| la stessa denominazione è talvolta utilizzata per dei tassi che comprendono al numeratore soltanto le nascite maschili (cfr. nota precedente).}}
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{{Note|5| {{NoteTerm|Fecondità legittima}} : fecondità delle persone sposate.}}
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{{Note|6| {{NoteTerm|Fecondità illegittima}} : fecondità delle persone non sposate.}}
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{{Note|7| {{NoteTerm|Fecondità generale}} : fecondità delle persone indipendentemente dallo stato civile (cfr. {{RefNumber|13|4|7}}*). Nell’{{NonRefTerm|analisi trasversale}} ({{RefNumber|10|3|5}}), si sostituisce l’espressione tasso di fecondità generale con l’espressione {{NoteTerm|nascite ridotte}}.}}
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{{Note|8| Vedere {{RefNumber|63|2|3}}*.}}
  
 
=== 634 ===
 
=== 634 ===
  
A seconda dei dati disponibili è possibile ottenere in vari modi successioni di ''quozienti'' ({{RefNumber|13|3|4}}) che rappresentino l'andamento della ''fecondità,'' o ''fertilità'' (cfr. 621), in funzione dell'età delle madri, o dei padri, o della ''distanza dal matrimonio'' ({{RefNumber|63|3|2}}*): e si parla, a questo proposito, genericamente di {{TextTerm|tavole di fecondità|1}}, o di tavole di fertilità <sup>1</sup>. Tavole ({{RefNumber|15|3|1}}) siffatte vengono costruite seguendo la storia di una ''generazione'' ({{RefNumber|11|6|2}}) di nati o di matrimoni, o registrando la esperienza di un aggregato di generazioni, in un ristretto periodo di tempo, pari di solito ad un ''anno di calendario'' ({{RefNumber|13|7|1}}*). Esse possono contenere più {{TextTerm|funzioni della fecondità|2}}, o {{TextTerm|funzioni della fertilità|2}}, come la frequenza delle nascite in relazione alle donne (od agli uomini, od ai matrimoni), a una certa età o durata, o il numero complessivo, e quindi il numero medio individuale, di nati sino a quella età o durata, ecc. La somma dei ''quozienti specifici'' ({{RefNumber|13|4|6}}) per età o durata, estesa all'intero ''periodo riproduttivo'' ({{RefNumber|62|0|1}}), fornisce quello che può dirsi un {{TextTerm|indice cumulativo di fecondità finale|3}}, o {{TextTerm|indice cumulativo di fertilità finale|3}} (cfr. {{RefNumber|13|6|2}}), il cui preciso significato dipende dal metodo di calcolo dei quozienti predetti. Ad esempio, sommando per tutte le età del periodo riproduttivo i quozienti di fecondità femminile specifici per età (cfr. {{RefNumber|63|1|8}}) si ottiene una misura cumulativa della fecondità femminile al termine del periodo riproduttivo, che, moltiplicata per la frazione di femmine fra i nati vivi, fornisce il cosiddetto ''saggio lordo di riproduttività femminile'' ({{RefNumber|71|1|4}}). A proposito della ''composizione secondo il sesso'' ({{RefNumber|32|0|1}}) dei nati, i modi più usuali di presentarla consistono nel calcolo, o della {{TextTerm|proporzione dei maschi fra i nati|4}}, o del {{TextTerm|rapporto di mascolinità dei nati|5}} (cfr. 320). Si parla anche spesso di {{TextTerm|rapporto dei sessi secondario|5}} per indicare la bilancia sessuale alla nascita, mentre il {{TextTerm|rapporto di mascolinità dei concepiti|7}} (cfr. {{RefNumber|60|2|1}}*) viene designato come un {{TextTerm|rapporto dei sessi primario|7}}. A questo si appaia la corrispondente {{TextTerm|proporzione dei maschi fra i concepiti|6}}, tuttora mal nota.
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Nei {{TextTerm|tassi di fecondità per ordine|1|634|IndexEntry=tasso di fecondità per ordine|OtherIndexEntry=fecondità per ordine, tasso di-}}, si dividono i {{NonRefTerm|nati}} ({{RefNumber|60|1|3}}) di un certo {{NonRefTerm|ordine}} (cf. {{RefNumber|61|1|1}}) per un numero di donne, per un numero di matrimoni, per un numero di nascite di ordine precedente.<br />Si chiamano {{TextTerm|tassi di fecondità per parità|2|634|IndexEntry=tasso di fecondità per parità|OtherIndexEntry=fecondità per parità, tasso di-}} o {{TextTerm|tassi di fecondità per ordine di nascita|2|634|IndexEntry=tasso di fecondità per ordine di nascita}} quei tassi che hanno al numeratore le nascite di un certo ordine (n) e al denominatore le donne che hanno avuto figli dell’ordine immediatamente inferiore (di rango n-1); bisognerebbe di preferenza utilizzare i {{TextTerm|tassi di fecondità specifici per ordine di nascita|3|634|IndexEntry=tasso di fecondità specifico per ordine di nascita}}, se le statistiche disponibili lo permettono.
{{Note|1| Si usa precisare: {{NoteTerm|tavole di fecondità dei matrimoni}} (cfr. 621), o {{NoteTerm|tavole di fertilità dei matrimoni}}, per designare una successione di quozienti in funzione {{NoteTerm|della}} ''distanza dalle nozze'' ({{RefNumber|63|3|2}}*).}}
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{{Note|1| Quando le nascite di ogni ordine sono classificate seguendo l’anno in cui la nascita di ordine precedente ha avuto luogo, ci si accontenta di dividere il numero dei nati di ordine n dell’anno t che sono stati preceduti da un nato di ordine n-1 nell’anno t-x per il numero di nati di ordine t-1 di quest’anno t-x . L’indice così ottenuto si chiama {{NoteTerm|nascite ridotte di ordine n}} .}}
{{Note|3| Trattasi di una misura di ''fecondità finale'' ({{RefNumber|63|2|3}}) di una ''generazione fittizia'' ({{RefNumber|71|3|3}}), che attraversi l'intero ''periodo riproduttivo'' ({{RefNumber|62|0|1}}) senza subire perdite e manifestando la tendenza a ''prolificare'' ({{RefNumber|62|3|1}}*) misurata dai quozienti della tavola.}}<br />Per l'uso, in espressioni del genere, dei vocaboli ''prolificità'' e ''produttività'' cfr. {{RefNumber|60|1|6}}*.
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{{Note|3| I quozienti esistono soltanto per gli {{NonRefTerm|eventi non rinnovabili}} ({{RefNumber|20|1|4}}), primi matrimoni, nascite di ordine n, decessi. Si parla quindi di quozienti di fecondità solo se si tiene conto dell’ordine di nascita, in questo caso le nascite sono eventi rinnovabili.}}
{{Note|5| {{NoteTerm|Il rapporto dei sessi terziario}}, mal definibile nelle popolazioni umane, sarebbe quello calcolato per coloro che giungono in età atta al matrimonio (cfr. {{RefNumber|50|4|1}}).}}
 
  
 
=== 635 ===
 
=== 635 ===
  
Disponendo di una ''classificazione delle famiglie secondo il numero di figli'' <sup>1</sup>(cfr. 115), si hanno informazioni su quella che, con espressione ambigua, può designarsi come una {{TextTerm|dimensione della famiglia|2}}, o {{TextTerm|grandezza della famiglia|2}}, l'ambiguità risiedendo soprattutto nel fatto che talora, nel definire la dimensione familiare, non si tiene conto dei soli ''figli'' ({{RefNumber|11|2|5}}). D'altra parte, la determinazione del numero dei figli, per la classificazione in parola, viene fatta in vari modi: considerandone il numero totale, o quello dei ''nati vivi'' (cfr. 601); tenendo conto dei soli {{TextTerm|figli sopravviventi|3}} (cfr. {{RefNumber|43|1|4}}) ad una certa data; limitandosi o meno ai soli figli nati nel matrimonio attuale, ecc. In certi studi interessa la ripartizione delle famiglie secondo il numero di {{TextTerm|figli a carico|4}} (cfr. {{RefNumber|35|8|1}}). Negli studi sulla ''fecondità matrimoniale'' ({{RefNumber|63|3|1}}*) si rivolge particolare attenzione alla ''prolificità'' ({{RefNumber|60|1|6}}*) dei {{TextTerm|matrimoni con fecondità completa|5}} (cfr. {{RefNumber|63|2|3}}*), o {{TextTerm|matrimoni con fertilità completa|5}}, cioè di quelli in cui gli sposi sono sopravvissuti sino alla fine ''dell'età feconda'' ({{RefNumber|62|0|1}}*).
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Lo studio della {{NonRefTerm|fecondità legittima}} ({{RefNumber|63|3|5}}*) si fa soprattutto per {{NonRefTerm|coorti}} ({{RefNumber|11|6|2}}) o {{NonRefTerm|promozioni di matrimoni}} (cfr. {{RefNumber|11|6|2}}) e in questo caso si parla di {{TextTerm|fecondità dei matrimoni|1|635|OtherIndexEntry=matrimoni, fecondità dei-}}. Quest’ultima si studia servendosi dei {{TextTerm|tassi di fecondità secondo la durata del matrimonio|2|635|IndexEntry=tasso di fecondità secondo la durata del matrimonio}} o, più di rado, dei {{TextTerm|tassi specifici di fecondità legittima per età|3|635|IndexEntry=tasso specifico di fecondità legittima per età}} della donna.
{{Note|2| Significato impreciso, o legato in qualche modo a situazioni contingenti, hanno certe espressioni usuali, come quella di {{NoteTerm|famiglia numerosa}}, o quella di {{NoteTerm|famiglia tipica}}.}}
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{{Note|1| L’espressione {{NoteTerm|produttività dei matrimoni}} è stata utilizzata in passato, oggi è poco usata.}}
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{{Note|2| Si è anche usato il {{NoteTerm|tasso di produttività dei matrimoni secondo la loro durata}}; come la precedente, quest’espressione oggi è poco usata.}}
  
 
=== 636 ===
 
=== 636 ===
  
La classificazione dei ''nati'' ({{RefNumber|60|1|3}}*) o dei ''parti'' ({{RefNumber|60|3|4}}) secondo l'ordine (cfr. 611) ha dato origine a tutta una serie di ''indici'' ({{RefNumber|13|6|1}}). Si possono genericamente definire come {{TextTerm|quozienti parziali di fecondità per ordine di generazione|1}}, o {{TextTerm|quozienti parziali di fertilità per ordine di generazione|1}} (cfr. {{RefNumber|13|3|4}}, {{RefNumber|61|1|1}}* e 621), quozienti nei quali a numeratore compaiono solo i nati di un certo ordine di generazione ed a denominatore, di solito, le donne in ''età riproduttiva'' ({{RefNumber|62|0|1}}*). Se inoltre a denominatore compare soltanto il numero medio di donne (o ''coppie'' - {{RefNumber|50|3|4}}) che hanno avuto figli dell'ordine immediatamente inferiore, si hanno gli effettivi {{TextTerm|quozienti di fecondità specifici per ordine di generazione|2}}, {{TextTerm|o quozienti di fertilità specifici per ordine di generazione|2}}. Se il denominatore è costituito, non da un numero medio, ma dal numero di donne (o coppie) che all'inizio del periodo considerato a-vevano già avuto figli sino all'ordine di generazione precedente a quello dei nati che compaiono al numeratore, si ottengono ''indici della probabilità empirica di avere un nato dell'ordine successivo <sup>3</sup>'' entro determinati intervalli di distanza dal matrimonio ({{RefNumber|63|3|2}}*) o in complesso. Eecen-temente si è posto l'accento su un concetto affine, quello della '''probabilità d'aumento''' <sup>4</sup> della famiglia, per ogni ordine di generazione. Nel calcolo di quest'ultima si tengono presenti solo famiglie con ''fertilità completa'' (cfr. {{RefNumber|63|2|3}}*) e si fa il rapporto, ad esempio per l'ordine n.mo, fra le famiglie (o più spesso le donne) che hanno avuto almeno ''n'' + 1 figli e quelle che ne hanno avuto almeno ''n.''
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Nello studio della {{TextTerm|fecondità di una coorte|1}}, la somma dei {{NonRefTerm|tassi specifici di fecondità}} ({{RefNumber|63|3|7}}) per età o dei {{NonRefTerm|tassi di fecondità secondo la durata del matrimonio}} ({{RefNumber|63|5|2}}) dà la {{TextTerm|discendenza lorda|2}} o più semplicemente {{TextTerm|discendenza|2}} della coorte a diverse date: {{TextTerm|discendenza attuale|3}}, quando questa data corrisponde con la data di compleanno della donna o del {{NonRefTerm|matrimonio}} ({{RefNumber|50|1|4}}), o quella di un’{{NonRefTerm|indagine}} ({{RefNumber|20|3|4}}); {{TextTerm|discendenza completa|4}} o {{TextTerm|discendenza finale|4}}, quando questa data è successiva alla fine del {{NonRefTerm|periodo riproduttivo}} ({{RefNumber|62|0|1}} ) delle donne. Sommando il prodotto dei {{NonRefTerm|tassi specifici di fecondità}} ({{RefNumber|63|3|1}} ) per la {{NonRefTerm|probabilità di sopravvivenza}} ({{RefNumber|43|1|6}}), o delle donne (dalla nascita o dall’età di 15 anni), o delle unioni, nella coorte oggetto di studio, si ottiene la {{TextTerm|discendenza netta|5}}, {{TextTerm|discendenza attuale netta|6}} o {{TextTerm|discendenza finale netta|7}}, a seconda se ci si trova prima o dopo la fine del periodo riproduttivo della donna.
{{Note|1| Un indice molto usato di ''fertilità attuale'' ({{RefNumber|63|2|2}}) delle coppie le quali hanno, avuto figli in un dato anno, indice che si fonda su una classificazione per ''ordine di generazione'' dei nati (o dei parti), è l'{{NoteTerm|ordine medio di generazione}}, pari alla media aritmetica ponderata dell'ordine di generazione dei nati (o parti) dell'anno.}}
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{{Note|4| Alcuni autori preferiscono discendenza completa, altri discendenza finale, a seconda dell’aspetto che essi vogliono mettere in evidenza utilizzando questo indice; finale in contrapposizione ad attuale, completa in contrapposizione ad interrotta prematuramente a causa della fine dell’unione. A causa di tale distinzione, si parla di discendenza finale netta ma non di discendenza completa netta, poiché questi due aggettivi insieme risultano contraddittori. In contrapposizione a {{NoteTerm|discendenza finale}}, si può parlare di {{NoteTerm|discendenza incompiuta}}: è la discendenza ad una data non precisata, precedente alla fine del periodo riproduttivo.}}
  
 
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=== 637 ===
  
Molta luce sulla cosiddetta {{TextTerm|fecondità naturale|2}}, o {{TextTerm|fertilità naturale|2}} (cfr. 621), può gettare lo studio dell'attività procreativa di ''coppie che non fanno ricorso a pratiche anticoncezionali'' <sup>1</sup>(cfr. 624). La probabilità che in regime matrimoniale, all'infuori di ogni pratica anticoncezionale e di ogni astensione dai contatti sessuali diretta a limitare la procreazione, la donna venga fecondata durante un ''periodo mestruale'' ({{RefNumber|62|2|5}}) ha ricevuto nome di {{TextTerm|fecondabilità|3}}. Sulla base di {{TextTerm|cartelle cliniche ginecologiche|4}}, o di {{TextTerm|cartelle cliniche ostetriche|4}}, che riportano notizie sul comportamento della donna nei riguardi della ''prolificazione'' ({{RefNumber|62|3|1}}*), si cerca di calcolare la {{TextTerm|frequenza delle gravidanze per ovulazione|5}} ({{RefNumber|62|2|6}}) durante i periodi di {{TextTerm|esposizione al rischio del concepimento|6}} (cfr. 612). Detta frequenza viene espressa, per varie vie più o meno corrette e significative, sotto forma di rapporti il cui inverso fornisce una misura dell'{{TextTerm|intervallo medio di esposizione al concepimento|7}} (cfr. 612). Il confronto fra la ''frequenza di gravidanze per ovulazione'' calcolata per gruppi di donne distinte a seconda che facessero o meno ricorso a pratiche anticoncezionali, viene impiegato {{NoteTerm|per}} avere indicazioni circa la {{TextTerm|efficacia dei metodi anticoncezionali|8}} (cfr. 624).
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I {{NonRefTerm|censimenti}} ({{RefNumber|20|2|1}}*) e le {{NonRefTerm|indagini}} ({{RefNumber|20|3|4}}) forniscono i dati sulla {{NonRefTerm|fecondità}} ({{RefNumber|60|1|1}}) quando nei loro questionari vi sono domande sul numero di figli avuti dalle donne o dalle {{NonRefTerm|coppie}} ({{RefNumber|50|3|8}}) censite, nel {{TextTerm|matrimonio attuale|1}} o in totale. Si calcola il {{TextTerm|numero medio di figli per donna|2|637|OtherIndexEntry=figli per donna, numero medio di-}}; per le coppie, il numero di figli che hanno avuto è spesso chiamato {{TextTerm|dimensione della famiglia|3|637|OtherIndexEntry=famiglia, dimensione della-}}. Si calcola anche il {{TextTerm|numero medio di nascite per matrimonio|4|637|OtherIndexEntry=nascite per matrimonio, numero medio di-}}. Si fa particolarmente attenzione alle {{TextTerm|famiglie complete|5|637|IndexEntry=famiglia completa}}, che sono quelle in cui la donna ha oltrepassato l’{{NonRefTerm|età feconda}} ({{RefNumber|62|0|1}}*) prima che il matrimonio sia stato {{NonRefTerm|sciolto}} (cf. {{RefNumber|51|0|1}}*). Il {{TextTerm|numero medio di figli per famiglia completa|6}} è poco diverso dalla {{NonRefTerm|discendenza completa}} ({{RefNumber|63|6|4}}). Classificando le famiglie complete per dimensioni, si può dedurre la serie delle {{TextTerm|probabilità d’ingrandimento delle famiglie|7|637|IndexEntry=probabilità d’ingrandimento della famiglia}} di n figli, cioè la proporzione di famiglie che, avendo avuto n figli ne hanno in seguito almeno un altro. Le indagini specifiche sulle famiglie forniscono molte informazioni sulla {{TextTerm|costituzione della famiglia|8}}; si possono anche studiare: la {{TextTerm|frequenza dei concepimenti prematrimoniali|9}}, lo {{NonRefTerm|scaglionamento delle nascite}} ({{RefNumber|61|2|1}}), l’età all’{{TextTerm|ultima maternità|10}} nelle famiglie complete.
{{Note|4| Ricerche del genere cui il testo accenna sono state svolte anche ricorrendo ad altre fonti d'informazione, come, ad esempio, all'Almanacco di Gotha.}}
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{{Note|7| Si specifica, anche, {{NoteTerm|intervallo protogenesico medio}} e {{NoteTerm|intervallo intergenesico medio}} (cfr. 612). }}
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Le informazioni relative alle famiglie sono raccolte nel {{TextTerm|foglio di famiglia|1|638|OtherIndexEntry=famiglia, foglio di-}} nel quale figurano le date di tutti gli {{NonRefTerm|eventi relativi allo stato civile}} ({{RefNumber|21|1|1}}) che riguardano una {{NonRefTerm|coppia}} ({{RefNumber|50|3|8}}) ed i suoi {{NonRefTerm|figli}} ({{RefNumber|11|2|5}}); esse sono ricavate a partire dalle indagini sulle famiglie (cfr. § {{RefNumber|63|7|}}). Negli studi di {{NonRefTerm|demografia storica}} ({{RefNumber|10|2|1}}), questi fogli si ottengono tramite la {{TextTerm|ricostituzione delle famiglie|2|638|OtherIndexEntry=famiglie, ricostituzione delle-}}, a partire da un estratto degli {{NonRefTerm|atti dello stato civile}} ({{RefNumber|21|1|3}}).<br />La {{TextTerm|storia riproduttiva|3|638|OtherIndexEntry=riproduttiva, storia-}} di una donna contiene informazioni dettagliate sulle sue gravidanze e sui {{NonRefTerm|concepimenti}} ({{RefNumber|60|2|1}}), desiderati o non, che ne risultano. Questi documenti servono, o per studiare la {{NonRefTerm|fecondità}} ({{RefNumber|60|1|1}}) in assenza di {{NonRefTerm|contraccezione}} ({{RefNumber|62|7|1}}) e dell’{{NonRefTerm|aborto indotto}} ({{RefNumber|60|4|2}}), la cosiddetta {{TextTerm|fecondità naturale|4}}, o a valutare la {{TextTerm|fecondabilità|5}}, o probabilità di concepimento per {{NonRefTerm|ciclo mestruale}} ({{RefNumber|62|2|2}}); se non si utilizza la contraccezione, si tratta della {{TextTerm|fecondabilità naturale|6}}, in caso contrario, di {{TextTerm|fecondabilità residua|7}}. Si usa l’espressione {{TextTerm|fecondabilità effettiva|8}} per indicare la fecondabilità relativa soltanto ai concepimenti dei nati vivi. Il {{TextTerm|tasso medio di concepimento|9|638|OtherIndexEntry=concepimento, tasso medio di-}} durante il periodo di {{NonRefTerm|esposizione al rischio}} (cfr. {{RefNumber|61|3|1}}), detto anche {{TextTerm|indice di Pearl|10|638|OtherIndexEntry=Peal, indice di-}}, fornisce indicazioni sull’{{NonRefTerm|efficacia della contraccezione}} ({{RefNumber|62|5|4}}) quando è calcolato su dei periodi in cui la contraccezione viene praticata.
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{{Note|5| {{NoteTerm|Fecondabilità}}, s.f. - {{NoteTerm|fecondabile}}, agg. : che può essere fecondato.}}
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{{Note|6| Utilizzato da solo, il termine fecondabilità indica la fecondabilità naturale.}}
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Nello studio della {{NonRefTerm|fecondità}} ({{RefNumber|60|1|1}}) di un anno o di un periodo, o {{TextTerm|fecondità del momento|1}}, ci si prefigge di riassumere le serie dei {{NonRefTerm|tassi specifici di fecondità}} ({{RefNumber|63|3|1}}), talvolta chiamate {{TextTerm|tavole di fecondità|2}}, o le serie delle {{NonRefTerm|nascite ridotte}} ({{RefNumber|63|3|7}}*) attraverso delle {{TextTerm|misure sintetiche di fecondità|3|639|IndexEntry=misura sintetica di fecondità}}.  I tassi che ne derivano, ottenuti tramite la somma, sono stati chiamati {{TextTerm|fecondità cumulata|4}} o {{TextTerm|somma delle nascite ridotte|4}} o {{TextTerm|tasso di fecondità totale|4|639|OtherIndexEntry=fecondità totale, tasso di-}} quando si tratta di {{NonRefTerm|fecondità generale}} ({{RefNumber|63|3|7}}*); {{TextTerm|somma delle nascite legittime ridotte|5}} quando si fa una sintesi della fecondità secondo la durata del matrimonio; {{TextTerm|somma delle nascite ridotte di ordine n|6}} quando questa sintesi porta sulla fecondità relativa ad ogni ordine. In mancanza dei {{NonRefTerm|tassi di fecondità per durata del matrimonio}} ({{RefNumber|63|5|2}}), si può utilizzare, come {{NonRefTerm|indicatore sintetico}} ({{RefNumber|13|2|5}}), il {{NonRefTerm|rapporto tra le nascite}} e i {{TextTerm|matrimoni|7|639|IndexEntry=matrimonio}}, mettendo al denominatore il numero di matrimoni dell’anno o una media ponderata dei matrimoni dell’anno e degli anni precedenti.  
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{{Note|3|L’utilizzo del {{NoteTerm|tasso lordo di riproduzione del momento}} è stato a lungo preferito a quello del tasso di fecondità totale: esso si calcola moltiplicando quest’ultimo per la proporzione di nascite femminili. Oggi la somma delle nascite ridotte è la misura della fecondità del momento più diffusa.}}
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Se l’{{NonRefTerm|aborto indotto}} ({{RefNumber|60|4|2}}) è legale, sono disponibili delle statistiche degli {{NonRefTerm|aborti legali}} ({{RefNumber|60|4|4}}). A partire da queste statistiche si calcola il {{TextTerm|tasso di abortività|1|640|OtherIndexEntry=abortività, tasso di-}}, dato dal numero annuo degli {{NonRefTerm|aborti}} ({{RefNumber|60|3|5}}) per 1.000 o 10.000 abitanti, e il {{TextTerm|numero di aborti per nascita|2}}, cioè il rapporto del numero di aborti in un anno e il numero di {{NonRefTerm|nascite}} ({{RefNumber|60|1|3}}) dello stesso anno. Il {{TextTerm|tasso di abortività totale|3|640|OtherIndexEntry=abortività totale, tasso di-}} è la somma dei {{TextTerm|tassi specifici di abortività|4|640|IndexEntry=tasso specifico di abortività|OtherIndexEntry=abortività, tasso specifico di-}} ed è una misura sintetica dell’aborto per una donna o per 1.000 donne. Si possono anche calcolare i {{TextTerm|tassi specifici di abortività per età e stato civile|5|640|IndexEntry=tasso specifico di abortività per età e stato civile}}. E' forse più appropriato calcolare la {{TextTerm|probabilità d'aborto per età e stato civile|6}}, utilizzando quindi come denominatore non le donne (come nel {{RefNumber|64|0|5}}), ma le gravidanze (nati vivi, più aborti e morti) di donne di una certa età e stato civile.
  
  

Versione attuale delle 09:01, 31 ago 2012


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

Si rimanda alla pagina di discussione per eventuali commenti.


Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



63

632

Si chiama tasso di natalità 1 il rapporto tra il numero delle nascite (601-3) osservate in una popolazione e l’ammontare (101-7) di questa popolazione. Se non è specificato altro l’espressione tasso di natalità indica il tasso generico di natalità 2, o più precisamente il tasso generico di natalità annuo 2 (cf. 601-6), ottenuto dividendo il numero di nati vivi in un anno (601-4), per la popolazione media (401-5). Qualora si prenda in considerazione il totale dei nati (601-7*), si parla di tasso di natalità totale 3. Si possono considerare eventualmente le componenti legittime e illegittime (cf. § 610-) del tasso di natalità, che si chiamano rispettivamente tasso di natalità legittimo 4 e tasso di natalità illegittimo 5; tuttavia si utilizza più spesso la proporzione dei nati illegittimi 6 sul totale dei nati (proporzione che generalmente si esprime in percentuale). Analogamente a quanto si fa per il caso della mortalità, e per raggiungere gli stessi scopi (cfr. 403), varie vie vengono seguite per costruire misure comparative di natalità 7, sotto forma di quozienti standardizzati di natalità 7, o quozienti normalizzati di natalità 7. I tassi di natalità si esprimono in generale in per mille (sottinteso: abitanti - cfr. 133-4*). In mancanza di dati sufficienti sul numero delle nascite annue (cfr. 201-9*), si calcola a partire della ripartizione per sesso e per età (cfr. § 325) della popolazione, un indicatore della fecondità chiamato rapporto figli-madri 8, che si ottiene dividendo il numero di figli di 0-4 anni, 5-9 anni o 0-9 anni per il numero delle madre in età riproduttiva (620-1 *).

  • 3. Non bisogna confondere totale e globale: il primo di questi aggettivi indica anche non si sottraggono i nati morti (411-5*) al totale dei nati, il secondo che si tiene conto dell’insieme dei nati, nella maggior parte dei casi vivi, indipendentemente dall’età della madre. per le misure della natimortalità (411-5), cfr. § 413.

633

Il termine generico tasso di fecondità 1 si applica a tutti i tassi calcolati dividendo il numero delle nascite (601-3) osservate in un certo periodo di tempo, in un gruppo di individui dello stesso sesso e in età riproduttiva (620-1*), o alla popolazione media di questo gruppo, o al numero di anni vissuti dai suoi membri durante quest’anno. Salvo indicazione contraria, si tratta di tassi di fecondità femminili 2, cioè dei tassi calcolati per dei gruppi di donne; in questo caso il numero di anni vissuti è detto numero di donne-anno 3; a volte si calcolano anche i tassi di fecondità maschile 4 seguendo lo stesso criterio. I tassi di fecondità si esprimono generalmente in nascite per mille (sottinteso: individui di tale categoria – di sesso, età, stati civile, ecc. - cfr. 133-4*). I tassi ottenuti dividendo i nati legittimi (610-3) a un certo ammontare di persone sposate (515-5) sono chiamati tassi di fecondità legittima 5, e quelli che si ottengono dividendo i nati illegittimi (610-4) ad un certo ammontare di persone non sposate (515-5*), sono detti tassi di fecondità illegittima 6. Qualora non venga fatta nessuna distinzione in base alla legittimità (610-1) delle nascite e allo stato civile (515-1) delle persone, si ottengono i cosiddetti tassi di fecondità generale 7. Questi diversi tipi di tassi di fecondità possono essere calcolati per tutto il periodo riproduttivo (620-1), o per età; si ottengono rispettivamente, i tassi globali di fecondità 8, o i tassi di fecondità specifici 9 o tassi di fecondità per età 9.

  • 1. Se fosse noto il numero dei concepimenti (602-1), si potrebbe calcolare nello stesso modo un tasso di concepimento.
  • 2. la stessa denominazione è talvolta utilizzata per dei tassi che comprendono al numeratore soltanto le nascite femminili.
  • 4. la stessa denominazione è talvolta utilizzata per dei tassi che comprendono al numeratore soltanto le nascite maschili (cfr. nota precedente).
  • 5. Fecondità legittima : fecondità delle persone sposate.
  • 6. Fecondità illegittima : fecondità delle persone non sposate.
  • 7. Fecondità generale : fecondità delle persone indipendentemente dallo stato civile (cfr. 134-7*). Nell’analisi trasversale (103-5), si sostituisce l’espressione tasso di fecondità generale con l’espressione nascite ridotte.
  • 8. Vedere 632-3*.

634

Nei tassi di fecondità per ordine 1, si dividono i nati (601-3) di un certo ordine (cf. 611-1) per un numero di donne, per un numero di matrimoni, per un numero di nascite di ordine precedente.
Si chiamano tassi di fecondità per parità 2 o tassi di fecondità per ordine di nascita 2 quei tassi che hanno al numeratore le nascite di un certo ordine (n) e al denominatore le donne che hanno avuto figli dell’ordine immediatamente inferiore (di rango n-1); bisognerebbe di preferenza utilizzare i tassi di fecondità specifici per ordine di nascita 3, se le statistiche disponibili lo permettono.

  • 1. Quando le nascite di ogni ordine sono classificate seguendo l’anno in cui la nascita di ordine precedente ha avuto luogo, ci si accontenta di dividere il numero dei nati di ordine n dell’anno t che sono stati preceduti da un nato di ordine n-1 nell’anno t-x per il numero di nati di ordine t-1 di quest’anno t-x . L’indice così ottenuto si chiama nascite ridotte di ordine n .
  • 3. I quozienti esistono soltanto per gli eventi non rinnovabili (201-4), primi matrimoni, nascite di ordine n, decessi. Si parla quindi di quozienti di fecondità solo se si tiene conto dell’ordine di nascita, in questo caso le nascite sono eventi rinnovabili.

635

Lo studio della fecondità legittima (633-5*) si fa soprattutto per coorti (116-2) o promozioni di matrimoni (cfr. 116-2) e in questo caso si parla di fecondità dei matrimoni 1. Quest’ultima si studia servendosi dei tassi di fecondità secondo la durata del matrimonio 2 o, più di rado, dei tassi specifici di fecondità legittima per età 3 della donna.

  • 1. L’espressione produttività dei matrimoni è stata utilizzata in passato, oggi è poco usata.
  • 2. Si è anche usato il tasso di produttività dei matrimoni secondo la loro durata; come la precedente, quest’espressione oggi è poco usata.

636

Nello studio della fecondità di una coorte 1, la somma dei tassi specifici di fecondità (633-7) per età o dei tassi di fecondità secondo la durata del matrimonio (635-2) dà la discendenza lorda 2 o più semplicemente discendenza 2 della coorte a diverse date: discendenza attuale 3, quando questa data corrisponde con la data di compleanno della donna o del matrimonio (501-4), o quella di un’indagine (203-4); discendenza completa 4 o discendenza finale 4, quando questa data è successiva alla fine del periodo riproduttivo (620-1 ) delle donne. Sommando il prodotto dei tassi specifici di fecondità (633-1 ) per la probabilità di sopravvivenza (431-6), o delle donne (dalla nascita o dall’età di 15 anni), o delle unioni, nella coorte oggetto di studio, si ottiene la discendenza netta 5, discendenza attuale netta 6 o discendenza finale netta 7, a seconda se ci si trova prima o dopo la fine del periodo riproduttivo della donna.

  • 4. Alcuni autori preferiscono discendenza completa, altri discendenza finale, a seconda dell’aspetto che essi vogliono mettere in evidenza utilizzando questo indice; finale in contrapposizione ad attuale, completa in contrapposizione ad interrotta prematuramente a causa della fine dell’unione. A causa di tale distinzione, si parla di discendenza finale netta ma non di discendenza completa netta, poiché questi due aggettivi insieme risultano contraddittori. In contrapposizione a discendenza finale, si può parlare di discendenza incompiuta: è la discendenza ad una data non precisata, precedente alla fine del periodo riproduttivo.

637

I censimenti (202-1*) e le indagini (203-4) forniscono i dati sulla fecondità (601-1) quando nei loro questionari vi sono domande sul numero di figli avuti dalle donne o dalle coppie (503-8) censite, nel matrimonio attuale 1 o in totale. Si calcola il numero medio di figli per donna 2; per le coppie, il numero di figli che hanno avuto è spesso chiamato dimensione della famiglia 3. Si calcola anche il numero medio di nascite per matrimonio 4. Si fa particolarmente attenzione alle famiglie complete 5, che sono quelle in cui la donna ha oltrepassato l’età feconda (620-1*) prima che il matrimonio sia stato sciolto (cf. 510-1*). Il numero medio di figli per famiglia completa 6 è poco diverso dalla discendenza completa (636-4). Classificando le famiglie complete per dimensioni, si può dedurre la serie delle probabilità d’ingrandimento delle famiglie 7 di n figli, cioè la proporzione di famiglie che, avendo avuto n figli ne hanno in seguito almeno un altro. Le indagini specifiche sulle famiglie forniscono molte informazioni sulla costituzione della famiglia 8; si possono anche studiare: la frequenza dei concepimenti prematrimoniali 9, lo scaglionamento delle nascite (612-1), l’età all’ultima maternità 10 nelle famiglie complete.


638

Le informazioni relative alle famiglie sono raccolte nel foglio di famiglia 1 nel quale figurano le date di tutti gli eventi relativi allo stato civile (211-1) che riguardano una coppia (503-8) ed i suoi figli (112-5); esse sono ricavate a partire dalle indagini sulle famiglie (cfr. § 637-). Negli studi di demografia storica (102-1), questi fogli si ottengono tramite la ricostituzione delle famiglie 2, a partire da un estratto degli atti dello stato civile (211-3).
La storia riproduttiva 3 di una donna contiene informazioni dettagliate sulle sue gravidanze e sui concepimenti (602-1), desiderati o non, che ne risultano. Questi documenti servono, o per studiare la fecondità (601-1) in assenza di contraccezione (627-1) e dell’aborto indotto (604-2), la cosiddetta fecondità naturale 4, o a valutare la fecondabilità 5, o probabilità di concepimento per ciclo mestruale (622-2); se non si utilizza la contraccezione, si tratta della fecondabilità naturale 6, in caso contrario, di fecondabilità residua 7. Si usa l’espressione fecondabilità effettiva 8 per indicare la fecondabilità relativa soltanto ai concepimenti dei nati vivi. Il tasso medio di concepimento 9 durante il periodo di esposizione al rischio (cfr. 613-1), detto anche indice di Pearl 10, fornisce indicazioni sull’efficacia della contraccezione (625-4) quando è calcolato su dei periodi in cui la contraccezione viene praticata.

  • 5. Fecondabilità, s.f. - fecondabile, agg. : che può essere fecondato.
  • 6. Utilizzato da solo, il termine fecondabilità indica la fecondabilità naturale.

639

Nello studio della fecondità (601-1) di un anno o di un periodo, o fecondità del momento 1, ci si prefigge di riassumere le serie dei tassi specifici di fecondità (633-1), talvolta chiamate tavole di fecondità 2, o le serie delle nascite ridotte (633-7*) attraverso delle misure sintetiche di fecondità 3. I tassi che ne derivano, ottenuti tramite la somma, sono stati chiamati fecondità cumulata 4 o somma delle nascite ridotte 4 o tasso di fecondità totale 4 quando si tratta di fecondità generale (633-7*); somma delle nascite legittime ridotte 5 quando si fa una sintesi della fecondità secondo la durata del matrimonio; somma delle nascite ridotte di ordine n 6 quando questa sintesi porta sulla fecondità relativa ad ogni ordine. In mancanza dei tassi di fecondità per durata del matrimonio (635-2), si può utilizzare, come indicatore sintetico (132-5), il rapporto tra le nascite e i matrimoni 7, mettendo al denominatore il numero di matrimoni dell’anno o una media ponderata dei matrimoni dell’anno e degli anni precedenti.

  • 3. L’utilizzo del tasso lordo di riproduzione del momento è stato a lungo preferito a quello del tasso di fecondità totale: esso si calcola moltiplicando quest’ultimo per la proporzione di nascite femminili. Oggi la somma delle nascite ridotte è la misura della fecondità del momento più diffusa.

640

Se l’aborto indotto (604-2) è legale, sono disponibili delle statistiche degli aborti legali (604-4). A partire da queste statistiche si calcola il tasso di abortività 1, dato dal numero annuo degli aborti (603-5) per 1.000 o 10.000 abitanti, e il numero di aborti per nascita 2, cioè il rapporto del numero di aborti in un anno e il numero di nascite (601-3) dello stesso anno. Il tasso di abortività totale 3 è la somma dei tassi specifici di abortività 4 ed è una misura sintetica dell’aborto per una donna o per 1.000 donne. Si possono anche calcolare i tassi specifici di abortività per età e stato civile 5. E' forse più appropriato calcolare la probabilità d'aborto per età e stato civile 6, utilizzando quindi come denominatore non le donne (come nel 640-5), ma le gravidanze (nati vivi, più aborti e morti) di donne di una certa età e stato civile.


Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93