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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

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Disponendo di una ''classificazione delle famiglie secondo il numero di figli'' <sup>1</sup>(cfr. 115), si hanno informazioni su quella che, con espressione ambigua, può designarsi come una {{TextTerm|dimensione della famiglia|2}}, o {{TextTerm|grandezza della famiglia|2}}, l'ambiguità risiedendo soprattutto nel fatto che talora, nel definire la dimensione familiare, non si tiene conto dei soli ''figli'' ({{RefNumber|11|2|5}}). D'altra parte, la determinazione del numero dei figli, per la classificazione in parola, viene fatta in vari modi: considerandone il numero totale, o quello dei ''nati vivi'' (cfr. 601); tenendo conto dei soli {{TextTerm|figli sopravviventi|3}} (cfr. {{RefNumber|43|1|4}}) ad una certa data; limitandosi o meno ai soli figli nati nel matrimonio attuale, ecc. In certi studi interessa la ripartizione delle famiglie secondo il numero di {{TextTerm|figli a carico|4}} (cfr. {{RefNumber|35|8|1}}). Negli studi sulla ''fecondità matrimoniale'' ({{RefNumber|63|3|1}}*) si rivolge particolare attenzione alla ''prolificità'' ({{RefNumber|60|1|6}}*) dei {{TextTerm|matrimoni con fecondità completa|5}} (cfr. {{RefNumber|63|2|3}}*), o {{TextTerm|matrimoni con fertilità completa|5}}, cioè di quelli in cui gli sposi sono sopravvissuti sino alla fine ''dell'età feconda'' ({{RefNumber|62|0|1}}*).
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Lo studio della {{NonRefTerm|fecondità legittima}} ({{RefNumber|63|3|5}}*) si fa soprattutto per {{NonRefTerm|coorti}} ({{RefNumber|11|6|2}}) o {{NonRefTerm|promozioni di matrimoni}} (cfr. {{RefNumber|11|6|2}}) e in questo caso si parla di {{TextTerm|fecondità dei matrimoni|1}}. Quest’ultima si studia servendosi dei {{TextTerm|tassi di fecondità secondo la durata del matrimonio|2}} o più di rado, dei {{TextTerm|tassi specifici di fecondità legittima per età|3}} della donna.
{{Note|2| Significato impreciso, o legato in qualche modo a situazioni contingenti, hanno certe espressioni usuali, come quella di {{NoteTerm|famiglia numerosa}}, o quella di {{NoteTerm|famiglia tipica}}.}}
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{{Note|1| L’espressione {{NoteTerm|produttività dei matrimoni}} è stata utilizzata in passato, oggi è poco usata.}}
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{{Note|2| Si è anche usato il {{NoteTerm|tasso di produttività dei matrimoni secondo la loro durata;}} come la precedente, quest’espressione oggi è poco usata.}}
  
 
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Versione delle 12:34, 27 mar 2008


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Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



630

Si parla di contraccettivo orale 1, di contraccezione ormonale 2, di contraccezione tramite steroidi 3, quando l’ovulazione (622-3) è inibita dall’assunzione regolare di compresse, dette pillole 4, tramite iniezione o impianti.

631

La sterilizzazione 1 ha luogo in seguito ad un intervento chirurgico : nell’uomo tramite un intervento ai canali deferenti, in termini medici vasectomia 2 o occlusione 3, nella donna, tramite un intervento alle tube, in termini medici legatura delle tube 4 o chiusura delle tube 4 o occlusione delle tube 4.

632

Si chiama tasso di natalità 1 il rapporto tra il numero delle nascite (601-3) osservate in una popolazione e l’ammontare (101-7) di questa popolazione. Se non è specificato altro l’espressione tasso di natalità indica il tasso generico di natalità 2, o più precisamente il tasso generico di natalità annuo 2 (cf. 601-6), ottenuto dividendo il numero di nati vivi in un anno (601-4), per la popolazione media (401-5). Qualora si prenda in considerazione il totale dei nati (601-7*) si parla di tasso di natalità totale 3. Si possono considerare eventualmente le componenti legittime e illegittime (cf. § 610-) del tasso di natalità, che si chiamano rispettivamente tasso di natalità legittimo 4 e tasso di natalità illegittimo 5, tuttavia si utilizza più spesso la proporzione dei nati illegittimi 6 sul totale dei nati (proporzione che generalmente si esprime in percentuale). Analogamente a quanto si fa per il caso della mortalità, e per raggiungere gli stessi scopi (cfr. 403), varie vie vengono seguite per costruire misure comparative di natalità 7, sotto forma di quozienti standardizzati di natalità 7, o quozienti normalizzati di natalità 7. I tassi di natalità si esprimono in generale in per mille (sottinteso : abitanti - cfr. 133-4*). In mancanza di dati sufficienti sul numero delle nascite annue (cfr. 201-9*), si calcola a partire della ripartizione per sesso e per età (cfr. § 325-) della popolazione, un indicatore della fecondità chiamato rapporto figli-madri 8, che si ottiene dividendo il numero di figli di 0-4 anni, 5-9 anni o 0-9 anni per il numero delle madre in età riproduttiva (620-1 *).

  • 3. Non bisogna confondere totale e globale : il primo di questi aggettivi indic ache non si sottraggono i nati morti (411-5*) al totale dei nati, il secondo che si tiene conto dell’insieme dei nati, nella maggior parte dei casi vivi , indipendentemente dall’età della madre.
    per le misure dellanatimortalità (411-5), cfr. § 413.

633

Il termine generico tasso di fecondità 1 si applica a tutti i tassi calcolati dividendo il numero delle nascite (601-3) osservate in un certo periodo di tempo, in un gruppo di individui dello stesso sesso e in età riproduttiva (620-1*), o alla popolazione media di questo gruppo, o al numero di anni vissuti dai suoi membri durante quest’anno. Salvo indicazione contraria, si tratta di tassi di fecondità femminili 2, cioè dei tassi calcolati per dei gruppi di donne; in questo caso il numero di anni vissuti è detto numero di donne-anno 3; a volte si calcolano anche i tassi di fecondità maschile 4 seguendo lo stesso criterio. I tassi di fecondità si esprimono generalmente in nascite {NonRefTerm|per mille}} (sottinteso : individui di tale categoria – di sesso, età, stati civile, ecc. - cfr. 133-4*). I tassi ottenuti dividendo i nati legittimi (610-3) a un certo ammontare di persone sposate (515-5) sono chiamati tassi di fecondità legittima 5, e quelli che si ottengono dividendo i nati illegittimi (610-4) ad un certo ammontare di persone non sposate (515-5*), sono detti tassi di fecondità illegittima 6. Qualora non venga fatta nessuna distinzione in base alla legittimità (610-1) delle nascite e allo stato civile (515-1) delle persone, si ottengono i cosiddetti tassi di fecondità generale 7. Questi diversi tipi di tassi di fecondità possono essere calcolati, per tutto ilperiodo riproduttivo (620-1), o per età; si ottengono rispettivamente, i tassi globali di fecondità 8, o i tassi di fecondità specifici 9 o tassi di fecondità per età 9.

  • 1. Se fosse noto il numero dei concepimenti (602-1), si potrebbe calcolare nello stesso modo un tasso di concepimento.
  • 2. la stessa denominazione è talvolta utilizzata per dei tassi che comprendono al numeratore soltanto le nascite femminili.
  • 4. la stessa denominazione è talvolta utilizzata per dei tassi che comprendono al numeratore soltanto le nascite maschili (cfr. nota precedente).
  • 5. Fecondità legittima : fecondità delle persone sposate.
  • 6. Fecondità illegittima : fecondità delle persone non sposate.
  • 7. Fecondità generale : fecondità delle persone indipendentemente dallo stato civile (cfr. 134-7*). Nell’analisi trasversale (103-5), si sostituisce l’espressione tasso di fecondità generale con l’espressione nascite ridotte.
  • 8. Vedere 632-3*.

634

Nei tassi di fecondità per ordine 1, si dividono i nati (601-3) di un certo ordine (cf. 611-1) per un numero di donne, per un numero di matrimoni, per un numero di nascite di ordine precedente.
Si chiamano tassi di fecondità per parità 2o tassi di fecondità per ordine di nascita 2 quei tassi che hanno al numeratore le nascite di un certo ordine (n) e al denominatore le donne che hanno avuto figli dell’ordine immediatamente inferiore (di rango n-1); bisognerebbe di preferenza utilizzare i tassi di fecondità specifici per ordine di nascita 3, se le statistiche disponibili lo permettono.

  • 1. Quando le nascite di ogni ordine sono classificate seguendo l’anno in cui la nascita di ordine precedente ha avuto luogo, ci si accontenta di dividere il numero dei nati di ordine n dell’anno t che sono stati preceduti da un nato di ordine n-1 nell’anno t-x per il numero di nati di ordine t-1 di quest’anno t-x . L’indice così ottenuto si chiama nascite ridotte di ordine n .
  • 3. I quozienti esistono soltanto per gli eventi non rinnovabili (201-4), primi matrimoni, nascite di ordine n, decessi. Si parla quindi di quozienti di fecondità solo se si tiene conto dell’ordine di nascita, in questo caso le nascite sono eventi rinnovabili.

635

Lo studio della fecondità legittima (633-5*) si fa soprattutto per coorti (116-2) o promozioni di matrimoni (cfr. 116-2) e in questo caso si parla di fecondità dei matrimoni 1. Quest’ultima si studia servendosi dei tassi di fecondità secondo la durata del matrimonio 2 o più di rado, dei tassi specifici di fecondità legittima per età 3 della donna.

  • 1. L’espressione produttività dei matrimoni è stata utilizzata in passato, oggi è poco usata.
  • 2. Si è anche usato il tasso di produttività dei matrimoni secondo la loro durata; come la precedente, quest’espressione oggi è poco usata.

636

La classificazione dei nati (601-3*) o dei parti (603-4) secondo l'ordine (cfr. 611) ha dato origine a tutta una serie di indici (136-1). Si possono genericamente definire come quozienti parziali di fecondità per ordine di generazione 1, o quozienti parziali di fertilità per ordine di generazione 1 (cfr. 133-4, 611-1* e 621), quozienti nei quali a numeratore compaiono solo i nati di un certo ordine di generazione ed a denominatore, di solito, le donne in età riproduttiva (620-1*). Se inoltre a denominatore compare soltanto il numero medio di donne (o coppie - 503-4) che hanno avuto figli dell'ordine immediatamente inferiore, si hanno gli effettivi quozienti di fecondità specifici per ordine di generazione 2, o quozienti di fertilità specifici per ordine di generazione 2. Se il denominatore è costituito, non da un numero medio, ma dal numero di donne (o coppie) che all'inizio del periodo considerato a-vevano già avuto figli sino all'ordine di generazione precedente a quello dei nati che compaiono al numeratore, si ottengono indici della probabilità empirica di avere un nato dell'ordine successivo 3 entro determinati intervalli di distanza dal matrimonio (633-2*) o in complesso. Eecen-temente si è posto l'accento su un concetto affine, quello della probabilità d'aumento 4 della famiglia, per ogni ordine di generazione. Nel calcolo di quest'ultima si tengono presenti solo famiglie con fertilità completa (cfr. 632-3*) e si fa il rapporto, ad esempio per l'ordine n.mo, fra le famiglie (o più spesso le donne) che hanno avuto almeno n + 1 figli e quelle che ne hanno avuto almeno n.

  • 1. Un indice molto usato di fertilità attuale (632-2) delle coppie le quali hanno, avuto figli in un dato anno, indice che si fonda su una classificazione per ordine di generazione dei nati (o dei parti), è l'ordine medio di generazione, pari alla media aritmetica ponderata dell'ordine di generazione dei nati (o parti) dell'anno.

637

Molta luce sulla cosiddetta fecondità naturale 2, o fertilità naturale 2 (cfr. 621), può gettare lo studio dell'attività procreativa di coppie che non fanno ricorso a pratiche anticoncezionali 1(cfr. 624). La probabilità che in regime matrimoniale, all'infuori di ogni pratica anticoncezionale e di ogni astensione dai contatti sessuali diretta a limitare la procreazione, la donna venga fecondata durante un periodo mestruale (622-5) ha ricevuto nome di fecondabilità 3. Sulla base di cartelle cliniche ginecologiche 4, o di cartelle cliniche ostetriche 4, che riportano notizie sul comportamento della donna nei riguardi della prolificazione (623-1*), si cerca di calcolare la frequenza delle gravidanze per ovulazione 5 (622-6) durante i periodi di esposizione al rischio del concepimento 6 (cfr. 612). Detta frequenza viene espressa, per varie vie più o meno corrette e significative, sotto forma di rapporti il cui inverso fornisce una misura dell'intervallo medio di esposizione al concepimento 7 (cfr. 612). Il confronto fra la frequenza di gravidanze per ovulazione calcolata per gruppi di donne distinte a seconda che facessero o meno ricorso a pratiche anticoncezionali, viene impiegato per avere indicazioni circa la efficacia dei metodi anticoncezionali 8 (cfr. 624).

  • 4. Ricerche del genere cui il testo accenna sono state svolte anche ricorrendo ad altre fonti d'informazione, come, ad esempio, all'Almanacco di Gotha.
  • 7. Si specifica, anche, intervallo protogenesico medio e intervallo intergenesico medio (cfr. 612).


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Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93