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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

Differenze tra le versioni di "62"

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
(629: introduco par 629)
(Università La Sapienza di Roma Elena Ambrosetti i Cristina Giudici)
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Il {{TextTerm|periodo riproduttivo|1}}, o {{TextTerm|periodo fecondo|1}}è il periodo in cui l'essere umano, ed in particolare la donna, può procreare ({{RefNumber|60|1|2}}*). Il periodo in cui ci si può riprodurre ha inizio con la {{TextTerm|pubertà|2}}, fase di maturazione degli organi genitali. Nella donna, in questa fase, ha inizio la {{TextTerm|mestruazione|3}}, l'apparizione periodica, cioè, dei {{TextTerm|mestrui|4}}. La prima {{NonRefTerm|mestruazione}} è detta {{TextTerm|menarca|5}}. Le mestruazioni hanno termine alla {{TextTerm|menopausa|6}}. In pratica conviene far iniziare il periodo della procreazione all'{{NonRefTerm|età minima al matrimonio}} ({{RefNumber|50|4|1}}) e di fissarne il termine a 45 o 50 anni per le donne. La temporanea scomparsa delle mestruazioni, per qualsiasi causa, è detta {{TextTerm|amenorrea|7}} e si precisa {{TextTerm|amenorrea gravidica|8}} riguardo a quella che segue un concepimento e finisce, dopo la {{NonRefTerm|nascita}}con l'{{TextTerm|amenorrea post-partum|9}} o {{TextTerm|amenorrea post-gravidica|9}} .
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Il {{TextTerm|periodo riproduttivo|1|620}}, o {{TextTerm|periodo fecondo|1|620|2}}è il periodo in cui l'essere umano, ed in particolare la donna, può procreare ({{RefNumber|60|1|2}}*). Il periodo in cui ci si può riprodurre ha inizio con la {{TextTerm|pubertà|2|620}}, fase di maturazione degli organi genitali. Nella donna, in questa fase, ha inizio la {{TextTerm|mestruazione|3|620}}, l'apparizione periodica, cioè, dei {{TextTerm|mestrui|4|620}}. La prima {{NonRefTerm|mestruazione}} è detta {{TextTerm|menarca|5|620}}. Le mestruazioni hanno termine alla {{TextTerm|menopausa|6|620}}. In pratica conviene far iniziare il periodo della procreazione all'{{NonRefTerm|età minima al matrimonio}} ({{RefNumber|50|4|1}}) e di fissarne il termine a 45 o 50 anni per le donne. La temporanea scomparsa delle mestruazioni, per qualsiasi causa, è detta {{TextTerm|amenorrea|7|620}} e si precisa {{TextTerm|amenorrea gravidica|8|620}} riguardo a quella che segue un concepimento e finisce, dopo la {{NonRefTerm|nascita}}con l'{{TextTerm|amenorrea post-partum|9|620}} o {{TextTerm|amenorrea post-gravidica|9|620|2}} .
 
{{Note|1| Si dice anche {{NoteTerm|età riproduttiva}}, o {{NoteTerm|età feconda}}, {{NoteTerm|riproduttivo}}, agg. — {{NoteTerm|riproduzione}}, s.f. — {{NoteTerm|riprodursi}}, v.r.}}
 
{{Note|1| Si dice anche {{NoteTerm|età riproduttiva}}, o {{NoteTerm|età feconda}}, {{NoteTerm|riproduttivo}}, agg. — {{NoteTerm|riproduzione}}, s.f. — {{NoteTerm|riprodursi}}, v.r.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|pubertà}}, s.f{{NoteTerm|. — pubere}}, agg. e s. —}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|pubertà}}, s.f{{NoteTerm|. — pubere}}, agg. e s. —}}
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Le parole {{TextTerm|fertilità|1}} e {{TextTerm|sterilità|2}} sono usate in demografia per indicare rispettivamente la capacità o l’incapacità a dare alla luce dei figli; l’{{TextTerm|infecondabilità|3}} è la causà principale, ma non la sola della sterilità. Si distingue tra {{TextTerm|infecondabilità temporanea|4}} o {{TextTerm|sterilità temporanea|5}} e {{TextTerm|infecondabilità definitiva|6}} o {{TextTerm|sterilità definitiva|7}}a seconda che l’incapacità a {{NonRefTerm|concepire}} ({{RefNumber|60|2|1}}*) o a {{NonRefTerm|procreare}} ({{RefNumber|60|1|2}}*) sia o non sia definitiva; se essa ha luogo senza che vi sia stato alcun {NonRefTerm|nascita vivente}} ({{RefNumber|60|1|4}}), si ha {{TextTerm|sterilità totale|8}} o {{TextTerm|sterilità primaria|8}}, in contrapposizione alla {{TextTerm|sterilità parziale|9}} o {{TextTerm|sterilità secondaria|9}} che interviene dopo la procreazione di almeno un figlio.
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Le parole {{TextTerm|fertilità|1|621}} e {{TextTerm|sterilità|2|621}} sono usate in demografia per indicare rispettivamente la capacità o l’incapacità a dare alla luce dei figli; l’{{TextTerm|infecondabilità|3|621}} è la causà principale, ma non la sola della sterilità. Si distingue tra {{TextTerm|infecondabilità temporanea|4|621}} o {{TextTerm|sterilità temporanea|5|621}} e {{TextTerm|infecondabilità definitiva|6|621}} o {{TextTerm|sterilità definitiva|7|621}}a seconda che l’incapacità a {{NonRefTerm|concepire}} ({{RefNumber|60|2|1}}*) o a {{NonRefTerm|procreare}} ({{RefNumber|60|1|2}}*) sia o non sia definitiva; se essa ha luogo senza che vi sia stato alcun {NonRefTerm|nascita vivente}} ({{RefNumber|60|1|4}}), si ha {{TextTerm|sterilità totale|8|621}} o {{TextTerm|sterilità primaria|8|621|2}}, in contrapposizione alla {{TextTerm|sterilità parziale|9|621}} o {{TextTerm|sterilità secondaria|9|621|2}} che interviene dopo la procreazione di almeno un figlio.
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Fertilità}}, s.f. - {{NoteTerm|fertile}}, agg.: atto alla procrezione.}}
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Fertilità}}, s.f. - {{NoteTerm|fertile}}, agg.: atto alla procrezione.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Sterilità}}, s.f. - {{NoteTerm|sterile}}, agg.: non atto alla procreazione.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Sterilità}}, s.f. - {{NoteTerm|sterile}}, agg.: non atto alla procreazione.}}
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L’espressione {{NonRefTerm|sterilità temporanea}} ({{RefNumber|62|1|5}}) è talvolta utilizzata per le donne nei casi in cui la loro incapacità a concepire non ha nulla di patologico; è allora preferibile, utilizzare l’espressione {{NonRefTerm|infecondabilità temporanea}} ({{RefNumber|62|1|4}}) soprattutto quando si tratta di {{TextTerm|periodi d’infecondabilità|1}} all’interno del {{TextTerm|ciclo mestruale|2}} o dei periodo in cui l’assenza dell’{{TextTerm|ovulazione|3}}, dipende da un fenomeno fisiologico normale quali la {{NonRefTerm|gravidanza}} ({{RefNumber|60|2|5}}) e l’{{TextTerm|allattamento|4}}; il periodo che va dal {{NonRefTerm|concepimento}} ({{RefNumber|60|2|1}}) al ritorno dell’ovulazione dopo il {{NonRefTerm|parto}} ({{RefNumber|60|3|4}}) è detto {{TextTerm|tempo morto|5}}, soprattutto nei {{NonRefTerm|modelli}} ({{RefNumber|73|0|1}}). La sterilità temporanea indica quindi di preferenza una situazione in cui l’incapacità a procreare presenta un carattere anormale che può tradursi nell’esistenza di {{TextTerm|cicli anovulatori|6}}, cicli cioè senza ovulazione, o in un periodo di {{NonRefTerm|amenorrea}} ({{RefNumber|62|0|7}}). L’{{NonRefTerm|infecondità}} ({{RefNumber|62|3|2}}) involontaria di lunga durata crea una presunzione di {{NonRefTerm|sterilità}} ({{RefNumber|62|1|2}}), ciò spiega il fatto che nella letteratura medica troviamo quest’ultima espressione in luogo della precedente. La {{TextTerm|sub-fecondità|7}} delle giovanissime, è analogamente all’origine dell’espressione {{TextTerm|sterilità delle adolescenti|8}} che potrebbe sinteticamente chiamarsi {{TextTerm|sub-fecondità delle adolescenti|8}}.
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L’espressione {{NonRefTerm|sterilità temporanea}} ({{RefNumber|62|1|5}}) è talvolta utilizzata per le donne nei casi in cui la loro incapacità a concepire non ha nulla di patologico; è allora preferibile, utilizzare l’espressione {{NonRefTerm|infecondabilità temporanea}} ({{RefNumber|62|1|4}}) soprattutto quando si tratta di {{TextTerm|periodi d’infecondabilità|1|622}} all’interno del {{TextTerm|ciclo mestruale|2|622}} o dei periodo in cui l’assenza dell’{{TextTerm|ovulazione|3|622}}, dipende da un fenomeno fisiologico normale quali la {{NonRefTerm|gravidanza}} ({{RefNumber|60|2|5}}) e l’{{TextTerm|allattamento|4|622}}; il periodo che va dal {{NonRefTerm|concepimento}} ({{RefNumber|60|2|1}}) al ritorno dell’ovulazione dopo il {{NonRefTerm|parto}} ({{RefNumber|60|3|4}}) è detto {{TextTerm|tempo morto|5|622}}, soprattutto nei {{NonRefTerm|modelli}} ({{RefNumber|73|0|1}}). La sterilità temporanea indica quindi di preferenza una situazione in cui l’incapacità a procreare presenta un carattere anormale che può tradursi nell’esistenza di {{TextTerm|cicli anovulatori|6|622}}, cicli cioè senza ovulazione, o in un periodo di {{NonRefTerm|amenorrea}} ({{RefNumber|62|0|7}}). L’{{NonRefTerm|infecondità}} ({{RefNumber|62|3|2}}) involontaria di lunga durata crea una presunzione di {{NonRefTerm|sterilità}} ({{RefNumber|62|1|2}}), ciò spiega il fatto che nella letteratura medica troviamo quest’ultima espressione in luogo della precedente. La {{TextTerm|sub-fecondità|7|622}} delle giovanissime, è analogamente all’origine dell’espressione {{TextTerm|sterilità delle adolescenti|8|622}} che potrebbe sinteticamente chiamarsi {{TextTerm|sub-fecondità delle adolescenti|8|622|2}}.
 
{{Note|2| Di frequente si utilizza l’espressione abbreviata {{NoteTerm|ciclo}}.}}
 
{{Note|2| Di frequente si utilizza l’espressione abbreviata {{NoteTerm|ciclo}}.}}
  
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Quando ci si riferisce ai risultati e non alle attitudini, si usano i termini {{TextTerm|fecondità|1}} e {{TextTerm|infecondità|2}}, a seconda che vi sia o non vi sia {{NonRefTerm|procreazione}} ({{RefNumber|60|1|2}}) effettiva durante il periodo considerato. L’{{TextTerm|infecondità totale|3}} si riferisce all’intero periodo della procreazione, l’{{TextTerm|infecondità definitiva|4}} si riferisce al periodo che va da una certa età della donna, o da una durata precisa del matrimonio, alla fine del periodo di procreazione. Quando l’assenza di procreazione è dovuta alla volontà delle {{NonRefTerm|coppie}} ({{RefNumber|50|3|8}}) di non procreare o di non procreare più, si parla d’{{TextTerm|infecondità volontaria|5}}. Si noterà l’inversione di significato tra i termini omologhi in inglese e in italiano: in generale si traduce "fertility" con fecondità e "fe-cundity" con fertilità.
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Quando ci si riferisce ai risultati e non alle attitudini, si usano i termini {{TextTerm|fecondità|1|623}} e {{TextTerm|infecondità|2|623}}, a seconda che vi sia o non vi sia {{NonRefTerm|procreazione}} ({{RefNumber|60|1|2}}) effettiva durante il periodo considerato. L’{{TextTerm|infecondità totale|3|623}} si riferisce all’intero periodo della procreazione, l’{{TextTerm|infecondità definitiva|4|623}} si riferisce al periodo che va da una certa età della donna, o da una durata precisa del matrimonio, alla fine del periodo di procreazione. Quando l’assenza di procreazione è dovuta alla volontà delle {{NonRefTerm|coppie}} ({{RefNumber|50|3|8}}) di non procreare o di non procreare più, si parla d’{{TextTerm|infecondità volontaria|5|623}}. Si noterà l’inversione di significato tra i termini omologhi in inglese e in italiano: in generale si traduce &quot;fertility&quot; con fecondità e &quot;fe-cundity&quot; con fertilità.
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Fecondità}}, s.f. - {{NoteTerm|fecondo}}, agg.: che ha procreato.}}
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Fecondità}}, s.f. - {{NoteTerm|fecondo}}, agg.: che ha procreato.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Infecondità}}, s.f. - {{NoteTerm|infecondo}}, agg.: che non ha procreato.}}
 
{{Note|2| {{NoteTerm|Infecondità}}, s.f. - {{NoteTerm|infecondo}}, agg.: che non ha procreato.}}
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La {{NonRefTerm|fecondità}} ({{RefNumber|62|3|1}}) delle{{NonRefTerm|coppie}} ({{RefNumber|50|3|8}}) dipende dal loro {{TextTerm|comportamento nei riguardi della prolificazione |1}}. Si distingue tra le {{TextTerm|coppie malthusiane|2}}, che cercano di regolare la loro procreazione seguendo la loro volontà, dalle {{TextTerm|coppie non malthusiane|3}}, la {{TextTerm|pianificazione della famiglia|4}} si riferisce al numero finale di figli, che non deve superare il {{NoteTerm|numero}} di {{TextTerm|figli voluto|5}} e, anche allo {{NonRefTerm|scaglionamento delle nascite}} ({{RefNumber|61|2|1}}). Espressioni come {{TextTerm|regolazione delle nascite|6}}, {{TextTerm|controllo delle nascite|6}}, {{TextTerm|regolamentazione delle nascite|6}}, ed altre consimili, indicano il fatto di voler indicare che il numero finale di figli non oltrepassi quello voluto.
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La {{NonRefTerm|fecondità}} ({{RefNumber|62|3|1}}) delle{{NonRefTerm|coppie}} ({{RefNumber|50|3|8}}) dipende dal loro {{TextTerm|comportamento nei riguardi della prolificazione|1|624}}. Si distingue tra le {{TextTerm|coppie malthusiane|2|624}}, che cercano di regolare la loro procreazione seguendo la loro volontà, dalle {{TextTerm|coppie non malthusiane|3|624}}, la {{TextTerm|pianificazione della famiglia|4|624}} si riferisce al numero finale di figli, che non deve superare il {{NoteTerm|numero}} di {{TextTerm|figli voluto|5|624}} e, anche allo {{NonRefTerm|scaglionamento delle nascite}} ({{RefNumber|61|2|1}}). Espressioni come {{TextTerm|regolazione delle nascite|6|624}}, {{TextTerm|controllo delle nascite|6|624|2}}, {{TextTerm|regolamentazione delle nascite|6|624|3}}, ed altre consimili, indicano il fatto di voler indicare che il numero finale di figli non oltrepassi quello voluto.
  
 
=== 625 ===
 
=== 625 ===
  
Con la pianificazione della famiglia si manifesta la preoccupazione della {{TextTerm|paternità pianificata|1}}, o {{TextTerm|paternità responsabile|1}},la preoccupazione cioè di decidere il numero di nascite e il loro scaglionamento o {{NonRefTerm|calendario}} ({{RefNumber|13|8|2}}) secondo le preferenze di ogni {{NonRefTerm|coppia}} ({{RefNumber|50|3|8}}). Il {{NonRefTerm|numero di figli voluto}} ({{RefNumber|62|4|5}}) da una coppia può essere diverso dal {{TextTerm|numero di figli ideale|2}} menzionato dalla stessa coppia in un’indagine. Talvolta non si ottengono il numero di figli voluto e lo scaglionamento delle nascite a causa, tra l’altro del {{TextTerm|fallimento della contraccezione|3}}; la frequenza di questi ultimi dipende dall’{{TextTerm|efficacia della contraccezione|4}} secondo questi due aspetti: l’{{TextTerm|efficacia clinica|5}} o{{TextTerm|efficacia teorica|5}} e l’{{TextTerm|efficacia pratica|6}} o {{TextTerm|efficacia d’utilizzo|6}}. Ragionando in termini di {{NonRefTerm|fecondabilità residua}} ({{RefNumber|63|8|7}}), l’efficacia d’utilizzo è di solito valutata dal {{TextTerm|tasso di fallimento della contraccezione|7}}, dato dal rapporto tra il numero di concepimenti non voluti e il numero di mesi di esposizione al rischio di concepimento di coloro che utilizzano la contraccezione.
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Con la pianificazione della famiglia si manifesta la preoccupazione della {{TextTerm|paternità pianificata|1|625}}, o {{TextTerm|paternità responsabile|1|625|2}},la preoccupazione cioè di decidere il numero di nascite e il loro scaglionamento o {{NonRefTerm|calendario}} ({{RefNumber|13|8|2}}) secondo le preferenze di ogni {{NonRefTerm|coppia}} ({{RefNumber|50|3|8}}). Il {{NonRefTerm|numero di figli voluto}} ({{RefNumber|62|4|5}}) da una coppia può essere diverso dal {{TextTerm|numero di figli ideale|2|625}} menzionato dalla stessa coppia in un’indagine. Talvolta non si ottengono il numero di figli voluto e lo scaglionamento delle nascite a causa, tra l’altro del {{TextTerm|fallimento della contraccezione|3|625}}; la frequenza di questi ultimi dipende dall’{{TextTerm|efficacia della contraccezione|4|625}} secondo questi due aspetti: l’{{TextTerm|efficacia clinica|5|625}} o{{TextTerm|efficacia teorica|5|625|2}} e l’{{TextTerm|efficacia pratica|6|625}} o {{TextTerm|efficacia d’utilizzo|6|625|2}}. Ragionando in termini di {{NonRefTerm|fecondabilità residua}} ({{RefNumber|63|8|7}}), l’efficacia d’utilizzo è di solito valutata dal {{TextTerm|tasso di fallimento della contraccezione|7|625}}, dato dal rapporto tra il numero di concepimenti non voluti e il numero di mesi di esposizione al rischio di concepimento di coloro che utilizzano la contraccezione.
  
 
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=== 626 ===
  
Un {{TextTerm|programma di pianificazione della famiglia|1}} è volto ad introdurre e diffondere la {{NonRefTerm|contraccezione}} ({{RefNumber|62|7|1}}) in un gruppo di {{TextTerm|partecipanti eventuali|2}} a questa operazione, chiamato {{TextTerm|popolazione obiettivo|2}}; staff di{{TextTerm|promotori|3}}, {{TextTerm|distributori|3}}, {{TextTerm|propagandisti|3}}, cercano di ottenere l’accordo degli interessati. I risultati del programma si misurano tramite la {{TextTerm|proporzione dei partecipanti|4}}, o{{TextTerm|tasso di partecipazione|4}}, o {{TextTerm|tasso di accettazione|4}}, e dopo un certo periodo di tempo dal {{TextTerm|tasso di perseveranza|5}}, complemento ad uno della {{TextTerm|proporzione di abbandoni|6}} nello stesso periodo di tempo. Il numero o la proporzione di {{TextTerm|nascite evitate|7}} traducono l’efficacia del programma attuato. Si può valutare la frequenza della pratica della contraccezione in una popolazione dalla {{TextTerm|proporzione di utilizzatori della pianificazione delle nascite|8}} o di {{TextTerm|praticanti della pianificazione delle nascite|8}}.
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Un {{TextTerm|programma di pianificazione della famiglia|1|626}} è volto ad introdurre e diffondere la {{NonRefTerm|contraccezione}} ({{RefNumber|62|7|1}}) in un gruppo di {{TextTerm|partecipanti eventuali|2|626}} a questa operazione, chiamato {{TextTerm|popolazione obiettivo|2|626|2}}; staff di{{TextTerm|promotori|3|626}}, {{TextTerm|distributori|3|626|2}}, {{TextTerm|propagandisti|3|626|3}}, cercano di ottenere l’accordo degli interessati. I risultati del programma si misurano tramite la {{TextTerm|proporzione dei partecipanti|4|626}}, o{{TextTerm|tasso di partecipazione|4|626|2}}, o {{TextTerm|tasso di accettazione|4|626|3}}, e dopo un certo periodo di tempo dal {{TextTerm|tasso di perseveranza|5|626}}, complemento ad uno della {{TextTerm|proporzione di abbandoni|6|626}} nello stesso periodo di tempo. Il numero o la proporzione di {{TextTerm|nascite evitate|7|626}} traducono l’efficacia del programma attuato. Si può valutare la frequenza della pratica della contraccezione in una popolazione dalla {{TextTerm|proporzione di utilizzatori della pianificazione delle nascite|8|626}} o di {{TextTerm|praticanti della pianificazione delle nascite|8|626|2}}.
 
{{Note|1| L’espressione inglese {{NoteTerm|family planning}} è usata correntemente nella lingua italiana.}}
 
{{Note|1| L’espressione inglese {{NoteTerm|family planning}} è usata correntemente nella lingua italiana.}}
  
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La {{TextTerm|contraccezione|1}} è la pratica di metodi volti ad impedire che i {{TextTerm|rapporti sessuali|2}}, cioè il {{TextTerm|coito|2}}, diano luogo al {{NonRefTerm|concepimento}} ({{RefNumber|60|2|1}}); questi metodi sono chiamati {{TextTerm|metodi contraccettivi|3}} o {{TextTerm|metodi anticoncezionali|3}}. L’{{TextTerm|astinenza|4}}, completa e prolungata dai rapporti sessuali, non rientra nel novero di pratiche del genere.
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La {{TextTerm|contraccezione|1|627}} è la pratica di metodi volti ad impedire che i {{TextTerm|rapporti sessuali|2|627}}, cioè il {{TextTerm|coito|2|627|2}}, diano luogo al {{NonRefTerm|concepimento}} ({{RefNumber|60|2|1}}); questi metodi sono chiamati {{TextTerm|metodi contraccettivi|3|627}} o {{TextTerm|metodi anticoncezionali|3|627|2}}. L’{{TextTerm|astinenza|4|627}}, completa e prolungata dai rapporti sessuali, non rientra nel novero di pratiche del genere.
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Contraccezione}}, s.f. - {{NoteTerm|contraccettivo}}, agg.: relativo alla contraccezione.}}
 
{{Note|1| {{NoteTerm|Contraccezione}}, s.f. - {{NoteTerm|contraccettivo}}, agg.: relativo alla contraccezione.}}
  
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I {{NonRefTerm| metodi anticoncezionali}} ({{RefNumber|62|7|3}}) sono talvolta classificati in {{TextTerm| metodi con applicazioni strumentali|1}} e in {{TextTerm| metodi senza applicazioni strumentali|2}}. Menzioniamo tra i metodi senza applicazioni strumentali il {{TextTerm|coito interrotto|3}}, l’{{TextTerm|astinenza periodica|4}}, detta anche {{TextTerm|metodo del calendario|4}}, che utilizza i {{TextTerm|periodi di sicurezza|5}} del {{NonRefTerm|ciclo mestruale}} ({{RefNumber|62|2|2}}); esso diventa il {{TextTerm|metodo della temperatura|6}} quando la donna misura la sua temperatura corporea per individuare il periodo di sicurezza.
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I {{NonRefTerm|metodi anticoncezionali}} ({{RefNumber|62|7|3}}) sono talvolta classificati in {{TextTerm|metodi con applicazioni strumentali|1|628}} e in {{TextTerm|metodi senza applicazioni strumentali|2|628}}. Menzioniamo tra i metodi senza applicazioni strumentali il {{TextTerm|coito interrotto|3|628}}, l’{{TextTerm|astinenza periodica|4|628}}, detta anche {{TextTerm|metodo del calendario|4|628|2}}, che utilizza i {{TextTerm|periodi di sicurezza|5|628}} del {{NonRefTerm|ciclo mestruale}} ({{RefNumber|62|2|2}}); esso diventa il {{TextTerm|metodo della temperatura|6|628}} quando la donna misura la sua temperatura corporea per individuare il periodo di sicurezza.
  
 
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I {{NonRefTerm|metodi con applicazioni strumentali}} ({{RefNumber|62|8|1}} ) più diffusi sono basati sull’utilizzo degli strumenti o procedure seguenti, da soli o combinati : {{TextTerm|preservativo maschile|1}} detto anche {{TextTerm|preservativo|1}} o {{TextTerm|profilattico|1}}, {{TextTerm|preservativo femminile|2}} o {{TextTerm|anello vaginale|2}} o {{TextTerm|pessario|2}}, {{TextTerm|diaframma|3}}, {{TextTerm|tamponi vaginali|4}}, {{TextTerm|creme contraccetive|5}} o {{TextTerm|pomate spermicide|5}}, {{TextTerm| preparati anticoncezionali|6}}, {{TextTerm|compresse effervescenti|7}}, {{TextTerm|iniezioni vaginali|8}} con o senza {{TextTerm|prodotti spermicidi|9}}, {{TextTerm|dispositivi intrauterini|10}} o {{TextTerm|spirale5|10}}.
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I {{NonRefTerm|metodi con applicazioni strumentali}} ({{RefNumber|62|8|1}} ) più diffusi sono basati sull’utilizzo degli strumenti o procedure seguenti, da soli o combinati : {{TextTerm|preservativo maschile|1|629}} detto anche {{TextTerm|preservativo|1|629|2}} o {{TextTerm|profilattico|1|629|3}}, {{TextTerm|preservativo femminile|2|629}} o {{TextTerm|anello vaginale|2|629|2}} o {{TextTerm|pessario|2|629|3}}, {{TextTerm|diaframma|3|629}}, {{TextTerm|tamponi vaginali|4|629}}, {{TextTerm|creme contraccetive|5|629}} o {{TextTerm|pomate spermicide|5|629|2}}, {{TextTerm|preparati anticoncezionali|6|629}}, {{TextTerm|compresse effervescenti|7|629}}, {{TextTerm|iniezioni vaginali|8|629}} con o senza {{TextTerm|prodotti spermicidi|9|629}}, {{TextTerm|dispositivi intrauterini|10|629}} o {{TextTerm|spirale5|10|629|2}}.
  
  

Versione delle 17:33, 8 gen 2010


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

Si rimanda alla pagina di discussione per eventuali commenti.


Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



62

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Il periodo riproduttivo 1, o periodo fecondo 1è il periodo in cui l'essere umano, ed in particolare la donna, può procreare (601-2*). Il periodo in cui ci si può riprodurre ha inizio con la pubertà 2, fase di maturazione degli organi genitali. Nella donna, in questa fase, ha inizio la mestruazione 3, l'apparizione periodica, cioè, dei mestrui 4. La prima mestruazione è detta menarca 5. Le mestruazioni hanno termine alla menopausa 6. In pratica conviene far iniziare il periodo della procreazione all'età minima al matrimonio (504-1) e di fissarne il termine a 45 o 50 anni per le donne. La temporanea scomparsa delle mestruazioni, per qualsiasi causa, è detta amenorrea 7 e si precisa amenorrea gravidica 8 riguardo a quella che segue un concepimento e finisce, dopo la nascitacon l'amenorrea post-partum 9 o amenorrea post-gravidica 9 .

  • 1. Si dice anche età riproduttiva, o età feconda, riproduttivo, agg. — riproduzione, s.f. — riprodursi, v.r.
  • 2. pubertà, s.f. — pubere, agg. e s. —
  • 3. mestruazione (s.f. — mestruare, v.i, raro): la voce è usata anche in luogo di mestruo.
  • 4. mestruo, s.m. — mestruale, agg.
  • 5. menarca, s.m.
  • 7. amenorrea, s.f. — amenorroico, agg.<

621

Le parole fertilità 1 e sterilità 2 sono usate in demografia per indicare rispettivamente la capacità o l’incapacità a dare alla luce dei figli; l’infecondabilità 3 è la causà principale, ma non la sola della sterilità. Si distingue tra infecondabilità temporanea 4 o sterilità temporanea 5 e infecondabilità definitiva 6 o sterilità definitiva 7a seconda che l’incapacità a concepire (602-1*) o a procreare (601-2*) sia o non sia definitiva; se essa ha luogo senza che vi sia stato alcun {NonRefTerm|nascita vivente}} (601-4), si ha sterilità totale 8 o sterilità primaria 8, in contrapposizione alla sterilità parziale 9 o sterilità secondaria 9 che interviene dopo la procreazione di almeno un figlio.

  • 1. Fertilità, s.f. - fertile, agg.: atto alla procrezione.
  • 2. Sterilità, s.f. - sterile, agg.: non atto alla procreazione.
  • 3. Infecondabilità, s.f. - infecondabile, agg. : che non può concepire. Sebbene le parole infeconda, infecondabilità, si riferiscano alla donna, per sinteticità esse sono utilizzate anche in riferimento al marito, o alla coppia per incompatibilità.
  • 9. La sterilità secondaria può anche essere la conseguenza di una malattia o di un trauma.

622

L’espressione sterilità temporanea (621-5) è talvolta utilizzata per le donne nei casi in cui la loro incapacità a concepire non ha nulla di patologico; è allora preferibile, utilizzare l’espressione infecondabilità temporanea (621-4) soprattutto quando si tratta di periodi d’infecondabilità 1 all’interno del ciclo mestruale 2 o dei periodo in cui l’assenza dell’ovulazione 3, dipende da un fenomeno fisiologico normale quali la gravidanza (602-5) e l’allattamento 4; il periodo che va dal concepimento (602-1) al ritorno dell’ovulazione dopo il parto (603-4) è detto tempo morto 5, soprattutto nei modelli (730-1). La sterilità temporanea indica quindi di preferenza una situazione in cui l’incapacità a procreare presenta un carattere anormale che può tradursi nell’esistenza di cicli anovulatori 6, cicli cioè senza ovulazione, o in un periodo di amenorrea (620-7). L’infecondità (623-2) involontaria di lunga durata crea una presunzione di sterilità (621-2), ciò spiega il fatto che nella letteratura medica troviamo quest’ultima espressione in luogo della precedente. La sub-fecondità 7 delle giovanissime, è analogamente all’origine dell’espressione sterilità delle adolescenti 8 che potrebbe sinteticamente chiamarsi sub-fecondità delle adolescenti 8.

  • 2. Di frequente si utilizza l’espressione abbreviata ciclo.

623

Quando ci si riferisce ai risultati e non alle attitudini, si usano i termini fecondità 1 e infecondità 2, a seconda che vi sia o non vi sia procreazione (601-2) effettiva durante il periodo considerato. L’infecondità totale 3 si riferisce all’intero periodo della procreazione, l’infecondità definitiva 4 si riferisce al periodo che va da una certa età della donna, o da una durata precisa del matrimonio, alla fine del periodo di procreazione. Quando l’assenza di procreazione è dovuta alla volontà delle coppie (503-8) di non procreare o di non procreare più, si parla d’infecondità volontaria 5. Si noterà l’inversione di significato tra i termini omologhi in inglese e in italiano: in generale si traduce "fertility" con fecondità e "fe-cundity" con fertilità.

  • 1. Fecondità, s.f. - fecondo, agg.: che ha procreato.
  • 2. Infecondità, s.f. - infecondo, agg.: che non ha procreato.
  • 5. Si deve evitare l’utilizzo dell’espressione sterilità volontaria perché impropria.

624

La fecondità (623-1) dellecoppie (503-8) dipende dal loro comportamento nei riguardi della prolificazione 1. Si distingue tra le coppie malthusiane 2, che cercano di regolare la loro procreazione seguendo la loro volontà, dalle coppie non malthusiane 3, la pianificazione della famiglia 4 si riferisce al numero finale di figli, che non deve superare il numero di figli voluto 5 e, anche allo scaglionamento delle nascite (612-1). Espressioni come regolazione delle nascite 6, controllo delle nascite 6, regolamentazione delle nascite 6, ed altre consimili, indicano il fatto di voler indicare che il numero finale di figli non oltrepassi quello voluto.

625

Con la pianificazione della famiglia si manifesta la preoccupazione della paternità pianificata 1, o paternità responsabile 1,la preoccupazione cioè di decidere il numero di nascite e il loro scaglionamento o calendario (138-2) secondo le preferenze di ogni coppia (503-8). Il numero di figli voluto (624-5) da una coppia può essere diverso dal numero di figli ideale 2 menzionato dalla stessa coppia in un’indagine. Talvolta non si ottengono il numero di figli voluto e lo scaglionamento delle nascite a causa, tra l’altro del fallimento della contraccezione 3; la frequenza di questi ultimi dipende dall’efficacia della contraccezione 4 secondo questi due aspetti: l’efficacia clinica 5 oefficacia teorica 5 e l’efficacia pratica 6 o efficacia d’utilizzo 6. Ragionando in termini di fecondabilità residua (638-7), l’efficacia d’utilizzo è di solito valutata dal tasso di fallimento della contraccezione 7, dato dal rapporto tra il numero di concepimenti non voluti e il numero di mesi di esposizione al rischio di concepimento di coloro che utilizzano la contraccezione.

626

Un programma di pianificazione della famiglia 1 è volto ad introdurre e diffondere la contraccezione (627-1) in un gruppo di partecipanti eventuali 2 a questa operazione, chiamato popolazione obiettivo 2; staff dipromotori 3, distributori 3, propagandisti 3, cercano di ottenere l’accordo degli interessati. I risultati del programma si misurano tramite la proporzione dei partecipanti 4, otasso di partecipazione 4, o tasso di accettazione 4, e dopo un certo periodo di tempo dal tasso di perseveranza 5, complemento ad uno della proporzione di abbandoni 6 nello stesso periodo di tempo. Il numero o la proporzione di nascite evitate 7 traducono l’efficacia del programma attuato. Si può valutare la frequenza della pratica della contraccezione in una popolazione dalla proporzione di utilizzatori della pianificazione delle nascite 8 o di praticanti della pianificazione delle nascite 8.

  • 1. L’espressione inglese family planning è usata correntemente nella lingua italiana.

627

La contraccezione 1 è la pratica di metodi volti ad impedire che i rapporti sessuali 2, cioè il coito 2, diano luogo al concepimento (602-1); questi metodi sono chiamati metodi contraccettivi 3 o metodi anticoncezionali 3. L’astinenza 4, completa e prolungata dai rapporti sessuali, non rientra nel novero di pratiche del genere.

  • 1. Contraccezione, s.f. - contraccettivo, agg.: relativo alla contraccezione.

628

I metodi anticoncezionali (627-3) sono talvolta classificati in metodi con applicazioni strumentali 1 e in metodi senza applicazioni strumentali 2. Menzioniamo tra i metodi senza applicazioni strumentali il coito interrotto 3, l’astinenza periodica 4, detta anche metodo del calendario 4, che utilizza i periodi di sicurezza 5 del ciclo mestruale (622-2); esso diventa il metodo della temperatura 6 quando la donna misura la sua temperatura corporea per individuare il periodo di sicurezza.

629

I metodi con applicazioni strumentali (628-1 ) più diffusi sono basati sull’utilizzo degli strumenti o procedure seguenti, da soli o combinati : preservativo maschile 1 detto anche preservativo 1 o profilattico 1, preservativo femminile 2 o anello vaginale 2 o pessario 2, diaframma 3, tamponi vaginali 4, creme contraccetive 5 o pomate spermicide 5, preparati anticoncezionali 6, compresse effervescenti 7, iniezioni vaginali 8 con o senza prodotti spermicidi 9, dispositivi intrauterini 10 o spirale5 10.


Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93