E' in corso una procedura di uniformazione delle seconde edizioni

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
Versione del 23 feb 2010 alle 22:47 di Elena Ambrosetti (Discussione | contributi) (521: aggiunta definizione di SMAM)


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

Si rimanda alla pagina di discussione per eventuali commenti.


Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



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La denominazione generica di quoziente di nuzialità 1 include tutti i tassi (133-4) che servono a misurare la frequenza dei matrimoni in una popolazione o in unasottopopolazione (101-6). Salvo se diversamente indicato, l’espressione quoziente di nuzialità deve leggersi come quoziente generico di nuzialità 2 o più precisamente quoziente generico annuo di nuzialità 2 (cft. 134-7*). Questo quoziente si ottiene dividendo il numero annuo di matrimoni (501-4) per la popolazione media (401-5). Si studiano separatamente la nuzialità maschile 3 e la nuzialità femminile 4 le quali presentano spesso notevoli differenze fra loro. I tassi di nuzialità per sesso 5 sono in genere calcolati come il rapporto tra il numero di matrimoni e la popolazione coniugabile (514-1*) di ogni genere. Si calcolano anche i tassi di nuzialità dei celibi 6, come il rapporto tra i primi matrimoni (514-8) e la popolazione celibe (515-2) che può contrarre matrimonio, e i tassi di nuzialità dei vedovi o dei divorziati 7 come il rapporto tra i matrimoni di grado superiore al primo (514-9) corrispondenti alla popolazione delle persone vedove (510-6) o divorziate (511-4). Tali tassi possono calcolarsi anche per ogni età o per ogni classe di età (325-2) dello sposo (501-6) o della sposa (501-7), quando i matrimoni sono classificati secondo l’età al matrimonio 8 di ognuno degli sposi sposi (501-5); tali tassi si chiamano tassi di nuzialità per età 9. La divisione per età (325-6) degli sposi (505-4*) di ogni sesso permette di calcolare l’età media degli sposi 10 o età media al matrimonio 10 per un certo anno o per un certo periodo. Per studiare la differenza di età tra gli sposi 11, bisogna avere a disposizione una divisione per età combinate 12 degli sposi.

  • 2. Talvolta si dice quoziente di nuzialità generale, e si aggiunge la qualifica di medio, e quella di annuale se del caso (cfr. 401-4*). Si usa anche, nello stesso senso, ma meno bene, quoziente grezzo di nuzialità (cfr. 135-8).
    L'espressione ellittica nuzialità vale spesso per quoziente di nuzialità (cfr. 133-3*).

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L’intensità (138-1) della nuzialità (501-1) dei celibi (515-2) in una generazione (116-1) di uomini o di donne si misura tramite la frequenza del celibato definitivo 1 ; tale misura è sostituita dalla frequenza del celibato 2 ad un’étà a partire della quale i primi matrimoni (514-8) sono rari, di solito 50 anni. La frequenza del celibato ad ogni età è calcolata in base ai quozienti di nuzialità 3 dei celibi. Questi quozienti sono definiti come la frazione dei celibi di età x destinati a sposarsi prima dell’età x + 1, non considerando la mortalità (401-1). In una popolazione chiusa, la proporzione di celibi 4 a tale età, secondo un censimento (202-1 *), ha un valore vicino alla frequenza del celibato alla stessa età in una popolazione corrispondente. Il calendario (138-2) dei primi matrimoni è dato dalla distribuzione dell’età al primo matrimonio, dalla quale si ricava l’età media al primo matrimonio 5, l’età mediana al primo matrimonio 6, l’età modale al primo matrimonio 7. Qualora non siano disponibili i dati per età sui matrimoni, spesso è possibile calcolare un indicatore, definito in inglese singulate mean age at marriage 8, desunto a partire dalla proporzione dei celibi e delle nubili per età nei censimenti.

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Per analogia con le tavole di mortalità, si chiamano tavole di nuzialità 1 un insieme, più o meno completo, di funzioni di nuzialità, come ad esempio i quozienti di nuzialità (521-3), le frequenze del celibato (521-2), i primi matrimoni della tavola 2; l’insieme delle frequenze del celibato è chiamato tavola di celibato 3. Combinando nuzialità e mortalità, si ottiene una tavola di nuzialità netta dei celibi 4 o tavola di sopravvivenza in stato di celibato 4, caso particolare della tavola a doppia estinzione (153-4). Si possono includere in questa tavola : il numero di sopravviventi in età di celibato 5, quello dei sopravviventi in età di non-celibato 6, la probabilità di sopravvivenza in età di celibato 7, e la speranza di vita in età di celibato 8.

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Si chiama frequenza generica dei divorzi 1 o quoziente di divorzialità 1, il quoziente utilizzato per misurare la frequenza dei divorzi (511-1). La frequenza dei divorzi sul totale dei matrimoni esistenti 2 o quoziente di divorzialità sul totale dei matrimoni esistenti 2indica l’ammontare dei divorzi rispetto alla popolazione totale. Allo stesso modo si chiama fequenza dei divorzi delle persone sposate 3 o quoziente di divorzialità delle persone sposate 3il quoziente ottenuto dal rapporto tra il numero annuo dei divorzi e il numero di coppie sposate (501-8). Se le statistiche disponibili lo permettono, si calcolano anche la frequenza dei divorzi specifica per età 4 o quoziente specifico di divorzialità per età 4 e la frequenza dei divorzi specifica per durata del matrimonio 5 o quoziente specifico di divorzialità per durata del matrimonio 5(cf. 524-2). Per misurare la diffusione del divorzio, si utilizza spesso il numero medio di divorzi per matrimonio celebrato 6 (qui la parola matrimonio deve essere interpretata secondo il n° 501-4 e non il n° 501-2). Esso può calcolarsi anche come indice del momento (138-5), dividendo il numero dei divorzi registrati ne corso di un dato anno, o al numero di matrimoni registrati nel corso dello stesso anno, o ad una media ponderata di questi matrimoni e di quelli che sono stati celebrati negli anni precedenti.

  • 1. Si può anche utilizzare l'espressione tasso di divorzio. L’introduzione della parola divorzialità ha permesso di utilizzare un parallelismo terminologico como con la nuzialità, la mortalità ecc. In effetti si parla di tasso di nuzialità o di mortalità e non di tasso di matrimonio, di morte o decesso.
  • 5 e 6. Si chiamano divorzi ridotti ad una certa durata del matrimonio (524-2), il rapporto del numero dei divorzi a questa durata al numero iniziale di matrimoni corrispondenti; la somma dei divorzi ridotti è un indice sintetico (132-5) di frequenza del divorzio, utilizzato soprattutto nell’ analisi trasversale (103-5).

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Quando si dispone dei dati necessari, si possono calcolare dei quozienti di scioglimento dei matrimoni 1 a seconda della durata del matrimonio 2 a causa della morte di uno dei due sposi (501-5) e costituire delle tavole di scioglimento dei matrimoni. Lo studio dei secondi matrimoni (514-9) a partire dalla vedovanza (510-7) o dal divorzio (511-1) si interessa particolarmente della frequenza delle seconde nozze 3, o proporzione dei vedovi o dei divorziati che si risposano, seguendo l’età alla vedovanza o al divorzio, e la distribuzione dell’intervallo tra la vedovanza o il divorzio e le seconde nozze; quest’ultima permette di calcolare la durata media di vedovanza 4 dei vedovi e dei vedovi risposati e l’intervallo medio tra divorzio e seconde nozze 5 dei divorziati risposati.


Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93