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Alcuni {{NonRefTerm|rapporti}} (cf. {{RefNumber|13|2|1}} e {{RefNumber|13|2|4}}) ricoprono un ruolo privilegiato poiché sono utilizzati nella costruzione di {{NonRefTerm|indici sintetici}} ({{RefNumber|13|2|5}}) : è questo il caso dei {{TextTerm|tassi per età|1}}, dei {{TextTerm|tassi per classi di età|2}}, dei {{TextTerm|tassi di durata|3}} esatta a partire da un {{TextTerm|evento origine|4}}, come il matrimonio o la nascita; è questo anche il caso dei {{TextTerm|quozienti|5}}. I {{NonRefTerm|tassi}} ({{RefNumber|13|3|4}}) si ottengono dividendo il numero di eventi manifestatisi in un anno o in un periodo, di solito quinquennale, sia per la {{TextTerm|popolazione media|6}}, sia per il numero di {{TextTerm|persone-anno|7}}, nell’anno o nel periodo. Quest’ultimo si ottiene come somma dei tempi di presenza, espressi in anni, delle diverse persone appartenenti al gruppo osservato. Si distinguono i {{TextTerm|tassi del momento|8}} dai {{TextTerm|tassi per coorte|9}}, dei quali i {{TextTerm|tassi per generazione|9}} costituiscono una categoria particolare. I quozienti si ottengono dividendo il numero di {{NonRefTerm|eventi non rinnovabili}} ({{RefNumber|20|1|4}}) di un anno o di un periodo per la numerosità della {{NonRefTerm|coorte}} ({{RefNumber|11|6|2}}) considerata all’inizio dello stesso anno o periodo, corretta al fine di eliminare l’influenza di fenomeni perturbatori.  
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Alcuni {{NonRefTerm|rapporti}} (cf. {{RefNumber|13|2|1}} e {{RefNumber|13|2|4}}) ricoprono un ruolo privilegiato poiché sono utilizzati nella costruzione di {{NonRefTerm|indici sintetici}} ({{RefNumber|13|2|5}}) : è questo il caso dei {{TextTerm|tassi per età|1}}, dei {{TextTerm|tassi per classi di età|2}}, dei {{TextTerm|tassi di durata|3}} esatta a partire da un {{TextTerm|evento origine|4}}, come il matrimonio o la nascita; è questo anche il caso dei {{TextTerm|quozienti|5}}. I {{NonRefTerm|tassi}} ({{RefNumber|13|3|4}}) si ottengono dividendo il numero di eventi manifestatisi in un anno o in un periodo, di solito quinquennale, sia per la {{TextTerm|popolazione media|6}}, sia per il numero di {{TextTerm|persone-anno|7}}, nell’anno o nel periodo. Quest’ultimo si ottiene come somma dei tempi di presenza, espressi in anni, delle diverse persone appartenenti al gruppo osservato. Si distinguono i {{TextTerm|tassi del momento|8}} dai {{TextTerm|tassi per coorte|9}}, dei quali i {{TextTerm|tassi per generazione|9}} costituiscono una categoria particolare. I quozienti si ottengono dividendo il numero di {{NonRefTerm|eventi non rinnovabili}} ({{RefNumber|20|1|4}}) di un anno o di un periodo per la numerosità della {{NonRefTerm|coorte}} ({{RefNumber|11|6|2}}) considerata all’inizio dello stesso anno o periodo, corretta al fine di eliminare l’influenza di fenomeni perturbatori.
 
 
 
 
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Versione delle 13:02, 20 gen 2008


Limiti di responsabilità : Le definizioni contenute nel Dizionario sono largamente condivise tra gli studiosi di demografia e non impegnano in alcun modo la responsabilità delle Nazioni Unite.

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Introduzione a Demopædia
Istruzioni per l'uso
Prefazione
Avvertenza alla versione stampata
Indice
Capitoli : 1. Generalità (indice del primo capitolo, sezioni : 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16)
2. Elaborazione delle statistiche demografiche (indice del secondo capitolo, sezioni : 20, 21, 22, 23)
3. Stato della popolazione (indice del terzo capitolo, sezioni : 30,31, 32 | 33 | 34 | 35)
4. Mortalità e morbosità (indice del quarto capitolo, sezioni : 40, 41, 42, 43)
5. Nuzialità (indice del quinto capitolo, sezioni : 50 | 51 | 52)
6. Fecondità e fertilità (indice del sesto capitolo, sezioni : 60, 61, 62, 63)
7. Movimento generale della popolazione e riproduttività (indice del settimo capitolo, sezioni : 70, 71, 72, 73)
8. Migrazioni (indice dell'ottavo capitolo, sezioni : 80, 81)
9. Demografia e problemi economico-sociali indice del nono capitolo, sezioni : 90, 91, 92, 93)



130

L’espressione statistica demografica 1 (sg.), usata al singolare, definisce la tecnica per la raccolta di dati statistici 2 riguardanti le popolazioni, e per la loro presentazione sotto forma di statistiche demografiche (102-4); le osservazioni 3 relative alle diverse unità statistiche (110-1) sono in primo luogo raccolte 4 attraverso stampati (206-1) appropriati, ed i documenti (cf. 221-2) così ottenuti sono in seguito sottoposti a controllo 5, o verifica 5, allo scopo eliminarne errori manifesti. Si procede in seguito allo spoglio 6 dei dati, cioè al loro raggruppamento in classi 7. Quest’ultima operazione consiste nel raggruppare le unità statistiche che presentano certe caratteristiche comuni, in modo tale da ripartire le osservazioni in un certo numero di classi 8. L’utilizzazione statistica 9 dei dati comprende tutte le operazioni successive alla loro raccolta, compresa eventualmente la loro analisi (132-1).

  • 1. Statistica demografica - statistico-demografo, s.m. : specialista di statistica demografica.
  • 4. Raccogliere, v.t. - raccolta, s.f.
  • 5. Controllare, v.t. - controllo, s.m. Verificare, v.t. - verifica, s.f.
  • 7. Raggruppamento in classi, s.m. : azione di raggruppare in classi (v.t.); risultato di questa azione - classificazione, s.f. : cadre de classement.

131

I dati grezzi 1, o dati di base 1, risultanti dalle operazioni precedenti (cf. § 130-), sono costituiti da successioni 2 di numeri assoluti 3 generalmente presentati sotto forma di tabelle statistiche 4 o tavole statistiche 4. Il loro raggruppamento in classi (130-7) può essere realizzato con riferimento alle modalità di un carattere quantitativo, che viene in tal caso considerato come variabile 5 (come l’età o il numero di figli; cf. § 143), oppure secondo le modalità di un carattere qualitativo 6 (come il sesso o lo stato civile). Quando il raggruppamento in classi è il risultato della combinazione simultanea delle modalità di più caratteri, si ottengono tabelle a multipla entrata 7 (a doppia entrata, a tripla entrata, ecc.). Si può designare come tabella riassuntiva 8 o tabella sintetica 8 una tabella che sintetizzi il contenuto di un insieme di tabelle analitiche 9.

  • 1. In generale, si qualificano grezzi, quei risultati ottenuti attraverso processi piuttosto diretti e relativamente semplici, per distinguerli da risultati della stessa natura, appositamente elaborati in vista di una particolare analisi (cf. 132-6), e considerati più adatti a quest’ultima.
  • 3. Nell’espressione : numero assoluto, l’aggettivo assoluto si oppone implicitamente a relativo (talvolta sinonimo di proporzionale - 133-2* -, tal’altra inteso come stimato in relazione a - cf. 132-7), come nelle espressioni: valore assoluto e valore relativo.
  • 4. Quando non c’è possibilità di confusione, si impiega correntemente il termine tabella per indicare una tabella statistica.

132

L’utilizzo dei dati grezzi (131-1) si realizza generalmente in due fasi: una fase di analisi 1 nella quale si tende a separare le componenti dei numeri osservati [numerosità (101-7),strutture (101-2), fenomeni perturbatori (103-3), fenomeno studiato] ed una fase di sintesi 2 nella quale si combinano in vario modo le componenti che sono state isolate. In queste due fasi, si devono calcolare 3 dei rapporti 4; le denominazioni di questi ultimi possono essere diverse (voir § 133); i rapporti calcolati nella fase di sintesi sono chiamati rapporti sintetici 5. Diversamente dai dati grezzi i rapporti sono elaborazioni 6. In particolare il termine rapporto 7 è utilizzato per indicare un numero proporzionale, che esprime il valore di una quantità rispetto a quello di un’altra presa come base cento 8. Certi rapporti sono buoni indicatori 9 in quanto elementi caratteristici di situazioni complesse; ad esempio il tasso di mortalità infantile è considerato un buon indicatore dello stato di salute della popolazione.

  • 3. Calcolare, v.t. - calcolo, s.m. - calcolatore, s.m. : chi fa i calcoli.
  • 6. Elaborato, pp. ff. agg. - elaborare, v.t. - elaborazione, s.f. : azione dell’elaborare, lavoro lungo ed accurato.

133

Uno dei primi stadi dell’analisi (132-1 ) consiste nel dividere dei numeri (101-7) o degli eventi (201-3) per altri numeri o eventi. I rapporti (132-4) così ottenuti possono avere nomi diversi:  1, poco utilizzato, quando il dividendo e il divisore appartengono a categorie diverse (come uomini e donne, o bambini e donne), proporzione 2 quando si rapporta una parte al tutto. Il termine percentuale 3 indica una proporzione tra una parte e il tutto ragguagliato a cento. Il termine tasso 4 indicava in origine la fraquenza relativa 5 di un evento in seno ad una popolazione o subpopolazione (101-6) in un lasso di tempo, solitamente pari ad un anno : come il tasso di natalità. Tuttavia il termine tasso è impiegato nel linguaggio statistico con diverse accezioni : ad esempio il tasso di mascolinità (320-4), che è una proporzione, il tasso lordo e tasso netto di riproduzione (cf. § 711-), che sono degli indici sintetici ottenuti attraverso operazioni piuttosto complesse.

  • 2. Proporzione, s.f. - proporzionale, agg.
  • 4. In ragione della varietà di impieghi del termine tasso, alcuni autori hanno creato delle espressioni destinate a distinguere diversi tipi di tassi,: tasso di prima categoria, tasso di seconda categoria, o a sostituire il termine tasso con un’espressione come eventi ridotti, qui diffèrent souvent des taux courants du même genre par l’emploi d’un diviseur différent. I tassi sono generalmente espressi per mille (notazione ‰) o per altra potenza di dieci (cf. 421-10). Si noti che i termini "tasso di" sono a volte sottintesi: ad esempio, una natalità del 20 ‰ equivale ad un tasso di natalità di 20 per mille (sottinteso: abitanti).

134

La frequenza relativa (133-5) di un evento non rinnovabile (201-4) viene talvolta considerata come un misura sperimentale della probabilità 1 del suo verificarsi. Con ciò si fa la supposizione che esista un certo rischio 2 che l’evento in parola possa accadere a ciascuno degli individui che costituiscono il gruppo in questione. Questi individui sono detti esposti al rischio 3 (si noti che l’utilizzo del termine rischio in questo senso non implica affatto che l’evento sia indesiderabile.). Quando il rischio al quale sono sottoposti gli elementi di una popolazione è di intensità molto variabile, ci si sforza di avvicinarsi a condizioni di omogeneità 4 nelle quali ogni unità osservata sarebbe esposta ad un rischio identico, ripartendo la popolazione in gruppi meno eterogenei 5 rispetto al rischio medesimo, gruppi cioè all’interno dei quali la variabilità (141-1) del rischio è minore che nella popolazione complessiva. I tassi, o quozienti, calcolati con riferimento a gruppi siffatti prendono spesso il nome di quozienti specifici 6, in contrapposizione ai tassi generici 7 calcolati sulla popolazione complessiva.

  • 1. Probabilità, s.f. - probabile, agg. - probabilista, s.m. : specialista di calcolo delle probabilità.
  • 4. Omogeneità, s.f. - Omogeneo, agg.
  • 5. Eterogeneo, agg. - eterogeneità, s.f.
  • 6. Si noti che l’espressione tasso specifico è utilizzata in senso generico, e che spesso si usano espressioni ellittiche, come quozienti per età (135-1), nelle quali la precisazione del tipo di quoziente di cui tratta permette di sottintendere la qualifica specifici.
  • 7. Si noti che, usualmente, vige la legge del trasferimento del qualificativo dal determinante al determinato : così si parla abitualmente di quoziente di mortalità generale, piuttosto che di quoziente generale dimortalità (cf. 401-4* e 633-7*).

135

Alcuni rapporti (cf. 132-1 e 132-4) ricoprono un ruolo privilegiato poiché sono utilizzati nella costruzione di indici sintetici (132-5) : è questo il caso dei tassi per età 1, dei tassi per classi di età 2, dei tassi di durata 3 esatta a partire da un evento origine 4, come il matrimonio o la nascita; è questo anche il caso dei quozienti 5. I tassi (133-4) si ottengono dividendo il numero di eventi manifestatisi in un anno o in un periodo, di solito quinquennale, sia per la popolazione media 6, sia per il numero di persone-anno 7, nell’anno o nel periodo. Quest’ultimo si ottiene come somma dei tempi di presenza, espressi in anni, delle diverse persone appartenenti al gruppo osservato. Si distinguono i tassi del momento 8 dai tassi per coorte 9, dei quali i tassi per generazione 9 costituiscono una categoria particolare. I quozienti si ottengono dividendo il numero di eventi non rinnovabili (201-4) di un anno o di un periodo per la numerosità della coorte (116-2) considerata all’inizio dello stesso anno o periodo, corretta al fine di eliminare l’influenza di fenomeni perturbatori.

135

I dati sono qualificati come provvisori l, o preliminari 1, quando si fondano su osservazioni incomplete, o non sottoposte ancora a completa revisione (130-5), e come definitivi 2 in caso contrario. I quozienti (cfr. 133-4) calcolati su dati del genere possono essere qualificati, rispettivamente, come quozienti provvisori 3 e quozienti definitivi 4. Talvolta osservazioni ulteriori conducono a dover modificare un risultato già considerato definitivo) in tal caso conviene preferibilmente parlare di quozienti riveduti 5, o quozienti rettificati 5, anziché di quozienti corretti 6. Questa ultima espressione è da collegarsi piuttosto col proposito di eliminare un errore materiale o formale nei dati, oppure coli'impiego di un metodo atto a fornire risultati più appropriati allo scopo che ci si propone di raggiungere. In questo ultimo uso si adotta pure l'espressione quozienti depurati 6. Il senso preciso della espressione risulterà dal contesto, nel quale converrà magari far ricorso a forme come: quoziente corretto rispetto a ..., o quoziente depurato da ... questo o quel fenomeno, o carattere, la cui influenza si vuoi eliminare (ad esempio: le variazioni stagionali — cfr. 150-5). Volendosi assicurare la comparabilità di un fenomeno, in popolazioni diverse, fatta astrazione dall'influenza esercitata sul medesimo da fattori di differenziazione che esistono fra le diverse popolazioni (come la loro composizione per età, per fare un esempio), si calcolano [[quozienti comparativi7, o quozienti standardizzati]] 7, o quozienti normalizzati 7. In contrapposto a questi quozienti elaborati (132-2*), quelli che si ottengono dai calcoli più semplici ed immediati possono venire indicati come quozienti grezzi 8 (cfr. 131-1*).

  • 7. comparativo, agg.: che serve a comparare (v.t. — comparazione, s.f.). standardizzato, agg. — standardizzare, v.t. — standardizzazione, s.f.

136

In senso molto generale, s'impiega spesso il termine indice 1 per designare un qualsiasi dato numerico elaborato per una analisi della documentazione raccolta (cfr. 132 e, quale esempio di un impiego in tal senso del vocabolo, 141-3). Più specificamente, il termine indice 2 è espressione ellittica e sinonimo di numero indice 2, cioè di un numero relativo esprimente il valore di una certa quantità in rapporto a quello di altra quantità della stessa natura, in diverse circostanze di tempo, luogo, ecc; di solito tale rapporto viene espresso nella forma di proporzione a 100, e allora si dice che si fa la base uguale a cento 3, o che si prende per base cento 3.

  • 1. Indicatore (s.m.) dicesi un fenomeno, o un carattere, che possa fornire un buon elemento di giudizio d'una situazione complessa: ad esempio, il livello del quoziente di mortalità infantile (411-1) può essere un buon indicatore dello stato sanitario (420-5*) generale della popolazione.

137

Gli indici (136-1) impiegati usualmente in demografìa si riferiscono ad un periodo di osservazione l determinato. Tale è il caso per la maggior parte dei quozienti demografici (133-4*). Si hanno così quozienti annuali 2, o quozienti annui 2, se il calcolo è basato sulle osservazioni di un anno, e quozienti medi annuali 3, o quozienti medi annui 3, se è fondato sulla media di dati pluriennali. Quando i quozienti sono calcolati con riferimento ad un periodo di durata inferiore all'anno, essi vengono riportati a valori annuali 4, o convcrtiti in quozienti annuali 4, moltiplicandoli per un conveniente fattore. Nella matematica attuariale si considerano anche i quozienti istantanei 5, o tassi istantanei 5, definiti come il limite cui tende il quoziente riportato all'unità di tempo col tendere a zero della durata del periodo di osservazione.

  • 1. Il periodo d'osservazione di uso più comune è l'anno di calendario, o anno solare.
  • 4. I quozienti trimestrali ed i quozienti mensili vengono di solito riportati a valori annuali, anche senza che questo venga precisato.


Introduzione | Istruzioni per l'uso | Prefazione | Avvertenza alla versione stampata | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 73 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93