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Dizionario demografico multilingue (seconda edizione armonizzata, volume italiano)

Differenze tra le versioni di "Rapporto di natimortalità"

Dizionario demografico multilingue (seconda edizione unificata, volume italiano)
(Università La Sapienza di Roma Elena Ambrosetti i Cristina Giudici)
 
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Versione attuale delle 04:32, 5 feb 2010

Rapporto di natimortalità  
definizione da seconda edizione (2008)


Il tasso di natimortalità 1, o tasso di mortalità fetale tardiva 1, è definito, in linea di principio, come la proporzione dei nati morti (411-5*) sull’ammontare totale delle nascite. In pratica, si usa rapportare i nati morti ai soli nati vivi (601-4); l’indicatore (132-4) ottenuto è il rapporto di natimortalità 2; quest’ultimo non dovrebbe essere confuso con il vero e proprio tasso di natimortalità. Il tasso di mortalità fetale 3 è dato dal numero di morti intrauterine (411-2) conosciuto per 1000 nati o aborti (603-5) nello stesso anno; rapportando le morti intrauterine ai soli nati vivi si ottiene il rapporto di mortalità fetale 4. Questo indicatore sottostima notevolmente la mortalità intrauterina (411-1) poichè spesso le morti intrauterine precoci non vengono percepite o segnalate. Una misura migliore è fornita dalle tavole di mortalità intreuterina 5, nelle quali le donne vengono osservate a diverse durate della gestazione (603-3). Il tasso di mortalità perinatale 6 si ottiene rapportando i nati morti ed i morti nella prima settimana di vita (o nei primi 28 giorni, o morti per cause endogene) alla somma di nati morti e nati vivi. Analogamente, il tasso di mortalità feto-infantile 7 si ottiene rapportando i nati morti ed i morti nel primo anno di vita alla somma di nati morti e nati vivi.
Segue...